129. Ebe

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7 dicembre 1510 d.C

Mi sveglio con un senso di confusione, mi ritrovo nel letto della dimora della duchessa, avvolta dalle coperte morbide e accoglienti. Il calore del sole filtra attraverso le tende, baciando delicatamente il mio viso e riempiendo la stanza di luce dorata.

Mi siedo sul letto, cercando di fare ordine nei miei pensieri mentre rifletto sulla mia strana trasformazione e sulle circostanze che mi hanno portato qui. Tutto sembra così irreale, come se fossi finita in un sogno da cui non riesco a svegliarmi. "Cosa devo fare?" mi chiedo tra me e me quando una luce dorata riempie improvvisamente la stanza, illuminando ogni angolo con una brillantezza incandescente. Con un balzo sorpreso, mi volto verso la fonte della luce e vedo una figura eterea emergere dall'abbagliante bagliore.

Ebe, la dea della giovinezza, si materializza davanti a me con un sorriso radioso, "Daphne," mormora con una voce melodiosa che sembra danzare nell'aria, "La tua trasformazione è un mio dono" afferma la dea sedendosi accanto a me "Affinché tu possa riscoprire cosa significa essere giovani. Hai avuto tanti figli e pochi di loro li hai visti crescere. È tempo che tu sappia crescere affinché possa far crescere ì futuri".

"Ascolterò il tuo consiglio, Ebe," rispondo con gratitudine, abbassando lo sguardo in segno di rispetto. "Cercherò di imparare da questa esperienza e di onorare il dono che mi hai dato."

La dea mi sorride con gentilezza, i suoi occhi luminosi pieni di compassione e saggezza. I suoi lunghi capelli dorati fluttuavano intorno al viso, incorniciandolo con una bellezza senza tempo. I suoi occhi erano come pozze di cristallo chiaro, trasmettendo saggezza e compassione in egual misura.

Indossa un abito fluente, tessuto con fili di luce che sembravano danzare intorno al suo corpo. Ogni movimento che faceva era leggero e armonioso, come se seguisse il ritmo di una musica celestiale. Mentre mi sorrideva con gentilezza, il suo essere sembrava fondersi con la luce dorata che la circondava, dissolvendosi gradualmente nel bagliore luminoso che riempiva la stanza. Il suo viso radioso si dissolveva lentamente, lasciando dietro di sé solo un'impressione di calore e di pace.

Mentre rifletto sul significato del dono ricevuto da Ebe, la duchessa entra nella stanza con passo leggero e un sorriso caloroso. "Buongiorno, cara Daphne," mi saluta con gentilezza. "Come ti senti oggi?"

"Buongiorno, Lady Eleanor," rispondo con un sorriso, gratificata dalla sua premura. "Mi sento meglio, grazie. Il tuo aiuto è stato davvero prezioso."

La duchessa si avvicina con aria risoluta, pronta ad assistermi. "Voglio che ti senta a tuo agio qui," dichiara con sincerità. "Perchè non ti presento i tuoi nuovi fratelli?" propone avvicinandosi.

Acconsento con un cenno del capo, curiosa di incontrare gli altri membri della famiglia della duchessa. Con un gesto grazioso della duchessa, altre dame entrano nella stanza, pronte ad aiutarmi a prepararmi per la giornata.

Mentre le dame della duchessa iniziano ad acconciare i miei capelli, mi sento circondata da una sensazione di calma e conforto. Mi siedo con la schiena dritta, mentre le loro mani abili lavorano tra i miei capelli rossi, pettinandoli con cura e precisione.

Una delle dame inizia a intrecciare le ciocche sul lato della mia testa, creando una treccia morbida e delicata che scorre dolcemente lungo il mio collo. Allo stesso tempo, un'altra dame posiziona con cura una fascia intorno alla mia testa, ornata da perline e piccoli fiocchi di seta.

Mi osservo allo specchio, osservando l'abito di un colore pastello che ricorda il rosa tenue dei petali di rosa. La gonna lunga e svasata cade morbida intorno alle mie gambe, accarezzando delicatamente il pavimento con ogni passo. La vita è stretta e leggermente accentuata da una cintura di raso, mentre la parte superiore dell'abito è decorata con ricami. Le maniche sono lunghe e leggermente svasate ai polsi. Le scarpette sono di pelle morbida, decorate con piccoli fiocchi di seta che si abbinano perfettamente alla mia fascia per capelli.

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