25 dicembre 1622 d.C
La mattina di Natale mi sveglio presto, il suono lieve delle campane della chiesa che risuonano in lontananza. Mi alzo con calma, permettendo alla quiete del momento di avvolgermi. Mentre i bambini dormono ancora, mi preparo per la giornata speciale. Tiro fuori dal cofanetto la tiara che mi fu regalata dai miei genitori, in una stanza di questo stesso palazzo.
Le pietre preziose che adornano il gioiello catturano la luce in mille riflessi colorati, creando uno spettacolo incantevole. Le ali della colomba sono delicate e leggere, con dettagli finemente cesellati che sembrano muoversi con grazia nell'aria. Nel suo becco, un ulivo si intreccia elegantemente, i suoi rami si allungano verso l'alto. Dietro la colomba, il sole splendente sorge con i suoi raggi dorati, irradiando calore e luce.
Indosso un abito sontuoso in velluto rosso scuro, il corpetto è decorato con ricami dorati, che si intonano perfettamente con i dettagli della tiara. Le maniche a sbuffo sono bordate di pizzo bianco, la gonna ampia cade in morbide pieghe fino ai piedi, conferendomi un'aria regale. I miei capelli rossi, raccolti in un'elaborata acconciatura con riccioli morbidi che incorniciano il viso, risplendono alla luce del sole. Alcuni fili di perle e nastri dorati sono intrecciati nei miei capelli. La mia pelle, chiara come porcellana, contrasta con il colore vivace dell'abito e la brillantezza della tiara.
Scendo lentamente le scale e trovo il palazzo immerso in una luce dorata, il sole che penetra dalle finestre creando un'atmosfera calda e accogliente. I bambini iniziano a svegliarsi, i loro occhi ancora pieni di sonno ma già scintillanti di eccitazione per il Natale. "Buon Natale, mamma!" esclama James, correndo verso di me e abbracciandomi stretta. "Buon Natale, tesoro," rispondo, accarezzandogli i capelli. Gli altri bambini si uniscono accompagnati dalle madri, e la stanza si riempie di risate e abbracci affettuosi.
Mentre ci sediamo a tavola, il profumo delle pietanze natalizie riempie l'aria. Il cuoco ha preparato un banchetto straordinario, con arrosti, torte e dolci di ogni tipo. I bambini sono entusiasti, le loro risate contagiose riempiono il cuore di gioia. Mentre ammiro la bellezza e la gioia che riempiono la sala, una donna si avvicina a me con passo deciso. Indossa un abito di seta verde, adornato con ricami d'argento, e porta con sé un'aura di autorità e grazia. I suoi capelli sono scuri e raccolti in un'acconciatura elaborata, e i suoi occhi brillano di una curiosità intensa. "Lady Daphne," dice con voce calda e ferma, "Mi chiamo Lady Margaret Howard. Ho sentito molto parlare di voi."
"Lady Margaret," rispondo con un sorriso cortese, "È un piacere fare la vostra conoscenza. Come posso esservi utile?"
La donna mi osserva attentamente, come se stesse cercando di leggere qualcosa di nascosto nei miei occhi. "Mi chiedevo se potessimo parlare in privato. Ci sono alcune questioni di cui vorrei discutere con voi."
Annuisco, un po' sorpresa ma curiosa. Ci spostiamo in una stanza più tranquilla, lontano dal trambusto delle celebrazioni. Lady Margaret chiude la porta dietro di noi, assicurandosi che non ci siano orecchie indiscrete. "Lady Daphne," inizia, "la vostra storia è avvolta nel mistero, e la vostra somiglianza con la duchessa raffigurata nel quadro è sorprendente. Mi chiedevo se poteste raccontarmi di più su di voi."
Il mio cuore accelera leggermente, ma mantengo la mia compostezza. "Lady Margaret, sono una donna che ha vissuto molto e ha visto molte cose. La mia priorità è proteggere i miei figli e assicurarmi che abbiano un futuro sicuro."
Lady Margaret annuisce, la sua espressione diventando più comprensiva. "Capisco. Anche io sono madre e so cosa significa fare di tutto per i propri figli. Ma la somiglianza è così straordinaria che non posso fare a meno di chiedermelo. La duchessa Daphne di Northumberland era una figura leggendaria, e la storia della sua scomparsa ha sempre suscitato molte domande nella nostra casa. Mio padre me ne parlava sempre. Era una leggenda."
Sento una fitta al cuore al sentire il nome della mia vecchia identità, e cerco di mantenere un'espressione serena. "Le leggende spesso si basano su frammenti di verità," rispondo con calma, "ma sono anche piene di esagerazioni e misteri."
Lady Margaret mi studia ancora per un momento, poi sorride leggermente. "Capisco. Le leggende sono affascinanti proprio per questo motivo. Ma sappiate, Lady Daphne, che la vostra storia è altrettanto impressionante. Avete superato molte prove, e il vostro coraggio è evidente."
La festa continua con canti natalizi e risate. Le luci dell'albero di Natale brillano, creando un'atmosfera magica. I bambini ricevono doni e giocano insieme, e per un momento, la pace sembra regnare su tutto. Mi avvicino a mia figlia più piccola, Mary, che ha solo due anni. La sollevo delicatamente tra le braccia, sentendo il suo calore e il suo battito del cuore così vicino al mio. "Vieni, Mary," sussurro dolcemente. La porto in una stanza più tranquilla, lontano dal trambusto della festa.
Quando siamo sole, tiro fuori una piccola scatola di legno intarsiata, che contiene la collana di Artemide. Mentre apro la scatola, la luce delle candele fa scintillare la collana, rivelando il suo splendore sacro. La collana è adornata con simboli di caccia e della luna, rappresentando la protezione e la guida della dea Artemide. Con mani tremanti, prendo la collana e la passo delicatamente intorno al collo di Mary. "Questa collana è un dono speciale, Mary," le dico, anche se so che è troppo piccola per comprendere appieno il significato delle mie parole. Mentre Mary guarda la collana con curiosità, toccandola con le sue piccole dita, sento un'ondata di emozione travolgermi. "Questa collana è un dono speciale, Mary," le dico, anche se so che è troppo piccola per comprendere appieno il significato delle mie parole. "Ti proteggerà e ti guiderà sempre."
La luce delle candele si riflette nei suoi occhi grandi e innocenti. La abbraccio stretta, sentendo il suo piccolo corpo rilassarsi contro di me. So che sto facendo la cosa giusta per il suo futuro, consacrandola a una forza più grande che veglierà su di lei.
"Mamma ti ama tanto, piccola mia," sussurro nel suo orecchio. Mary si stringe a me, il suo calore un conforto in questo momento solenne.
Rimango inginocchiata con lei per un po', ascoltando il suono delle risate e della musica che provengono dalla festa. Mi sento un po' più leggera, sapendo di aver compiuto questo atto di fede e protezione. Dopo un momento, ritorniamo alla festa. Mi sento un po' più leggera, sapendo di aver compiuto questo atto di fede.
Mary torna a giocare con i suoi fratelli, la collana brillando delicatamente intorno al suo collo. La vigilia di Natale prosegue con canti, risate e una sensazione di speranza e rinnovamento per il futuro. Mi unisco agli altri, il cuore colmo di gratitudine e determinazione.
Mentre la sera avanza, guardo i miei figli con un misto di amore e preoccupazione. So che il nostro viaggio è tutt'altro che finito, ma in questo momento, nella calda luce della festa di Natale, sento che possiamo affrontare qualsiasi cosa ci attenda.
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La storia infinita
FanfictionDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)