22 aprile 1220 d.C
Il chiarore dell'alba si insinua attraverso le tende, e sento il calore della luce accarezzare la mia pelle. Mi sveglio, immersa nella dolce sensazione di essere stata cullata dall'abbraccio della notte. Guardo intorno, ma Federico non è più accanto a me. Al suo posto, una serva dal volto gentile mi sorride. "Buongiorno, signora Daphne. Il principe è chiamato da doveri reali, ma mi ha incaricato di assisterla questa mattina."
La serva, con abilità e grazia, mi aiuta a prepararmi per la giornata. Il suono di vesti morbide e il profumo delicato di oli profumati riempiono la stanza. Attraverso lo specchio, vedo la mia immagine riflessa, una donna risorta che si guarda con occhi nuovi. "La colazione sarà pronta quando vorrà, signora Daphne," annuncia la serva con rispetto. Mentre mi preparo, mi colpisce la gentilezza di Federico, che ha pensato a ogni dettaglio per assicurarsi che mi senta a mio agio nel suo regno.
Mentre mi avvicino alla finestra, le stelle di una notte appassionata si dissolvono nel chiarore del giorno. Scendo le scale del castello, seguendo l'invitante profumo di colazione che permea l'aria. La sala da pranzo si apre davanti a me, un ambiente sontuoso con tavoli imbanditi e servitori che si muovono con eleganza.
Tra le nobili dame sedute a un tavolo, i miei occhi incontrano quelli di una donna, il suo sguardo, inizialmente freddo, si riscalda leggermente quando mi avvicino. "Buongiorno, signora Daphne," mi accoglie con un sorriso formale. "Sono Costanza d'Aragona, la moglie di Federico. Ho saputo che vi ha salvato dal lago."
Rispondo con un inchino rispettoso, "È così, e sono grata a suo marito" sorrido. Costanza d'Aragona, con il suo sorriso formale, sembra decifrare qualcosa nei miei occhi. Mi sforzo di rispondere alle domande di Costanza con destrezza. Terminato il pasto, Costanza si alza con grazia. "È stato un piacere conoscervi, signora Daphne. Vi auguro una piacevole permanenza nel nostro castello."
"Vi ringrazio, Costanza. Sarà un piacere esplorare il vostro regno," rispondo, nascondendo il tumulto di emozioni dietro un sorriso gentile. Mentre la sala da pranzo si svuota e il castello si anima di vita, rimango sola con i miei pensieri.
Il verde rigoglioso e i sentieri d'ombra offrono un rifugio tranquillo. All'improvviso, scorgo Federico, immerso nei suoi pensieri, a pochi passi di distanza. Federico si avvicina con passo deciso, lo sguardo intento a scrutare il mio volto. Il fruscio delle foglie sotto i nostri passi sembra accompagnare il nostro incontro. "Daphne," mi chiama con voce morbida, "ho cercato il momento di parlarti."
Rispondo con uno sguardo serio, sentendo il peso delle parole che incombono tra noi. Mentre si avvicina, posso percepire l'odore leggero dei fiori che adorna il suo abbigliamento regale. "Non mi avevate detto di avere una moglie" dico, cercando di mantenere la calma.
Federico si ferma, colto di sorpresa dalla mia osservazione diretta. Il suo sguardo, inizialmente sicuro, mostra ora una fessura di incertezza. "Daphne, è vero. Costanza è mia moglie. Ma la nostra unione è complessa, e ci sono aspetti della mia vita che vorrei condividere con te."
Le foglie sopra di noi sembrano sussurrare segreti mentre ci confrontiamo. "Non credo che dovremmo continuare su questa strada, maestà. Le vostre decisioni riguardano la vostra vita e il vostro regno. E io desidero rispettare il vostro ruolo e il vostro impegno," rispondo con fermezza, anche se il mio cuore sente il peso delle parole non dette. Federico abbassa lo sguardo, forse comprendendo la complessità della situazione. "Daphne, il mio desiderio è capirti, ma capisco anche la tua riserva. Sarà come desideri."
Senza ulteriori parole, ci allontaniamo, ognuno immerso nei propri pensieri. Il giardino, testimone di questo incontro intricato, ci vede separarci, e la trama di segreti e incertezze si infittisce nel silenzio delle fronde che ci circondano.
Mentre mi perdo nei pensieri nel giardino, una voce giunge dal passato, come un'eco lontana. "Daphne," pronuncia il nome con un tono riconoscibile. Mi volto e scorgo una figura familiare avvicinarsi. "Signora Daphne, sono la signora Beatrice, confidente di corte," annuncia con rispetto. "Ho notato che avere conosciuto l'imperatore."
