32. Politica al foro

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ante diem IX Kalendas Aprilis 69 d.C

Nei giorni successivi, la mia presenza a Roma diventa oggetto di discussione e speculazione tra gli abitanti della città. Alcuni nutrono sospetti sul mio intento e sulla mia connessione con Vesperiano, specialmente gli altri contendenti al trono

Nel corso delle giornate, Vesperiano e io trascorriamo del tempo insieme, passeggiando attraverso i giardini del palazzo "Ho un piano per arrivare al trono di Roma," confessa, fissando il cielo sereno sopra di noi. "E ho bisogno della tua forza e determinazione per realizzarlo. Confido in te, Daphne," mi sussurra Vesperiano.

Il sole al tramonto getta una luce dorata sui sentieri mentre camminiamo, e la mia mente è un vortice di pensieri. "Sei sicuro che possiamo fidarci gli uni degli altri in questo gioco per il trono?" chiedo, sentendo il peso della responsabilità.

Vesperiano si ferma, rivolgendo il suo sguardo penetrante verso di me. "Daphne, la fiducia è una moneta preziosa in questo mondo. Ma se non possiamo fidarci l'uno dell'altro, come possiamo sperare di guidare Roma insieme?" La sua risposta è un richiamo al nucleo della nostra alleanza "Il trono non sarà ottenuto senza sacrifici," afferma Vesperiano, le sue mani afferrano le mie, il vento notturno accarezza i nostri volti mentre i suoi occhi incontrano i miei. "Baciami, Daphne. Facciamo sì che il mondo creda in noi, nell'unione che cambierà il corso della storia."

Il bacio è un accordo silenzioso, una promessa di lealtà nel mezzo di un intrigo complesso. La dolcezza e l'intensità si mescolano, come se ogni movimento fosse una mossa strategica nella partita che stiamo giocando.

ante diem V Kalendas Aprilis 69 d.C

Il vento leggero accarezza il nostro viso mentre mi avvicino con grazia agli altri pretendenti. "Cittadini di Roma, sentite le parole di chi vi ama veramente," inizio, modulando la mia voce con il dono ereditato. I miei discorsi sono come melodie che penetrano nelle anime, seminando sogni di un futuro luminoso. Gli occhi della folla si rivolgono a me, curiosi e affascinati.

Uno dei pretendenti alza un sopracciglio, "Non fatevi illudere dalle parole di una donna. Serve forza e determinazione."

Mi giro verso il pretendente con un sorriso composto. "La forza e la determinazione sono indiscutibilmente cruciali, ma permettetemi di condividere una verità spesso trascurata. L'amore e la comprensione possono essere le radici da cui sorge la forza più potente."

Un altro pretendente, con tono beffardo, interviene, "Cosa può una donna fare per Roma che noi uomini non possiamo?"

Vesperiano si avvicina, affiancandomi. "Roma non ha bisogno solo di un leader forte, ma di uno che comprenda la complessità delle relazioni umane. Daphne e io, insieme, possiamo farlo"

La folla mormora, il vento porta via le parole, ma la mia melodia resta nell'aria. Gli occhi della folla riflettono una miscela di pensieri, da scetticismo a contemplazione. "Lasciate che le vostre menti sognino un futuro in cui Roma è guidata non solo dalla potenza, ma anche dal cuore." La mia voce, come una melodia avvolgente, continua a seminare la speranza di un futuro luminoso, trasformando l'atmosfera di quella riunione imperiale.

Gli sguardi dei presenti si intrecciano con i miei, mentre il mio discorso continua a tessere una trama di speranza e cambiamento. Il vento porta con sé le parole, come semi piantati nel terreno fertile delle menti romane. La folla, catturata dalla magia della mia lingua ammaliatrice, inizia a sognare un'epoca di rinnovamento guidata da un amore che va oltre il potere politico.

Nel calore della notte, nella mia domus, Vesperiano afferra delicatamente la mia mano. "Daphne, con la tua abilità di parlare al cuore della gente, stiamo avvicinandoci al trono." Il suo sguardo profondo si fonde con il mio, mentre la tensione dell'ascesa al potere si mescola a un'atmosfera carica di emozioni.

Con un sorriso complice, lascio che il silenzio intensifichi la connessione tra noi. Poi, lentamente, i nostri volti si avvicinano, i nostri respiri si mescolano in una danza segreta. Il bacio è un incontro di labbra, unione di passioni e desideri che si sono nascosti dietro il velo delle politiche di Roma.

In quel momento, tra le pareti della mia domus, i nostri ruoli politici svaniscono, e ci troviamo immersi nella dolcezza di un abbraccio appassionato. Il bacio è un accordo taciuto, un rafforzamento del legame che abbiamo costruito tra le sfide della politica e i sogni di un impero rinnovato. "Ti amo, Vesperiano" gli sussurro "Dimmi lo stesso e sarò tua"

Vesperiano mi guarda intensamente, gli occhi che riflettono una miscela di sorpresa e calore. Un sorriso sereno sfiora le sue labbra, e poi, con voce profonda, risponde, "Ti amo, Daphne" aggiunge Vesperiano, accarezzando con dolcezza il mio viso.

La notte avanza, ma il nostro legame persiste, come una fiamma che arde più luminosa nell'oscurità.

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