29. Gallia

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ante diem VIII Kalendas Novembres 54 d.C

Attraverso il confine della terra dei Quadi, mi ritrovo in una vasta distesa di campi e boschi, cavalco verso ovest, dove la terra dei Galli si estende. La mia fuga da Arminio si diffonde rapidamente tra le varie tribù. Molti mi vedono come una figura enigmatica, la donna fuggita dalla tribù dei Quadi con il potere di controllare il fuoco.

Mentre attraverso una radura, una donna mi scorge. Avvicinandosi con prudenza, osserva il lenzuolo che indosso "Straniera, ti offro abiti e rifugio nella mia casa. Nessuno dovrebbe vagare in queste terre senza protezione."

"Vi ringrazio, gentile donna" le sorride "Il mio nome è Daphne, sono grata per la tua gentilezza." La donna sorride e conduce il cavallo sul quale io sono in groppa verso la sua casa. La donna mi guida attraverso sentieri boschivi, il suono dei passi del cavallo sovrasta il canto degli uccelli.

Arriviamo a una modesta casa di legno, avvolta dal calore del sole che filtra attraverso le fronde degli alberi. Entriamo, e l'interno accogliente è un rifugio rassicurante dopo la fuga travagliata. "Fa' come se fossi a casa tua," dice la donna, offrendomi abiti più adatti e un pasto caldo. La sua ospitalità mi avvolge come una coperta confortante.

La donna scende con degli abiti in mano "Cambiati" mi sorride "Ti preparo un pasto caldo".

Vado dove la donna mi indica, un piccolo bagno in un angolo separato, arredato con semplicità. Le pareti sono adornate da specchi incantevoli che riflettono la luce in modo delicato. Una piccola vasca di legno è collocata al centro, invitante con petali di fiori fluttuanti.

Mi immergo nell'acqua calda, sentendo la tensione dei giorni passati sciogliersi via. Gli aromi di erbe aromatiche si diffondono nell'aria, creando un'atmosfera rilassante.

La stoffa scivola delicatamente sul mio corpo, adattandosi con grazia e leggerezza. Il colore è un misto di tonalità cangianti, come il riflesso dell'aurora boreale. Riflessi di verde smeraldo, blu profondo e viola intenso si intrecciano sulla superficie. Il taglio dell'abito è sofisticato, con linee fluide, gli orli sono decorati con sottili ricami argentati. Lego i miei lunghi capelli in delle trecce che adorno con dei fiori.

Una volta pronta torno dalla donna che mi ha offerto rifugio. "Vi ringrazio per i vestiti" affermo sorridere "Posso sapere il nome della donna che mi ha salvata?" chiedo gentile. La donna sorride cordialmente. "Il mio nome è Isolde, strega di queste terre. Ma tu, Daphne, porti con te un'aura di potere e mistero. Cosa ti ha condotto qui?".

"Non è ancora arrivata la notizia?" chiedo accomodandomi. "Mi sono ribellata a un re tiranno, nelle terre dei Quavi, un uomo che ha cercato di sottomettermi con il suo desiderio di potere. Sto tornando a Roma"

"Hai coraggio, Daphne" afferma Isolde. "Ho viaggiato a lungo, e la stanchezza mi assale. Posso riposare qui per la notte?" Isolde annuisce. "La mia casa è tua. Riposa, Daphne, e che il tuo viaggio porti la libertà che cerchi."

Mentre mi avvio verso la stanza preparata per il riposo. La stanza è avvolta in una penombra rassicurante, illuminata solo dalla fievole luce di una candela. Le pareti di legno sono decorate con piccoli amuleti e strane pergamene, testimonianze della pratica magica di Isolde. Il letto è ricoperto da lenzuola morbide e decorate, e il profumo di erbe aromatiche fluttua nell'aria. Mi adagio lasciandomi cullare dal calore e dalla tranquillità della stanza. Mentre il sonno mi avvolge.

ante diem VII Kalendas Novembres 54 d.C

I raggi del sole trapassato le tende, rivelandosi come fili d'oro che danzano nell'aria. Isolde è già sveglia, assorta nei suoi rituali mattutini. "Dormito bene?" mi chiede fermandosi. "Sì, grazie. La tua ospitalità è stata un dono prezioso," rispondo con gratitudine mentre mi alzo dal letto. Isolde sorride, i suoi occhi scrutano i miei con saggezza. Dopo una colazione leggera, mi preparo per il viaggio verso Roma. Isolde mi dona una borsa con provviste. "Che gli dei ti guidino, Daphne," mi augura, stringendomi la mano.

Salgo in groppa al cavallo riposato, attraversando i boschi e le terre della Gallia. Il vento accarezza il mio viso mentre il cavallo si muove attraverso la campagna, il canto degli uccelli accompagna il ritmo cadenzato degli zoccoli.

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