77. Inghilterra

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24 agosto 980 d.C

Continuo il mio viaggio senza soste, attraversando terre selvagge e colline maestose. Il sole splende alto nel cielo, e una brezza leggera trasporta il profumo di pini e fiori selvatici mentre mi avvicino sempre più a un piccolo porto, scorgo una nave imponente ancorata nelle acque tranquille. Mi avvicino al capitano della nave, uno sguardo determinato nei suoi occhi. "Buongiorno, capitano. Sto cercando un passaggio. Avete spazio a bordo?" chiedo con cortesia. Il capitano, osservandomi attentamente, annuisce con un sorriso. "Abbiamo ancora qualche posto disponibile. Salite a bordo, viandante. L'Inghilterra sarà la prossima tappa del nostro viaggio."

Con un senso di speranza, metto piede sulla nave, salutando le terre che ho attraversato e lasciandomi avvolgere dalla promessa dell'orizzonte. La nave si libra silenziosamente in mare aperto, lasciando alle spalle le coste del Mediterraneo mentre si dirige verso le acque dell'Oceano Atlantico. La brezza salmastra accarezza il mio viso mentre la nave naviga verso nuovi orizzonti.

Le vele si gonfiano al vento, donando alla nave una spinta vigorosa mentre solchiamo le onde. La ciurma si muove con precisione e coordinazione, guidata dalla voce ferma e autoritaria del capitano che comanda la nave come un compositore dirige un'orchestra. Il richiamo dei gabbiani segue la nostra scia, e il sole dipinge riflessi dorati sulla superficie dell'acqua.

Mentre ci dirigiamo verso nord, il paesaggio marino si trasforma gradualmente. Le coste distanti si fanno più nitide, e le correnti della Manica iniziano a rendere il viaggio più avvincente. Osservo il cambiare delle acque, dal blu profondo del Mediterraneo al verde smeraldo che caratterizza il canale, anticipando l'arrivo imminente in territorio inglese.

Durante il giorno, le attività della nave procedono in modo serrato: gli uomini di coperta si dedicano alle manovre, mentre gli equipaggiamenti vengono controllati e riparati. La sera porta con sé tramonti spettacolari sull'orizzonte oceanico, dipingendo il cielo di sfumature calde.

Le notti in mare sono accompagnate dalla melodia del vento e dallo scintillio delle stelle. Nelle ore più buie, la nave è avvolta nell'oscurità, interrotta solo dalla luce fioca delle lanterne e dalla sagoma delle vele al chiarore della luna.

Mentre il viaggio procede, il battito ritmico del mare diventa la colonna sonora del mio cammino verso l'Inghilterra, portando con sé la promessa di nuove avventure e incontri in terre ancora inesplorate.

4 settembre 980 d.

La nave solca l'Oceano, dirigendosi verso il porto di Londra. Il cielo si tinge di colori caldi mentre l'alba svela la siluette della città. Londra, con la sua storia intricata e i suoi segreti nascosti tra gli angoli delle strade, si profila all'orizzonte. "Preparatevi, viandante. Stiamo per entrare nelle acque di Londra," annuncia il capitano, indicando la maestosa città che si erge di fronte a noi. L'equipaggio è agitato, pronto a portare la nave a destinazione.

Mentre ci avviciniamo al porto, le acque del Tamigi riflettono i primi raggi del sole. La vista di Londra, con le sue torri e i suoi campanili, suscita emozioni miste di eccitazione e incertezza per ciò che il destino riserva in questa nuova tappa del mio viaggio.

La nave attracca con un leggero sbattere delle onde contro lo scafo, scendo con cautela sentendo il terreno solido sotto i piedi dopo giorni di navigazione. Londra si apre di fronte a me con il suo intreccio frenetico di strade e la diversità dei suoi abitanti. La brezza urbana porta con sé il fruscio di una città in movimento.

"Benvenuta a Londra, viandante," mi saluta il capitano con un sorriso cordiale. "Che tu possa trovare ciò che cerchi in questa città."

"Ringrazio voi e il vostro equipaggio per il passaggio," rispondo con gratitudine, pronta ad affrontare le sfide e le meraviglie che questa città un tempo romana ha da offrire.

Mentre percorro le strade di Londra, il mio sguardo incrocia quello di un giovane con capelli rossi e occhi verdi, in piedi davanti a un banco di fiori in un piccolo mercato. "Buongiorno," mi saluta con gentilezza il ragazzo, un mazzo di fiori tra le mani. "Sei appena arrivata?"

"Si," rispondo con un sorriso, colpita dalla sua attenzione. "Sono giunta da poco"

"Benvenuta a Londra, allora," dice, porgendomi il mazzo di fiori come un dono. "Sono Godric, e tu?"

"Sono Daphne," rispondo, accettando i fiori con gratitudine. Godric sorride, gli occhi verdi illuminati dalla gentilezza. "Daphne, se hai bisogno di orientarti in questa città, sarò felice di aiutarti. Londra può essere un labirinto, ma ha anche tanto da offrire."

Grazie a Godric, esploro le vie di Londra, ammirando l'architettura storica e lasciandomi affascinare dalla vivacità della metropoli. Ogni angolo sembra custodire una storia, e il suono amalgamato delle lingue e dei rumori urbani crea una sinfonia unica.

Attraverso le strade affollate, giungo a un antico mercato coperto, ricco di odori e colori. Qui, tra le bancarelle di cibo e oggetti artigianali, trovo un'atmosfera che cattura l'anima della città.

Incontri altri viandanti e londinesi, ciascuno con la propria storia da raccontare. Londra si svela come un mosaico di esperienze e identità, un luogo dove il passato si intreccia con il presente in modi sorprendenti.

Il tramonto tinge il cielo di sfumature arancioni mentre mi trovo sulle rive del Tamigi, riflettendo sulla mia avventura in questa città cosmopolita. Con il suono distante delle campane di una chiesa, Godric mi prende la mano "Dovresti tornare a casa, qualcuno ti starà aspettando" afferma. "A dire il vero sono sola" rispondo quasi imbarazzata. Godric sorride comprensivo. "Se sei sola, perché non resti da me per la notte? Ho un posto confortevole dove potrai riposare, e sarai al sicuro."

Accetto l'offerta con gratitudine, camminando al suo fianco attraverso i vicoli di Londra. La città, ora illuminata da luci soffuse, sembra ancora più misteriosa mentre ci avventuriamo verso il suo rifugio.

La sua casa è accogliente, con pareti che raccontano storie attraverso vecchie foto e oggetti collezionati. La serata trascorre in piacevole compagnia, con racconti di avventure e sogni condivisi. Godric si rivela un ospite generoso, e la sua gentilezza rende la mia permanenza confortevole.

Mentre mi preparo per la notte in una stanza dai toni caldi, apprezzo la fortuna di aver incontrato un'anima gentile come Godric in questa grande città. La luce della luna filtra attraverso la finestra, mentre mi accingo a riposare, Godric si affaccia alla porta della mia stanza. "Spero che ti troverai bene qui. Se c'è qualcosa di cui hai bisogno, non esitare a chiamarmi."

"Apprezzo molto la tua ospitalità, Godric. Grazie ancora per avermi fatto sentire a casa," rispondo, sorridendo. "È un piacere. Le storie di chi viaggia sono tesori da custodire, e sono felice di condividere questo spazio con te," afferma, con uno sguardo che riflette una profonda comprensione.

La notte avanza con il sussurro della brezza urbana e il lontano fruscio del Tamigi. In quel silenzio sereno cado tra le braccia di Morfeo.

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