"Imperatore?" chiedo confusa. "Federico II è il figlio di Enrico IV, frutto di una stirpe reale," sussurra Beatrice, i suoi occhi rivelano una miscela di rispetto e preoccupazione. Le parole di Beatrice agitano le acque tranquille del mio presente. Enrico IV, uomo con cui avevo avuto divergenze, ora rivela una connessione ancora più profonda nel destino di Federico. "Come può essere?" chiedo, cercando di comprendere la portata di questa rivelazione "Enrico IV, l'uomo che mi ha costretta a sposare Sir Reynald," sussurro, riflettendo su quei giorni lontani.
Beatrice abbassa lo sguardo. "Lo conoscevate?" chiede la donna. Una paura ancestrale risorge, e l'idea di essere nuovamente schiava delle trame di potere mi terrorizza. "Il mio passato è mio, e non voglio che questo segreto venga a intaccare la mia nuova vita," dico con voce ferma, ma il timore è evidente nei miei occhi. Un istante di silenzio pervade il giardino, solo interrotto dal suono lontano del fruscio delle foglie. Mi avvicino a Beatrice, la paura e la determinazione danzano nei miei occhi. La sua espressione passa da comprensione a sgomento quando la mia mano trova una lama nascosta sotto i vestiti. Nel giro di un battito di ciglia, la verità viene sepolta nel silenzio eterno. L'eco di quel gesto risuona nel giardino deserto, ora testimone di un segreto sepolti nelle sue profondità.
Il corpo di Beatrice giace immobile, le foglie sotto i miei piedi sembrano sussurrare giudizio, e l'aria è carica di una pesantezza che solo la verità sepolti può portare. Mi allontano lentamente dal luogo del silenzioso atto, il mio sguardo freddo e determinato. Il segreto è al sicuro, nascosto nelle ombre del giardino e sepolto insieme a Beatrice. La paura di essere di nuovo schiava delle trame di potere si dissolve momentaneamente.
Tra gli alberi, Federico appare come un'ombra, e nei suoi occhi scorgo un desiderio profondo, un richiamo che risuona nel silenzio. "Daphne," sussurra mentre la luce della luna riversa il suo bagliore sul suo viso regale. Senza dire parole, Federico si avvicina, il suo sguardo intenso è un invito che non posso ignorare. Il profumo dei fiori notturni impregna l'aria, mentre l'oscurità avvolge ogni angolo del giardino.
Federico si avvicina con una lentezza carica di desiderio. Le sue mani, calde come il fuoco sotto la luce, sfiorano delicatamente la mia pelle, creando brividi di eccitazione. Inclina il capo, avvicinandosi ancora di più, e i suoi occhi sono un abisso di passione incontenuta. Il suo respiro caldo sfiora il mio viso, innescando una reazione a catena di desiderio crescente. La sua bocca trova la mia in un bacio ardente, un mix di passione repressa e brama incontrollata. Il suono dei nostri respiri si intreccia con il fruscio delle foglie, formando una sinfonia appassionata. Le labbra di Federico esplorano la mia pelle con ardente dedizione, scatenando un turbine di emozioni. Il suono dei nostri gemiti è come un canto segreto, e la passione cresce incontrollata come una fiamma selvaggia nel cuore della notte. Le mani di Federico esplorano il mio corpo con una delicatezza appassionata, creando una sinfonia di desiderio silenziosa ma intensa. La luna, testimone silenziosa, ci avvolge nel suo bagliore, come se approvasse il nostro connubio proibito. Le dita di Federico scorrono attraverso i miei capelli, mentre le mie mani esplorano la sua schiena, come se volessimo assaporare ogni centimetro di pelle.
Le stelle sopra di noi sembrano brillare con un bagliore complice, mentre il giardino ci avvolge nel suo manto d'ombra.
"Federico," sussurro, i miei occhi cercano i suoi in quella penombra romantica. "Questo amore nascosto, questa passione proibita, come possiamo continuare così?" La mia voce è un sottile mix di desiderio e dubbio.
Lui mi guarda con occhi profondi, la luce della luna accarezzando il suo volto regale. "Daphne, il nostro amore è una fiamma che brucia in un mondo che non sempre comprende la complessità delle nostre scelte," risponde, le sue parole come un conforto nell'oscurità.
"Ma quanto a lungo possiamo mantenere questo segreto?" chiedo, sentendo la peso della realtà sopra di noi.
Federico sorride con malinconia, la sua mano stringe la mia con fermezza. "Il tempo può essere un alleato o un nemico, ma finché il nostro cuore batte all'unisono, troveremo la forza di affrontare qualsiasi sfida."
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La storia infinita
FanfictionDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)