83. Segreti

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6 novembre 992 d.C

La luce del mattino filtra attraverso le finestre, gettando un bagliore dorato sulla camera dei Serpeverde. Mi sveglio con un senso di calma, come se il peso della notte precedente fosse stato alleviato. Guardo intorno alla stanza, cercando conferme che non fosse stato tutto un sogno. Salazar, con la sua espressione serena, è seduto accanto a me. "Come ti senti?" chiede, il suo sguardo fissato sul mio viso. Ancora avvolta nella stranezza di ciò che è successo, mi sforzo di rispondere. "È stato strano" confesso. "Sono qui per te," risponde, un sorriso leggero sulle labbra. Il suo sorriso è un invito silenzioso, e mi avvicino a lui con cautela. I suoi occhi verdi rivelano una comprensione profonda, e quando le nostre labbra si incontrano, sento una connessione che va oltre le parole. Il bacio è un riflesso della magia che ci circonda, un intreccio di destini che ancora devo comprendere appieno.

Dopo il nostro momento condiviso, mi alzo dal letto e mi avvicino al guardaroba. Sento gli occhi di Salazar su di me mentre scelgo un abito verde smeraldo. Faccio cadere la camicia da notte lungo il mio corpo mentre Salazar è ancora in camera. Con grazia indosso il vestito, ricamato con dettagli argentati che sembrano catturare la luce, scivola delicatamente lungo il mio corpo. La stoffa leggera segue le curve, enfatizzando la mia figura in modo elegante. I dettagli intricati sembrano danzare sulla seta, come incantesimi tessuti nel tessuto stesso.

Salazar, osservandomi con uno sguardo attento, si avvicina con gentilezza. Con movimenti delicati, mi aiuta a sistemare il vestito, assicurandosi che ogni dettaglio sia al suo posto. La sua vicinanza crea un'atmosfera intima, e il calore delle sue mani sulla mia pelle manda brividi attraverso il mio corpo. "Il verde ti sta molto bene."sussurra Salazar, la sua voce un sottile filo di ammirazione.

Il corridoio di Hogwarts risuona dei nostri passi, e mentre cammino accanto a Salazr, sento lo sguardo di Godric Grifondoro posarsi su di noi. C'è un'ombra fugace di invidia nei suoi occhi, un'emozione che cerca di nascondere sotto il suo solito sorriso affabile. Tuttavia, l'aura di Salazar Serpeverde, il suo migliore amico, che si staglia accanto a me con un rispetto evidente, sembra suscitare un desiderio inconfessato in Godric. "Salazar, devo ammettere che il tuo abito verde sta bene con gli occhi di Daphne," osserva Godric, cercando di nascondere il suo turbamento dietro una risata apparentemente spensierata. Salazar, con la sua calma consueta, risponde: "Il verde ha sempre avuto un certo fascino, amico mio. È la sfumatura perfetta per Daphne."

12 dicembre 992 d.C

Il tempo trascorre a Hogwarts, e le sfumature dei legami intrecciati si rivelano sempre più intricate. Salazar Serpeverde, con il suo mistero e la sua comprensione profonda, diventa il mio rifugio in questo mondo magico. "Daphne," dice con voce profonda, "c'è un luogo qui che desidero farti conoscere."

Mi guida attraverso il castello, oltre porte segrete e corridoi silenziosi, fino a raggiungere una parete apparentemente solida. Dopo aver pronunciato qualcosa quasi come un sibilo, una porta piena di serpenti si apre. La luce delle candele danza sulle pareti di pietra, e l'aria è carica di una magia antica. "La Camera dei Segreti," annuncia Salazar con una leggera inclinazione del capo,

Mi avvicino, osservando meravigliata le incisioni e le decorazioni sulla parete. "Perché mi mostri questo, Salazar?" chiedo, sentendo una connessione speciale con questo luogo. "Perché sei speciale, Daphne," risponde con sincerità. Salazar alza la mano con grazia, e un sibilo basso risuona nella stanza. Improvvisamente, da un'oscura fessura emerge il basilisco, una creatura maestosa dalla pelle scintillante e dagli occhi penetranti. La sua presenza emana un'aura di antica potenza magica."Questo è il Basilisco," annuncia Salazar. "È innocuo, a meno che non sia io a dire di fare del male" afferma mente il basilisco si muove con eleganza, le sue scaglie riflettono la luce delle candele mentre segue Salazar con attenzione. Ci avviciniamo al basilisco, e Salazar sussurra qualcosa all'orecchio della creatura. Il serpente colossale si posa sul pavimento, le sue scaglie lucenti svelano il suo maestoso splendore.

In quel luogo ricco di magia, il basilisco ci osserva con occhi penetranti mentre ci avviciniamo. In un momento di intimità, i nostri sguardi si incrociano, e il bacio tra me e Salazar diventa un'incredibile combinazione di emozioni e mistero. Il basilisco, con la sua saggezza millenaria, sembra approvare quel gesto, rendendo il momento ancora più straordinario.

27 febbraio 993 d.C

Un mattino, mentre mi sveglio nella camera di Salazar, sento un senso di nausea che mi avvolge. Un sottile presentimento si fa strada nella mia mente, e decido di cercare conferme. Mi reco nell'ala più nascosta della libreria di Hogwarts, là dove trovo un piccolo specchio incantato. Fissando il riflesso, noto un cambiamento leggero ma significativo nel mio corpo. Sono al contempo sorpresa, felice e spaventata.

Raggiungo Salazar nel suo scrittoio segreto e, con un misto di eccitazione e timore, gli comunico la novità. "Salazar," inizio con un sorriso, "stiamo per diventare genitori."

La sua reazione è una combinazione di stupore e gioia. Si avvicina, mi abbraccia con dolcezza e condivide il mio entusiasmo. La notizia del nostro piccolo segreto magico ci lega ancora di più, rafforzando il legame tra noi.

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