103. Tappa indiana

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20 luglio 1106 d.C

La notte si dissolve gradualmente, cedendo il passo all'alba. Il nuovo giorno si staglia all'orizzonte, e con esso sorge la consapevolezza di essere una ricercata da sultano e dai cristiani. La natura circostante mi accoglie con la sua bellezza selvaggia, e l'aria fresca della libertà mi avvolge come una veste rinnovata.

Sotto il manto di alberi secolari, mi muovo con cautela, ascoltando il fruscio delle foglie che custodiscono segreti e storie antiche. La mia fuga è un'arte, una coreografia intricata in cui ogni passo è un passo verso la libertà.

Il canto degli uccelli accompagna il mio percorso, e la rugiada mattutina sembra benedire ogni foglia e fiore lungo il mio cammino. Nascosta tra le ombre della foresta, cerco rifugio temporaneo, sognando un futuro dove il mio spirito possa danzare senza il peso della condanna. Attraverso prati verdeggianti e fiumi sinuosi, sento il richiamo della libertà che danza nell'aria. La foresta mi cela, e io divento parte di un mondo selvaggio che accoglie chi cerca rifugio.

Nel silenzio della notte, trovo riparo sotto il manto stellato, consapevole che il mio destino è plasmato dall'oscurità e dalla luce. Nel corso delle giornate, abbraccio la solitudine come compagna, riscoprendo il significato della mia esistenza senza legami e condanne.

In un caldo pomeriggio, giungo nella vibrante città di Damasco. Le strade strette e tortuose mi guidano attraverso mercati vivaci, dove il richiamo dei venditori si fonde con il profumo speziato dell'aria. Damasco è una città carica di storia e diversità, eppure, nella sua frenetica attività, trovo un rifugio temporaneo.

Mentre mi immergo nei vicoli di Damasco, i colori sgargianti del mercato catturano il mio sguardo. Incontro un mercante di spezie, un uomo di aspetto distinto con un sorriso accogliente. Intorno a noi, la vita della città palpita, e il mercante, di nome Farid, mi invita a condividere storie di mondi lontani. "Da dove vieni, signora?"

Rispondo cautamente "Sono una viaggiatrice in cerca di rifugio. Provengo dall'Europa ed è lì che vorrei tornare" affermo. Farid, il mercante di spezie, ascolta con attenzione e poi risponde con gentilezza: "Le terre d'Europa sono lontane e il cammino può essere lungo e pericoloso. Ma qui a Damasco, troverete accoglienza e nuove opportunità. La vita è fatta di viaggi, signora."

Con un cenno di ringraziamento, mi immergo nuovamente nella vivace atmosfera del mercato di Damasco, contemplando le strade come un crocevia di storie e possibilità. "Dopo essere stato in india partirò per l'Italia, se ti va puoi unirti a me" mi propone sorridente. Intrigata dalla proposta di Farid, sorrido in risposta e accetto con gratitudine. "Il tuo viaggio suona affascinante, Farid. Sarà un onore unirmi a te, grazie per la tua generosità."

Ci incamminiamo insieme attraverso il mercato, avviandoci verso nuovi orizzonti e condividendo il peso dei nostri destini intrecciati. Navigando attraverso il Mar Rosso, i venti ci guidano verso l'orizzonte sconosciuto dell'India. Tra colori vibranti e odori avvolgenti, il commerciante di spezie condivide racconti di terre lontane. "L'India è un mondo di meraviglie, signora Daphne. Sarà un viaggio indimenticabile." Le onde ci portano verso nuove avventure, mentre il profumo del mistero avvolge il ponte della nave.

7 agosto 1106 d.C

Sbarcando sulle coste dell'India, l'aria densa di aromi speziati mi avvolge, annunciando il nostro arrivo in un regno di colori e contrasti. Il commerciante di spezie si rivolge a me con un sorriso. "Benvenuta in questa terra ricca di segreti e tradizioni. Esploriamo insieme le vie intricate di questo paese incantevole."

Attraversiamo città affollate e paesaggi incantevoli, immersi nell'eclettica cultura indiana. Il mercante di spezie mi guida attraverso mercati vibranti, dove l'esplosione di colori e profumi incanta i sensi. "In India, ogni angolo racconta una storia millenaria. Che cosa ti ispira di più in questo viaggio?" mi chiede con curiosità. "Il mistero degli antichi templi e la spiritualità che pervade l'aria mi affascinano profondamente," rispondo al mercante di spezie. "E tu, cosa ti ha spinto a intraprendere questo viaggio?" chiedo, curiosa di conoscere la storia di colui che mi accompagna attraverso terre così affascinanti. "Gli affari, ovviamente" risponde lui.

La nostra conversazione fluisce come un fiume mentre ci avventuriamo più a fondo nell'India, tra templi antichi e paesaggi mozzafiato. Mentre camminiamo lungo le rive del Gange, il mercante di spezie mi racconta della sua passione per la scoperta di nuovi sapori e profumi. "Ogni spezia ha una storia da raccontare, e ogni viaggio è un'opportunità per arricchire il mio assortimento," spiega con un sorriso. "E tu, Daphne, cosa cerchi in questo viaggio?" mi domanda. "Cerco un senso di libertà, una via di fuga dai vincoli del mio passato. E in questo viaggio, forse troverò anche un nuovo inizio," rispondo con una nota di speranza nel mio tono.

Acquistiamo un assortimento di spezie, un vero e proprio tesoro di aromi e sapori che condensano la ricchezza dell'India. Imbarcati sulla nave, lasciamo l'incantevole costa indiana alle spalle, pronti a solcare i mari in direzione di Venezia. La nave si muove con maestria, tagliando le onde del vasto oceano mentre il mercante di spezie e io ci immergiamo nei nostri pensieri e nel profumo avvolgente delle spezie.

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