147. Psiche

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Attraversiamo campi fioriti e foreste lussureggianti, il profumo dolce e avvolgente dei fiori ci accoglie mentre procediamo attraverso il paesaggio incantato. Le acque cristalline di un ruscello serpeggiano tra le radici degli alberi, cullate da una brezza leggera e delicata. Il cielo sopra di noi è un dipinto di sfumature rosa e oro, mentre il sole si ritira lentamente dietro l'orizzonte. Finalmente, giungiamo di fronte a una maestosa dimora circondata da giardini di rose e gelsomini in fiore. Le colonne di marmo bianco brillano sotto la luce della luna, mentre una fontana danzante risplende al centro del cortile. Afrodite mi conduce attraverso i cancelli dorati, il suo sorriso radioso come il riflesso delle stelle nel cielo notturno. Entriamo nella dimora di Afrodite, un santuario di pace e bellezza, dove il tempo sembra rallentare il suo ritmo frenetico. Le pareti sono adornate con opere d'arte divine e i profumi delicati di incenso e fiori riempiono l'aria. In quel luogo di tranquillità e armonia, so che troverò rifugio e guarigione per la mia anima tormentata. Afrodite mi sorride con tenerezza mentre entriamo nella sua dimora, la luce dorata che filtra attraverso le finestre accarezza il pavimento di marmo, creando un'atmosfera di calma e serenità. "Qui sarai al sicuro, mia dolce Daphne," mi assicura, la sua voce melodiosa come una carezza. "Nessun male potrà toccarti mentre sarai sotto la mia protezione."

Le ancelle di Afrodite mi accolgono con gentilezza e premura, conducendomi verso un lussuoso bagno ricolmo di profumi e petali di rosa. L'acqua calda mi avvolge con il suo abbraccio lenitivo, sciogliendo le tensioni accumulate e lavando via le tracce della mia recente tribolazione. "Mia signora, vi prego di accettare queste nuove vesti," annuncia una delle ancelle, offrendomi un abito di seta dai colori tenui e luminosi.

Mentre esploro la dimora divina, ammirando la bellezza degli arredi e l'eleganza dell'architettura, mi imbatto in una figura femminile che si avvicina con grazia. I suoi lunghi capelli scuri ondeggiano delicatamente intorno al suo viso, mentre i suoi occhi luminosi brillano di curiosità e gentilezza. Mi fermo di fronte a lei, sorpresa dalla sua presenza inaspettata,"Salve," dico con un sorriso timido, cercando di nascondere la mia sorpresa. "Mi chiamo Daphne." La donna mi osserva con interesse, i suoi occhi scrutano il mio volto con attenzione. "Sono Psiche," risponde con una voce melodiosa. "Cosa ti ha condotto qui, Psiche?" chiedo con un tono di leggera curiosità. Psiche sorride dolcemente, come se fosse consapevole dei miei dubbi e delle mie domande. "È una lunga storia" mi sorride con gentilezza "Per ordine della sua madre, Venere, Cupido mi rapì e mi portò in una dimora segreta, dove mi concesse ogni desiderio e conforto. Ma il mio amore per lui era proibito e segreto, e alla fine, la gelosia di Venere scatenò una serie di eventi che mi portarono alla prova più grande della mia vita." La sua voce si fa più intensa, carica di emozione mentre rivive i momenti cruciali della sua storia. "Attraversai prove impossibili e sfidai la stessa morte per amore, finché alla fine, il nostro amore fu benedetto dagli dei stessi."

"Non sapevo che mia madre odiasse tanto l'amore" affermo. "Madre? Intendete che Venere è vostra madre?" mi chiede Psiche preoccupata. Annuisco. "Salve, sorella," saluta Eros con un sorriso affettuoso, rivolgendosi a me con tenerezza "Vedo che hai conosciuto mia moglie"

"Salve, Eros," rispondo con un sorriso gentile, mentre ammiro la dolcezza del suo saluto. "Sì, ho avuto il piacere di conoscere Psiche. È una donna straordinaria," aggiungo con un cenno di approvazione verso Psiche, riconoscendo il legame speciale che ho sviluppato con lei.Psiche sorride, evidentemente felice di essere menzionata così positivamente da entrambi. "È stata una gioia incontrare Daphne e condividere le nostre storie," dice con gratitudine, i suoi occhi brillano di ammirazione per il marito e la sua nuova amica.Eros si avvicina a noi con passo leggero, avvolto da un'aura di calma e serenità. "Sono grato che vi siate trovate," afferma con un tono affettuoso, porgendo una mano verso di me in segno di fratellanza "Cosa ti porta qui?" mi chiede poi. "Ares" rispondo con fermezza. "Che intendi dire?" mi chiede Eros sentendo il nome del padre. "Mi violentò mentre ero nella corte di Northumberland, accolta come una figlia. Diedi alla luce il frutto di quella violenza sebbene mi fossi sposata con un duca, che accettò la mia condizione. Speravo di crescere mio figlio assieme a mio marito, fingendo che nulla fosse accaduto ma Ares rapì me e Aiace portandoci nella sua dimora" racconto a Eros mentre le lacrime affiorano pensando alla mia perdita "H a causato la morte di mio figlio," sussurro con voce tremante, mentre le lacrime rigano il mio viso. Afrodite mi sorride amorevolmente e mi invita a riposare. "Vieni, mia cara," dice con dolcezza, offrendomi il suo braccio per sostenermi. Accetto il suo gesto con gratitudine, lasciandomi guidare attraverso la dimora divina. Due ancelle si avvicinano, pronte ad accompagnarmi nella mia camera. Le ancelle mi conducono attraverso i corridoi adornati di fiori e profumi delicati, fino a una stanza luminosa e accogliente. Il letto è ornato con lenzuola di seta e morbidi cuscini, invitandomi a riposare e dimenticare le pene che mi affliggono. Mi distendo sul letto, avvolta dalla morbida carezza delle lenzuola. Afrodite si siede accanto a me, la sua presenza calma e rassicurante mi conforta mentre mi lascio trasportare dalla stanchezza e dal dolore. "Riposa ora, mia dolce Daphne," sussurra Afrodite con voce sommessa, posando una mano sulla mia fronte con gesto amorevole. "Sarò qui quando ti sveglierai." Con un sorriso gratificante, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal sonno, sapendo di essere al sicuro sotto la protezione amorevole della mia madre divina.

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