139. Ferite

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26 febbraio 1516d.C

Mi ritrovo in un luogo luminoso e sereno, circondata da una luce dorata che risplende in ogni angolo. Il palazzo si staglia imponente contro il cielo, risplendente di una magnificenza dorata che riflette la luce del sole. Le sue mura sontuose sono adornate da intricati intagli e sculture, mentre le finestre dai vetri colorati sprigionano bagliori luminosi che danzano lungo i corridoi marmorei.

Ad un tratto, appare davanti a me una figura radiosa, avvolta in un manto dorato e circondata da un'aura di calma e saggezza. "Figlia mia," mi chiama con voce dolce e rassicurante, avvicinandosi con passo leggero "Non temere, sono qui per te."

Le sue mani brillanti come il sole toccano delicatamente la mia ferita, e sento una sensazione di calore avvolgermi, dissipando il dolore e lenendo la mia sofferenza. "Grazie, padre," sussurro con gratitudine, sentendomi avvolta da una pace profonda e ristoratrice.

Apro gli occhi lentamente, sentendomi ancora leggermente intorpidita dal sonno. "Daphne, finalmente sei sveglia," dice Edmund con un sospiro di sollievo, avvicinandosi al mio letto. "Come ti senti?"

Mi sforzo di mettermi seduta, cercando di scacciare le ultime nebbie del sonno. "Mi sento meglio," rispondo con voce flebile, cercando di mascherare la mia debolezza. "Grazie per avermi curato."

La duchessa mi osserva con un'espressione preoccupata, il suo sguardo scrutatore sembra penetrare fino all'anima. "Daphne, cos'è successo?" chiede con tono serio, il suo sguardo pieno di interrogativi.

Mi sento improvvisamente a disagio sotto il suo sguardo penetrante, cercando di trovare le parole giuste per rispondere. "È stata solo una piccola ferita," dico con voce tremante, cercando di minimizzare l'accaduto. "Niente di cui preoccuparsi."

Lady Eleanor scambia uno sguardo preoccupato con la duchessa di Howard, evidentemente non del tutto convinta dalle mie parole. Mentre il silenzio incombe nella stanza, la porta si apre con un lieve scricchiolio, rivelando la figura del dottore che fa il suo ingresso con passo risoluto. "Mi hanno detto che c'è stata una ferita," annuncia con voce grave, avvicinandosi al mio letto con attenzione. Lady Eleanor si avvicina con un'espressione preoccupata. "Sì, abbiamo temuto il peggio," risponde con voce ansiosa, indicandomi con un cenno del capo.

Il dottore si china su di me, esaminando attentamente la mia ferita guarita. "Interessante," mormora, il suo volto contratto in una smorfia di confusione. Il dottore, con mano esperta, ispeziona la mia ferita con attenzione, ma la sua espressione si trasforma presto in una mistura di sorpresa e confusione. "Strano," mormora tra sé, sollevando lo sguardo per incontrare il mio. "La ferita sembra completamente guarita, come se non ci fosse mai stata. Non c'è alcuna traccia di cicatrice."

Il cuore mi si blocca per un istante, mentre mi sforzo di elaborare questa scoperta inaspettata. La duchessa e Lady Eleanor scambiano uno sguardo di sconcerto, evidentemente confuse dalla strana guarigione. Una sensazione di panico mi pervade mentre le parole del dottore affiorano nella mia mente. "Che cosa vuol dire?" chiede la duchessa. Il dottore mi guarda con uno sguardo severo, i suoi occhi scrutatori sembrano penetrare fino alla mia anima. "Signora," inizia con voce calma ma decisa, "mi dispiace dirlo, ma credo che ci siano delle notizie più importanti da discutere."

La duchessa mi guarda con occhi spalancati, il suo viso pallido come la cera mentre la realizzazione si fa strada nella sua mente. "Cosa intendi?" chiede con voce tremante, il terrore risuonando nelle sue parole. Il dottore annuisce solennemente, il suo sguardo pieno di gravità. "Signora, credo che la signorina Daphne sia incinta."

La notizia risuona nella stanza come un tuono improvviso, lasciando un silenzio pesante e carico di tensione. La duchessa di Howard stringe le labbra in una smorfia di sconcerto, mentre Lady Eleanor è sbigottita, incapace di pronunciare una parola.

Il dottore osserva attentamente le loro reazioni, la sua espressione rimane impassibile mentre attende una risposta. "È... è possibile?" balbetta la duchessa di Howard, il terrore risuonando nelle sue parole "È diventata moglie da soli due giorni"

La tensione nella stanza è palpabile, mentre tutte cercano di venire a patti con la notizia scioccante. Mi sento come se fossi sul punto di sprofondare in un abisso di paura e incertezza, mentre il peso della situazione si abbatte su di me con tutta la sua gravità. "Forse sono stato semplicemente bravo" afferma Thomas. La duchessa di Howard scuote la testa con disapprovazione, lo sguardo pieno di delusione. "Thomas, questo non è il momento per i tuoi scherzi," rimprovera con voce fredda, il suo tono gelido come il ghiaccio. "Abbiamo questioni più serie da affrontare."

"È meglio che ne discutiate tra voi prima" afferma Edmund che esce portando via anche Thomas e lasciando che la camera cali un un silenzio di imbarazzo.

Lady Eleanor rompe il silenzio con voce tremante, cercando di trovare delle risposte nel mezzo del caos emotivo. "Come è possibile?" chiede con un filo di voce, il terrore e l'angoscia dipinti sul suo viso "Daphne, come hai potuto permettere che accadesse una cosa del genere?"

Mi sento paralizzata dalla vergogna e dal rimorso, cercando disperatamente di trovare le parole giuste per spiegare la mia situazione. "È... è stato un servo," balbetto, "Un servo della casa, ha approfittato di me quando ero sola nella mia camera."

Le mie parole risuonano nella stanza con una crudeltà che mi fa rabbrividire, ma so che è necessario condividere la verità, anche se mi sforzo di nascondere la parte più dolorosa della mia storia. La vergogna mi avvolge come una coltre pesante, mentre aspetto la reazione di coloro che mi circondano.

Lady Eleanor stringe le labbra, l'orrore dipinto sul suo volto mentre digerisce le mie parole. La sua espressione passa dall'incredulità al disgusto, prima di trasformarsi in una mistura di compassione e rabbia. "Oh, Daphne," sussurra, la sua voce piena di dolore e compassione, "Non possiamo permettere che costui resti impunito."

"Vi prego non voglio che si venga a sapere" singhiozzo impaurita. "Non preoccuparti, andrà tutto bene" mi rassicura Lady Eleanor sedendosi di fianco a me. "Mio figlio crede che il figlio sia suo, lasciamoglielo credere, ma per il momento sarebbe bene che entrambi andasse nella residenza a Howard, affinché la gravidanza sembri reale" propone la duchessa. Mi sforzo di annuire, anche se il cuore mi pesa dal peso delle mie preoccupazioni.

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