46. Lucio Aurelio

0 0 0
                                    

Ante diem VI Kalendas Aprilis 150 d.C

Mi guardo allo specchio, vestita di nero come un manto di tristezza. Il tessuto oscuro aderisce al mio corpo, ma la mia mente è altrove, ancorata al dolore della perdita. La sala risuona di sussurri sommessi mentre mi preparo per il funerale di Annia Aurelia. Il nero è il colore della morte, e oggi è il nostro abito comune.

Cammino attraverso la sala del palazzo, dove l'atmosfera è gravida di tristezza e rispetto. Le fiamme delle candele danzano nell'aria pesante. Marco Aurelio e Lucio, gli occhi rossi dal pianto, mi attendono, e insieme ci dirigiamo verso la processione funebre. Il cielo si tinge di grigio, come se persino gli elementi partecipassero al nostro lutto. Il corteo si snoda attraverso le strade di Roma, e le strade stesse sembrano piangere per la principessa Annia. I cittadini si sono radunati lungo il percorso, alcuni sussurrano preghiere, altri piangono in silenzio.

Arriviamo al luogo di sepoltura, un luogo di quiete e riflessione. Il feretro di Annia è adornato con fiori bianchi, simbolo di purezza e trascendenza. Il suono del flauto accompagna le nostre preghiere, e le parole del sacerdote risuonano nell'aria come un addio struggente.

Mentre il feretro viene abbassato nella terra umida, sento il peso del nostro lutto, un peso che continuerà a scivolare nei giorni a venire. La principessa Annia Aurelia, ora avvolta dal silenzio eterno, è parte di Roma, parte del nostro intreccio di vita e morte.

Dopo il funerale di Annia, la vita a Roma sembra aver perso il suo splendore. Lucio, forse nel tentativo di trovare conforto nella continuità della vita, si avvicina a me con occhi che ancora portano il peso della perdita. "Daphne," mi chiama, "siamo stati uniti dal destino in modi che sfidano la comprensione umana. In mezzo a tutto questo dolore, c'è ancora spazio per la speranza?"

Le sue parole, come un filo sottile, intrecciano il nostro destino. "Lucio," rispondo con un sospiro profondo, "la vita è fatta di cicli di dolore e rinascita. Se il nostro destino è intrecciato, affronteremo insieme ciò che verrà."

Lucio prende la mia mano, la sua espressione cercando conferma nei miei occhi. "Daphne, vorrei che fossi la costante nella mia vita, la luce che permea l'oscurità. Mi concederesti l'onore di camminare al tuo fianco, di condividere il peso e la bellezza della vita?"

Il mio cuore, ancora pesante di tristezza, trova una piccola fiamma di speranza. "Lucio," rispondo, "la vita può essere crudele, ma è anche preziosa. Sì, cammineremo insieme, perché la speranza è la luce che brilla più intensamente nelle notti più buie."

Con la promessa di camminare insieme, Lucio e io ci avviamo verso il futuro, ancora intriso di tristezza ma illuminato da una fiamma di speranza. I giorni trascorrono tra il ricordo di Annia e il tentativo di costruire qualcosa di nuovo, una forma di vita che si staglia contro lo sfondo dell'antica Roma.

I matrimoni e le alleanze si susseguono in corte, ma la nostra unione è diversa, un intreccio di dolore e rinascita. Gli sguardi di Lucio portano ancora il segno della perdita, ma c'è una determinazione nel suo passo mentre affrontiamo insieme le sfide dell'impero.

Roma, con le sue strade di marmo e i segreti sepoli del passato, continua a essere la nostra cornice. La vita si dipana tra gli intrighi politici, la grandezza dell'arte e la fragilità della vita stessa. Con ogni alba, portiamo con noi il peso di ciò che è stato e la speranza per ciò che sarà.

La storia infinita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora