9 settembre 980 d.C
Il mattino successivo, mentre la luce del giorno si diffonde tra gli alberi, ci prepariamo per riprendere il viaggio verso il nord. Durante il tragitto, Priscilla e Tosca sembrano più tranquille ma ancora pallide e sconvolte dagli eventi.
Mentre viaggiamo attraverso il bosco, incontriamo un improvviso problema. Il sentiero che stavamo seguendo si è deteriorato, rendendo difficile il passaggio della carrozza. Godric ferma la carovana e scende per esaminare la situazione.
"Pare che ci sia stata una frana notturna," osserva Godric, analizzando la strada interrotta. "Dovremo trovare un modo per superare questo ostacolo."
"Potremmo semplicemente fare il giro largo" afferma Salazar. "Passeremmo necessariamente in qualche villaggio che eviterei volentieri" afferma Tosca. "Porteremmo prendere per il boschi" propone Priscilla e mentre i quattro sembrano litigare per il da fare un profumo di rose mi conduce a qualche passo più distante.
Tra le rose, l'immagine eterea di Afrodite si manifesta. La luce dorata la circonda mentre mi rivolge uno sguardo amorevole. "Daphne, mia dolce figlia," inizia Afrodite, "l'amore può essere un viaggio complicato. Ho chiesto a Eros di infondere il cuore di Godric con sentimenti profondi per te."
Guardo mia madre con fermezza. "Cosa?" chiedo quasi stupita dalle sue parole. "Non desidero che l'amore sia manipolato dalla magia divina. Questa volta, voglio che il nostro legame cresca naturalmente," affermo con risolutezza. Afrodite alza un sopracciglio, esprimendo un misto di sorpresa e disapprovazione. "Daphne, Eros ha un talento unico nell'intrecciare storie d'amore. Perché respingere un aiuto così prezioso?"
"Perché voglio che il nostro amore sia autentico, non guidato da forze esterne," ribatto, sentendo una tensione crescere tra noi. Afrodite sospira. "Le tue decisioni umane possono portare a gioie, ma anche a dolori".
"No, madre," ribatto con determinazione. "L'amore autentico richiede crescita e sfide. Non voglio che la magia intervenga, voglio che Godric e io costruiamo il nostro legame senza influenze divine."
Afrodite scuote leggermente la testa, incapace di comprendere appieno la mia prospettiva umana. "Spesso gli dei vedono cose che voi umani trascurate. Ma se questa è la tua scelta, che sia. Sarai responsabile delle conseguenze."
Con un lieve sospiro, l'immagine di Afrodite si dissolve tra le rose, lasciandomi sola con la mia decisione e la persistente tensione. Torno alla carovana, consapevole che le sfide dell'amore umano dovranno essere affrontate senza l'intervento divino. "Daphne" mi chiama Priscilla "Ti stavamo cercando".
"Abbiamo deciso di fare il giro" mi informa Tosca. "Evitando i villaggi" aggiunge Godric. Annuisco senza espressione, pronta per continuare il viaggio. "Ti senti bene?" mi chiede Salazar. "Benissimo" rispondo guardando Godric.
11 settembre 980 d.C
La notte avvolge il bosco con la sua quiete, mentre gli altri membri della carovana si dedicano a una cena intorno al fuoco. Godric e io ci ritroviamo soli, tra gli alberi che si stagliano contro il cielo stellato.
La tensione nel nostro piccolo accampamento sembra essersi attenuata, ma un palpabile senso di incertezza aleggia nell'aria. Godric mi guarda con occhi che sembrano riflettere la luce delle stelle, e il suo sguardo cerca il mio.
"Godric," inizio, sentendo il cuore battere forte nel petto. "C'è qualcosa che vorrei sapere. Veramente mi ami?"
Una breve esitazione pervade il suo sguardo prima che risponda, "No, Daphne. Non posso dirti di amarti."
Un silenzio pesante cade tra noi mentre quelle parole si fanno strada nel buio della notte. Il mio cuore si stringe, ma cerco di mantenere la compostezza. "Capisco," sussurro, sentendo una pietra fredda nel mio stomaco. "Grazie per la sincerità."
Godric cerca di afferrare la mia mano, ma mi ritraggo. "Daphne, le cose possono cambiare. Sono complicato, ma forse..."
"Non c'è bisogno di spiegazioni, Godric," interrompo, cercando di nascondere la delusione nelle mie parole. "Ho bisogno di tempo per riflettere su tutto questo." affermo allontanarmi.
Tra gli alberi, la luna continua a gettare la sua luce argentea mentre cerco di elaborare la complessità dei sentimenti. "Grazie, madre," sussurro, con un tocco di sarcasmo nel tono. "Prima lo fai innamorare e poi mi fai abbandonare."
Mentre mi avvolgo nei miei pensieri, sento un leggero fruscio di foglie e Salazar appare tra gli alberi. Il mantello verde sembra fondersi con la notte, e il suo sguardo è serio. "Daphne," mi chiama. "Posso unirmi a te?"
"Certamente, Salazar," rispondo, cercando di nascondere la delusione nei miei occhi. "Vorrei che tutto fosse più semplice," confesso, guardando il chiarore delle stelle. Salazar, con sguardo attento, sembra percepire la tempesta di emozioni che mi avvolge. Sento il flusso delle energie mentre Salazar esplora le profondità della mia mente. C'è una connessione intima, e mi sento vulnerabile sotto il suo sguardo penetrante. I suoi occhi verdi rivelano comprensione. I nostri respiri si fondono, e un leggero fruscio accompagna il nostro bacio, come se il bosco stesso approvasse questo momento di connessione.
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La storia infinita
FanficDaphne, figlia di Apollo e Afrodite, sarà costretta a vagare nelle epoche, fino a trovare il suo posto in società (se avete letto "Amore Proibito" questa storia parla della stessa Daphne)