110. Attesa

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20 aprile 1107 d.C

Al mattino, il sole filtra attraverso le tende, disegnando una luce dorata sulla mia stanza. Sir Reynald giace ancora a fianco a me, il suo respiro calmo mentre il sonno lo avvolge. Un senso di pesantezza pervade la stanza, come se le scelte fatte nella notte avessero lasciato un'impronta indelebile sui confini del mio destino.

Mi alzo silenziosamente dal letto, cercando di non disturbare il sonno di Sir Reynald. Nella penombra, mi dirigo verso la finestra, guardando oltre il giardino del palazzo. La mia mente è una tempesta di emozioni contrastanti, come le ali di un uccello in lotta contro il vento.

Il servo, fedele custode dei miei segreti, mi attende nella sua solita discrezione. I nostri occhi si incontrano, e un'intesa tacita fluisce tra di noi. La nostra relazione proibita è un rifugio clandestino in un mondo di obblighi e convenzioni.

Nella quiete della stanza, i nostri sguardi parlano un linguaggio segreto, e il desiderio si fa avanti come un fuoco che arde nell'ombra. Senza dire una parola, ci avviciniamo lentamente, come se il tempo si fermasse per permetterci questo momento rubato.

I suoi occhi, profondi e carichi di passione, mi scrutano con desiderio represso. Un soffio di vento leggero sembra sospingerci l'uno verso l'altro, e i nostri respiri si mischiano in un'intimità proibita. La distanza si riduce fino a quando le nostre labbra si sfiorano, scatenando un vortice di emozioni incontenibili.

Il bacio è un'esplosione di desiderio represso, unione segreta tra la nobiltà caduta e il servo vietato. Nell'oscurità della stanza, la realtà si dissolve, e siamo solo noi due, perduti in un abbraccio rubato al destino.

"Contessa Daphne, cosa sta succedendo qui?" grida Sir Reynald, il suo volto virando tra lo stupore e l'ira. Il servo, impaurito, si ritira in un angolo, mentre la stanza sembra restringersi attorno a noi.

"Sir Reynald, vi prego di comprendere..." inizio a dire, cercando di spiegare la complessità dei sentimenti che ci hanno portato a questo punto. Ma le parole restano sospese nell'aria, soffocate dalla furia del mio marito.

Sir Reynald, col volto contorto dalla rabbia, avanza verso di noi con passi pesanti. "Tradimento! Inganno nella mia stessa casa!" tuona, il suo sguardo ferito trasformandosi in una tempesta di disprezzo. La stanza vibra di tensione, e il servo, spaventato, si inchina chiedendo perdono.

"Sir Reynald, non era mia intenzione..." tento di giustificarmi, ma le mie parole rimangono inascoltate. Egli alza la mano in un gesto di ira, pronto a scaricare la sua furia sul servo che è solo una pedina in questa storia di desideri e compromessi.

Il colpo risuona come tuono nella stanza, e il servo vacilla sotto il peso della violenza. Sir Reynald, con lo sguardo ancora acceso di rabbia, si volta verso di me. "E tu, traditrice! Ingannatrice del mio letto e della mia fiducia!" grida, la sua mano sollevata per colpire anche me.

Lo schiaffo arriva come un fulmine, il dolore acuto seguito da un silenzio pesante. Il servo, ancora a terra, assiste impotente, e la mia anima è lacerata tra la colpa e il terrore. Sir Reynald si allontana, lasciandomi sola a fronteggiare le conseguenze di un amore proibito.

La mia guancia arde dallo schiaffo, ma è il mio cuore a soffrire di più. Sir Reynald, tradito dalla sua fidanzata e dalla sua consorte, ferve di rabbia e delusione. Nel suo sguardo, vedo un misto di dolore e furia, e la tensione nell'aria è palpabile.

Il servo, pur ferito, cerca di alzarsi e interviene. "Maestro, vi prego di ascoltare! C'è una spiegazione per tutto questo," supplica, ma le parole sembrano cadere nel vuoto di un cuore spezzato.

La situazione precipita, e la corte è ormai consapevole del mio tradimento. Il peso della vergogna si abbatte su di me come una marea inarrestabile. Con passo pesante, mi ritiro nella solitudine della mia camera, circondata dai rimorsi e dalla consapevolezza di aver distrutto la mia vita.

Il servo mi segue, ma la sua presenza non può lenire le ferite dell'anima. Ci troviamo ora intrappolati in un intricato labirinto di tradimento e conseguenze, dove il passato e il presente si scontrano in una danza dolorosa.

Nel silenzio angosciante della mia camera, il servo cerca di confortarmi con sguardi impotenti e parole di scuse. La mia anima è un caos di rimorsi e dolore, mentre il peso delle mie azioni si fa sentire come un fardello insopportabile.

"Signora, vi prego di ascoltare. Non era mia intenzione causare tutto questo. La nostra relazione proibita ha scatenato una tempesta, ma forse insieme possiamo affrontare le conseguenze e trovare una via d'uscita," sussurra il servo con occhi imploranti.

La mia mente è un turbine di emozioni contrastanti, intrappolata tra il desiderio di redenzione e la consapevolezza di aver distrutto tutto ciò che avevo. Mentre cerco disperatamente di capire come porre rimedio a questa tragedia, il destino sembra stringere le sue catene intorno a me.

La notte, la mia stanza è diventata una prigione d'ombra, con Sir Reynald che torna ogni volta più infuriato. I suoi pugni si abbattono su di me come una tempesta di rabbia repressa, mentre il servo, già colpito dalla violenza, cerca di proteggermi con il suo stesso corpo.

27 aprile 1107 d.C.

Seduta sul bordo del letto, il servo accanto a me, sfioro appena il ventre che custodisce il segreto della mia nuova vita. Un sospiro si libera tra le mie labbra, mescolando la gioia della nuova vita con il dolore delle ferite ancora fresche.

Il servo, con occhi preoccupati, osserva il mio volto che si riflette nello specchio. "Signora, cosa vi affligge?" chiede con premura.

Alzo lo sguardo, incontrando il suo sguardo compassionevole. "Sono incinta," sussurro, e nel silenzio che segue, la stanza sembra cullare il segreto come un delicato tesoro.

La notizia si diffonde rapidamente, raggiungendo le orecchie di Sir Reynald, che osserva con disgusto. "Ancora un motivo per tenere legata a me questa donna corrotta," mormora tra sé.

La corte è divisa tra chi vede la gravidanza come una speranza di redenzione e chi la considera un vincolo ulteriore a una vita già tormentata. La mia mente, intrecciata tra la gioia della maternità e la paura del futuro incerto, è un campo di battaglia tra desideri contrastanti.

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