Capitolo 59. Lettera da un amore.

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Kelly si sedette al tavolo in giardino tenendo il pacco tra le mani. Lo aprì con delicatezza. Un foglio bianco piegato in due custodito da una busta da lettera. Una scatola di velluto blu. La calligrafia sicura di Brandon.
Una lettera. Una cosa semplice che nessuno faceva più. La aprì con cura.

So già che questa volta farai fatica a perdonarmi, ma non ce l'ho fatta ad andare via da te un'altra volta. Per questo non ti ho detto che sarei partito il giorno dopo. Ho mentito ma era troppo per me. La prima volta è già stata dolorosa. La seconda sarebbe stata impossibile da reggere. Non dopo i nostri pomeriggi insieme. Le nostre ore. Solo nostre.
E così vado via senza salutare, ma penso che sia meglio per entrambi.
Non te lo voglio sentire dire che va bene così e non lo voglio pronunciare neanche io. Tengo per me la serenità e l'amore di questi mesi passati insieme. E Dio solo sa se ne sono grato.
Quel giorno, nel tuo ufficio, abbiamo cercato un compromesso che sapevo si sarebbe frantumato. In fondo l'amore è questo, Kel, mettere insieme giorni di felicità, non per forza conquistati con continue guerre. Ed è stato così per noi. Sempre.
La magia della serenità, della navigazione insieme verso il mondo, così sottovalutata, la bellezza di avere una casa in cui tornare, vedere il sorriso di una donna: è così stupefacente che non te lo so neanche descrivere. E a te questa bellezza riesce benissimo.
Sto bene, e stai bene anche tu. Abbiamo preso in mano le nostre vite e cerchiamo di far collimare le cose. Dare un senso e un ordine. Questo lo capisco. In questo siamo simili. Un denominatore comune.
Ci saranno giorni di sole mentre saremo lontani in cui ci sentiremo persone nuove e migliori. E voleremo alto. In quei giorni mi mancherai sempre tu. Perché in tutti questi anni ho sempre pensato che sarebbe stato bello poterti raccontare questa o quella cosa. Mi sono sempre girato a cercarti in quel tipo di giorni. Mi sei sempre mancata nelle giornate di sole. Così ordinarie e così speciali. Non ho mai capito perché tu preferissi la pioggia. Sembrava la tua comfort zone. Sembrava che solo lì ti sentissi a tuo agio.
Non so cosa ci sarà per me a Washington. Me lo faranno sapere quando arriverò. Quei famosi sogni che si realizzano e quella fame che non si calma mai.
Credo ancora di poter salvare il mondo. E questo pare conti qualcosa. Chi lo sa Kel. Se conta davvero.
Lo sentivo come mi guardavi quando entravo in una stanza e so che percepivi come ti guardavo io. Pensavo, chissà come siamo belli mentre guardiamo qualcuno che amiamo.
Secondo me siamo bellissimi.
Probabilmente verranno altre persone dopo di te, e dopo di me, ma Kel, tu resti l'amore che iva oltre, e possiamo non piacere, o avere vite separate, ma tu resti l'amore. Quello reale. Quello da cui tornare. È difficile farlo capire agli altri ed è sempre stato difficile farlo capire a te. Quello che mi spezzava e che mi ha sempre spezzato era che volevo vederti arrivare un giorno. Da me. Volevo che scegliessi me.
Poi è nato Sammy e ho capito che non saresti tornata più. Che non ti avrei visto. Qualcosa si è rotto in quel momento. In me. In fondo la felicità dell'altro non dovrebbe essere la nostra felicità?
Ma io sono uno stronzo egoista Kel, e ti volevo per me, l'orgoglio non mi ha permesso di andare oltre. E penso che non me lo permetterà mai. Ma non dubitare che io sia felice se sei felice tu.
Io mi trasformo quando ti vedo. Questa è la verità. Lo so che mi hai lasciato andare perché io realizzassi i miei sogni. E non ti ho mai ringraziato per questo. Forse non possiamo più permetterci un noi ma qualcosa è rimasto Kel, quando percorro il vialetto della tua casa, o quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, o quando ci tenevamo stretti ai nostri cappotti sulla spiaggia.. o quando sono in una stanza di albergo chissà dove. C'è sempre quell'attimo di incoerenza e di lotta con te e per te. Tu resisti nel mio cuore e non volevo andarmene senza che tu lo sapessi.
So bene che non volevi tenere l'anello però vorrei che tu lo tenessi per me. Perché quella porta non si chiuda per sempre che poi è il motivo per il quale non sono mai riuscito a restituirlo. Tienilo per me. Perché appartiene a noi e noi solo. E quel noi è esistito e non voglio che venga dimenticato. Io ci ho provato a dimenticarlo ma onestamente ora non lo trovo giusto. È l'anello di Kelly. È il tuo cuore portato nel mio.
Pensavo di bastare io con la mia sfrontata resistenza. Mi hai sempre detto che ti sembravo inattaccabile. Io mi sono sempre sentito fragile davanti a te.
Scusa Kel non se non ho saputo tenerti con me.
Sforzati di essere felice. Sii sempre la donna che sogni di essere e che io amo.
Brandon

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora