"Si può dire molte cose Kel, ma non che la spiaggia non appartenga a noi".
"Questo è vero" sorrise lei. Brandon e Kelly camminavano stretti l'uno all'altra. Si tenevano per i cappotti. Come si sarebbero stretti ad una biscaggina di una nave per portarsi in salvo. Naufraghi di quei mesi passati insieme. Sopravvissuti a se stessi e a quel "noi" mai davvero perduto.
Camminarono in luoghi molto familiari. Risero più volte. Volevano assaggiare quella serata e tenerla per sé stessi, fra le cose che tornano, che ti inseguono, che lasciano il sorriso ogni volta che ci pensi. Non davano peso a nient'altro che baciarsi, mordersi, toccarsi. Pretendevano di vivere quella vita con le bocche unite. Non tolleravano la separazione.
"Scusa se non mi sono fatto sentire in questi giorni" gli sussurrò lui.
"Sei stato impegnato".
"Si, in realtà no, non ho voluto chiamare".
Lei fece un cenno di assenso. Lo sapeva.
"Non posso darti torto Brandon. È dura. Si sa. Le vite separate. Però eravamo d'accordo sin dall'inizio".
Tu eri d'accordo. Brandon non le rispose fece solo un breve sorriso.
"Vado via lunedì Kel. Volevo solo sapere se tu stavi bene".
"Ora sto bene" disse lei debole "è stato bello incontrarsi con te di nascosto qui. Ogni volta che abbiamo potuto. Senza nessuno che sapesse niente. Credono che non ci parliamo."
Brandon rise " non ci è mai importato di cosa pensassero gli altri".
"Questo è vero".
"E non dobbiamo spiegarlo a nessuno".
Per tutto quel tempo si erano orientati sulla spiaggia. Cercati e trovati. Con una scusa o con un'altra si assentavano per un'ora o due. Stavano insieme. Chiudevano il mondo fuori.
"Andiamo alla casa sulla spiaggia?" le chiese.
Kel si strinse a lui e sorrise , s'incamminarono a favore di vento "Non posso credere che per tutto questo tempo tu l'abbia affittata per noi due".
"Mi è sempre piaciuta".
"Già. Anche a me".
"E stare con te quelle ore, divisi da tutto, separati come costole in corpo.. ha avuto senso, fare l'amore, chiacchierare, rivestirsi, tornare a casa".
"Già" disse lei " ha avuto senso" improvvisamente le mancò il fiato. Qualcosa si affacciava con furia crescente. Si stavano dividendo.
Brandon si fermò d'impatto e prese il suo viso fra le mani. E la baciò. Lentamente. Un tumultuoso eccentrico sfiorarsi di prova di un periodo felice che tardava ad arrivare.
Kelly sperava che tornasse per salutarla prima della partenza, ma sentiva che quella era l'ultima volta che lo vedeva. Questo pensiero la faceva oscillare tra il nervosismo e la paura del vuoto. Per questo impiegarono movimenti molto più lenti nel fare l'amore. Più discreti. Si annusarono docilmente. Si presero. Si appartennero. Si baciarono più a lungo possibile. Lui rimase più tempo dentro di lei e il tempo non sembrava mai abbastanza. Respinsero ogni immagine ingiusta e separata, anche la più fievole. Brandon era questo per lei. Un luogo mai ostile. In cui non doveva fare nulla per farsi accettare. Lui la prendeva come e quando voleva e lei si lasciava afferrare. Toccare. Si sentiva parte di qualcosa. Lo conquistava. Lo faceva ridere. Non c'era traccia di debolezza in lei. Diventava la donna che immaginava di essere. Che voleva disperatamente essere. Brandon tratteneva in sè tutta l' attenzione di lei. Quando finirono, non avevano la forza di rialzarsi. I pomeriggi insieme erano terminati, le loro vite aspettavano fuori dalla porta. E la porta doveva essere aperta.
Finiva così. Kel lo sapeva.
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanficFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...