Capitolo 3. La strada verso ovest.

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Londra

Brenda ticchettava nervosamente con le dita mentre JT lèggeva il suo lavoro. Scorreva foglio dopo foglio e ogni tanto rideva. Buon segno.
"Se continui a fissarmi non andró più in fretta" disse lui senza neanche guardarla.
"Si lo so, è che sono nervosa"
"L'hai mandata a Raynolds?"
"Da due settimane, ma ancora nessuna risposta"
JT continuò a leggere senza replicare.
Quando terminò la guardò dritta negli occhi
"Allora?" Chiese lei in attesa
"È geniale. Se Raynolds non la prende è un matto"
Brenda si aprì ad un sorriso meraviglioso. JT era il suo vicino di casa. Il suo amico. Il suo confidente. Era omosessuale come quasi tutti i bei ragazzi della London bene. Era un critico di cucina. La portava in qualsiasi ristorante nuovo. Quando entrava lui, i proprietari fremevano e nell'attesa diventavano servili. Avevano quasi sempre un cameriere personale. Una stroncatura di JT poteva essere la fine.
"Stasera vieni con me?"
"Ma certo, dove mi porti?"
" All'H2O"
"Mai sentito"
"Per questo ti ci porto, alle 20?"
"Naturalmente"
"E dimmi, tuo fratello come sta?"
Brenda rise "Ha sempre altri gusti"
" Si lo so.. ma se dovesse cambiare idea, fammelo sapere"
"Certamente, ma non ci conterei"
"Ah, che spreco!"
Brenda rise ancora.
"Domani ho l'ultimo spettacolo della stagione, vieni?"
"Naturalmente" disse lui.
Brenda rimise i fogli del suo lavoro dentro la cartellina. La speranza era che Raynolds chiamasse a breve. Un musical che poteva diventare un successo: "Beverly Hills" una storia alla West Side Story.
JT si avvicinò alla porta fermandosi sull'uscio.
"Bren?"
"Si?"
"Quanto c'è di tuo in quella storia?"
Lei si fermò.
"Niente, pura invenzione" disse. Tutto, pensó.

Los Angels
Il volo da Washington atterró in orario. Steve sembrava nervoso. Brandon lo scrutó al fondo degli arrivals. Lo osservó per qualche secondo. Era sempre uguale. Fisico possente. Faccia divertita.
"Ciao amico!" gli disse.
Steve si aprì in un sorriso disarmante "ciao amico" si abbracciarono forte dandosi pacche sulle spalle.
Presero i bagagli e arrivarono al parcheggio.
Brandon attenzionó lungamente il parcheggio dell'aereoporto. Lo stridore delle gomme, una canna di pistola che sbucava da un finestrino, uno, due, tre colpi...Kelly ferita a terra. Lui che la teneva a sè.
Fu un attimo. Un flash back doloroso che si era insinuato con irruenza.
"Tutto bene?" gli chiese Steve
"Si tutto bene"
Salirono in auto. Era una sera meravigliosa.
"Allora dove alloggi?"
" All'Hilton"
"Quanto rimani?"
"Tre mesi. C'è una posizione vacante nella sede di Los Angeles. E tu che mi dici? Il Beat?"
Steve rise sonoramente " si vede che non ci sentiamo da tempo. Il Beat ha chiuso i battenti un paio di anni fa. Io e Janet abbiamo tirato avanti un po' ma siamo finiti per fare un giornaletto di annunci sexy e pubblicità di sigarette"
"Mi dispiace Steve"
"Anche a me"
"E ora che fai?"
"Ho una piccola casa editrice. Qualcosa ho imparato anche io. Libri tecnici. Fitness. Giardinaggio. La I4ever."
"Non è male"
"Ci campo"
"E Janet? E Maddy?"
Steve si fece più serio "siamo in pausa di riflessione"
"Pausa di riflessione?" chiese Brandon stupito.
"Dopo la chiusura del Beat le cose non sono andate bene neanche in casa. A lei ho lasciato tutto. Ho preso le mie quattro cianfrusaglie e ora dormo dentro la casa editrice che poi è la vecchia sede del Beat"
"Sul serio? Perché non ti prendi un appartamento?"
"Eh non lo so amico.. mi sembra che se prendessi un appartamento significherebbe non tornare più a casa, per ora lascio le cose cosi"
"Capisco"
" E tu?"
"Io che?"
"Come stai tu?"
"Bene. Lavoro, lavoro, lavoro"
"Non stai con nessuna?"
"Non ne ho il tempo, non ne ho la pazienza. Forse ho standard troppo alti. Forse faccio pena io come compagno"
"Eh, a chi lo dici.." risero all'unisono.
"Sei in contatto con qualcuno?"
"A parte Brenda, qualche volta sento Andrea" rispose Brandon "ma Brenda è mia sorella e Andrea è Andrea. Con te invece ci siamo sentiti sempre meno."
"Come sta?"
"Brenda? Se la cava"
"Sempre a Londra?"
"Si"
Steve fece un cenno di approvazione.
"E tu?" chiese Brandon "senti qualcuno"
"Sono uscito qualche volta con Dylan. Le poche volte che si è visto da queste parti"
"Uh e come sta?"
" che ti devo dire?" Steve fece una smorfia "insegue l'onda perfetta, neanche fosse Body in Point Break; solo che non ha idea su come sia fatta e su quale spiaggia si trovi...e quindi rimane un diavolo senza meta"
"Già"
"Tu non lo hai più sentito?"
"Qualche volta. Al telefono. Durante i suoi viaggi"
"Chiaro" rispose Steve "e Kelly?"
Brandon giró la faccia verso il finestrino "l'ho vista cinque anni fa. Un saluto veloce. Era venuta a Washington per un paio di giorni. Un congresso di dirigenti scolastici o non so che, un caffè, niente di più"
"Capito" rispose lui "l'hai avvisata che sei qui?"
"Ah no.. ho avvisato solo te."
"Sarà felice di vederti"
Brandon non rispose.
"Allora, andiamo da Nat?"
"Oh si.. non vedo l'ora"
"Mi sei mancato amico" disse Steve.
"Anche tu"rispose l'altro
La macchina scivoló veloce sull'autostrada e sparì.

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Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora