16. Partenza negata

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ante diem XVI Kalendas Decembres 713 a.U.C.

Le strade di Roma sono intrise di tensione, come fiumi di sospetto e incertezza. Le ombre delle colonne del Foro Romano sembrano ora ospitare segreti più oscuri, mentre la città è immersa in una metamorfosi inarrestabile. I cittadini romani si muovono con cautela, cercando di comprendere il significato dei cambiamenti in corso. Il tumulto politico e le manovre di potere sono come correnti sotterranee che minano la stabilità della Repubblica. Persino nelle strade più animate, si percepisce una sensazione di inquietudine, come se il destino di Roma fosse stato gettato in un vortice di incertezza. Il popolo romano è diviso tra coloro che sostengono la visione repubblicana e coloro che guardano con favore a una figura forte al comando. Nell'aria fluttuano le voci di intrighi politici, alleanze instabili e un senso di ansia collettiva.

Quel giorno in cui Antonio si prepara a partire per l'Egitto è avvolto da un senso di addio imminente. Nella residenza, la mia richiesta di seguirlo è accolta con una risposta indesiderata. "Daphne, la tua partenza potrebbe essere interpretata come un abbandono in un momento critico," mi dice Lucius con un'espressione preoccupata. "Devi restare qui, almeno per il momento. La tua presenza a Roma è importante, ho bisogno di avere mia moglie al mio fianco."

Marco Antonio annuisce, confermando le preoccupazioni di Lucius. La mia richiesta di andare in Egitto, di confortare Cleopatra, viene vietata in questo periodo tumultuoso. "Vi prego, ho bisogno di vedere la mia famiglia. Non posso stare tranquilla non sapendo come sta" affermo. "Adesso sono io la tua famiglia" dice Lucius con freddezza. Sento un groppo in gola mentre il desiderio di vedere Cleopatra e di essere al suo fianco in un momento così difficile viene soffocato dalla necessità di rispondere alle aspettative di mio marito.

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