125. Preghiere.

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Dylan e Brenda alloggiavano in un meraviglioso bungalow con ingresso diretto sul mare a Phuket. Ogni mattina trovavano vassoi di frutta tropicale. Asciugamani puliti. Fiori.  Champagne. Nella loro anima prendeva spazio l'azzurro cristallino punteggiato dalla spiaggia bianca di sale. Erano letteralmente in un paradiso terrestre.
Brenda osservava Dylan dormire. Ne disegnava i contorni del profilo. Ne amava le ciglia lunghe. La cicatrice sul sopracciglio..
"Brenda piantala di fissarmi" disse lui senza aprire gli occhi.
"Mi piace fissarti"
"Questo lo so"
"Avevi ragione, questa vacanza ci serviva" gli disse Brenda dandogli un bacio sulle labbra.
"Non vorrei sconvolgerti" gli disse lui aprendo un solo occhio " ma io ho sempre ragione"
"si come no" sorrise Brenda.
Lui la prese con se e si baciarono più profondamente.
"Voglio andare al tempio" disse lei.
"Sul serio?"
"Si il tempio Wat Chalong"
"Perché?
"Mi affascina, voglio dire, stare qui è straordinario, davvero fantastico, ma comincia a diventare troppo commerciale per due come noi. Voglio prendere un bus e andare al tempio"
Dylan la ribaciò mentre Brenda avvolgeva il suo corpo nudo nel lenzuolo e si alzava dal letto.
"So che vuoi andare anche tu"
"Infatti" rise Dylan "mi piace, ma prima voglio fare un bagno nell'Oceano."
"Nudo?"chiese lei.
"non vieni anche tu?" rispose lui alzando il sopracciglio interlocutorio.
Si buttarono entrambi dal pontile del bungalow, nudi, giocando con l'acqua, ridendo. Per un attimo Brenda aveva alleviato il suo pensiero, le sue preoccupazioni. L'azzurro dell'oceano indiano donava a Dylan in un modo inverosimile. Scintillava.
Sarebbe andata al tempio e avrebbe rivolto una preghiera.
Perché il tempo non cedesse il passo alla disperazione, perché tutti venissero protetti. Sentiva il bisogno di pregare, di chiedere a qualunque entità superiore fosse in ascolto di essere benedetta da un figlio.
Nella tarda mattina presero un bus gremito di persone. Era un mezzo che puzzava di umidità e di sudore ma a Dylan e Brenda pareva non importare. Erano parte di qualcosa.
Il caldo cominciava ad essere soffocante, i bambini si accalcavano intorno a loro chiedendo soldi, da mangiare, parlando un inglese strampalato.
Al loro arrivo in Thailandia le guide avevano avvisato di non dare nulla perché i bambini si sarebbero moltiplicati, perché al di la dei resort extra lusso, intorno a loro, viveva e sopravviveva una umanità spezzata dalla miseria, imbastardita dalla fame.
Poco prima del tempio era pieno di bancarelle. Alcune con souvenir, altre vendevano pietre, talismani, riti propiziatori, spezie. Un mercato colorato. Uno spettacolo all'aperto di persone e oggetti.
Brenda si fermò guardando quasi tutte, incuriosita e immersa nella girandola della vita reale.
"Desidera qualcosa?" le chiese una donna di antica bellezza. Piccolissima di altezza e con un sorriso bianchissimo.
"Stavo guardando questa pietra"
"La corniola? La pietra della fertilità"
Brenda da uno sguardo veloce a Dylan ma il ragazzo non sembra avere alcuna reazione.
"Una vecchia tradizione popolare" spiegò la venditrice "l'ho anche incastonata in questo braccialetto"
Tirò fuori un braccialetto in argento lavorato e con pietre color ambra incastonate.
"È molto bello" esclamò Brenda.
La donna agganciò quella speranza al polso di Brenda e  sotto gli occhi di Dylan che avvertì la disperata ricerca di sua moglie di poter avere qualcosa a cui appoggiarsi in cui sperare. Fosse anche solo un braccialetto.
Pagarono il dovuto e non vollero il resto.
"Buona fortuna" disse loro la venditrice.
"Grazie" sorrise Brenda.
Proseguirono lungo la strada sterrata e polverosa. Sotto un sole a picco che costringeva a stringere gli occhi anche dietro alle lenti scure degli occhiali.
Brenda e Dylan arrivarono davanti alla ruota della preghiera. Era un cilindro ruotante su un asse centrale, realizzato in metallo e legno. Si vedevano in rilievo le effigie degli spirti Dakini e gli otto simboli di buon auspicio dell'Astamamgala. Al centro del cilindro spiccava un albero della vita in legno, intarsiato, prezioso. Dentro erano stati avvolti migliaia di mantra. Far girare la ruota equivaleva a recitare una preghiera.
Brenda cercò di visualizzare la sua preghiera, di darle un contorno ed una definizione e poi girò la ruota in senso orario, come il sole che sorge e che tramonta. Sentì qualcosa penetrarle nella carne. Guardò Dylan fare altrettanto. Girare la ruota. Pregare ma non aveva idea per cosa.
Si sorrisero.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora