Dylan e Sammy sedevano insieme davanti ai gradini di casa Mckay. Brandon li osservava dalla finestra della cucina insieme a sua sorella.
"Non mi sembra giusto che Kelly non sia qui" disse Brandon bevendo un sorso del vino che la sorella le aveva appena offerto.
"Non vuole vederla e onestamente lo capisco. Magari ci vorrà un po' ma vedrai che gli passerà" scrollò le spalle Brenda.
"Si ma siamo una famiglia. Tu sei mia sorella e Kelly la mia compagna, non siamo già stati abbastanza divisi?"
"L'importante" disse Brenda " è prendersi cura di Sammy adesso. Per lui è stata una notizia sconvolgente. Il suo mondo è totalmente cambiato. A proposito come va con lui?"
Gli occhi di Brandon si posarono sul ragazzino "Con me bene, cerchiamo di conoscerci ma dice che non riesce a chiamarmi papà e francamente lo capisco. Come potrebbe? Non mi conosce."
"I bambini sono resilienti Bran, come ho detto è una questione solo di tempo".
"Già" sorrise debole Brandon.
"Quello che vorrei" aggiunse Brenda "è che non lasciassi Kelly da sola come stai facendo."
Brandon la guardò "di che parli,sono tornato a casa, lo sai."
"Si ma sei davvero con lei?Tu l'hai perdonata?"
Brandon si prese qualche secondo "si" rispose "credo di si"
"Kelly dice che parli appena in casa, che la eviti. Che da quando sai di Sammy, non la sfiori nemmeno."
"Ti ha parlato anche di questo?"
"Si" sospirò Brenda "Dylan non vuole averci niente a che fare, tu neanche".
"Non è facile"
"Sei voluto tornare a casa Brandon, non giocare con i suoi sentimenti."
"Sai che non ne sono capace."
"E allora stai con lei. Amala."
Brandon ci pensò pochi secondi, fece scivolare il bicchiere con il vino sul tavolo "Forse ha ragione la sto evitando è davvero sarebbe ora di dire basta. Come faccio a dire a Dylan di accoglierla se per primo non lo riesco a fare io..." Brandon si sentì triste per Kelly, non era stato giusto tornare a casa in quel modo, poi alzò lo sguardo verso la sorella... "E con Dylan come va?"
"Noi due andiamo bene, ma questo è stato un brutto colpo per lui. L'ennesima persona che perde. E so bene che Sammy e qui a pochi passi e comunque è lo zio, ma penso che gli ci vorrà un po per recuperare."
"Come vanno le cure?"
"Eh.... Dolorose. Ogni volta è una speranza. Ma ora sento che lui è pienamente vicino a me, desidera quello che desidero io e questo mi tranquillizza".
Brandon tornò a guardare fuori dalla finestra Dylan e Sammy seduti vicini parlottare."Questo vuol dire che noi due non ci vediamo o frequentiamo più?" gli chiese Sammy.
"No" scosse la testa Dylan "no, io sarò sempre presente nella tua vita. Sempre. E questo non cambierà. Ti ricordi quando andavamo a pescare e non volevi che tenessimo i pesci ma mi chiedevi di liberarli perché volevi che stessero con la loro famiglia?"
"Si me lo ricordo"
"Ecco io ti restituisco alla tua famiglia Sammy perché è davvero una bella famiglia. Dai una possibilità a Brandon"
"Perché'?"
"Perché è una persona straordinaria, e io lo conosco molto bene. È come un fratello per me. Ne vale la pena conoscerlo. Ti devi fidare di quello che ti dico".
Sammy non disse niente " e la mamma? Sei arrabbiato con lei?"
"Un po'" rispose Dylan.
"Si anche io sono arrabbiato con lei"
Quell'affermazione colpì Dylan nel profondo, si chiese se in qualche modo lui stava contribuendo ad ostacolare quel ragazzino. Tenerlo legato a lui, condividere il risentimento, non lo avrebbe portato nella giusta direzione e lui era solo un bambino.
"Non dovresti essere arrabbiato né con Brandon ne con tua madre. Nessuno dei due lo sapeva. Specialmente Brandon perché io sono sicuro che se lo avesse saputo sarebbe corso da te immediatamente. La mamma ha solo cercato di proteggerti. Di darti una famiglia. Non essere troppo arrabbiato con lei. Hai una vita davanti Sam e hai due persone che si prenderanno cura di te, e io anche, a modo nostro. Noi tutti ci prenderemo cura di te."Brandon uscì fuori nel portico.
"È ora di andare Sam, mamma deve andare al lavoro e dobbiamo prendere Grace" Brandon sorrise verso Dylan e suo figlio.
Dylan si accostò all'orecchio di Sammy "Dagli una possibilità perché ne vale la pena".
Sammy si alzò e andò verso Brandon dandogli la mano che lui colse. Si salutarono con Dylan e Brenda che rimasero a guardarli mentre salivano in macchina.
"Stai bene?" le chiese Brenda.
"Si" rispose lui "sto bene con Sammy, sto bene con Brandon ma non chiedermi di nuovo di parlare con Kelly perché non ne ho nessuna intenzione."
"Non te l'ho chiesto" sorrise Brenda "hai i tuoi tempi.
Dylan annuì. Non avrebbe potuto neanche guardarla in faccia quindi meglio evitare.
"Andiamo" disse Dylan.
"Dove? "rispose Brenda.
"Una sorpresa per te".
Presero la moto e Brenda riconobbe subito la strada dell'edificio per le adozioni.
"Perché siamo qui?" chiese togliendosi il casco.
"Abbiamo un appuntamento con la signora Winsley per Blanca"
Brenda era sotto shock.
"Credevo ci avessero rifiutato"
"Si, ma dopo aver saputo di Sammy io finalmente ho capito l'enorme errore che avevo commesso. Non esserti stato accanto e non aver compreso quanto tu, anzi quanto noi, desiderassimo avere Blanca con noi, dargli una opportuità, dargli una famiglia, dargli l'amore che lei cerca disperatamente. Io lo voglio. Dovessi avere anche cento figli con te, mi mancherebbe sempre Blanca. Perché lei è speciale. È dolce come te, è allegra. È estremamente intelligente. Io non voglio un figlio qualsaisi. Voglio Blanca. Così ho chiesto un'altra opportunità alla signora Winley. L'ho stakerata per la precisione e oggi abbiamo la nostra possibilità. Quindi Brenda Walsh, vogliamo smetterla di parlare nel parcheggio che facciamo tardi?"
Dylan le porse la mano che Brenda afferrò immediatamente. Sapeva bene che Dylan stava cercando di curare le sue ferite ma a differenza delle altre volte cercava di farlo insieme a lei.
Salirono i pochi gradini dell'istituto. Insieme.Brandon tornò a casa con Sammy e notò Kelly in giardino insieme a Grace. Stavano giocando sedute su una coperta. Madre e figlia si somigliavano in modo impressionante. Sorridevano e avevano vezzi quasi identici. Meravigliosi.
Sammy si avvicinò alla madre e le diede un bacio sulla guancia, prendendo a giocare con la sorella che stravedeva per il fratello. Ne seguiva ogni movimento, ne amava ogni espressione.
Kelly si alzò e chiese a Brandon come fosse andata.
"Bene" gli disse lui "ha parlato con Dylan, non so sinceramente cosa si siano detti, è stato un momento solo per loro, ma subito dopo Sammy è cambiato."
"Davvero?"
"Mi ha dato la mano, in macchina non la smetteva di chiacchierare, mi ha chiesto se facevamo qualche tiro più tardi e mi ha anche detto di una ragazzina che gli piace e che sta in Ecuador".
"Una ragazzina?" disse Kelly sorpresa.
"Una tale Blanca" sussurrò Brandon accostandosi al suo orecchio.
Averlo così vicino fece venire i brividi a Kelly che si girò e quando lo ebbe davanti gli occhi dell'una e dell'altro erano incastrati in una vicinanza sensuale. Lui non potè resistere e la baciò profondamente. Una resa. Un segno di pace. Lei reagì prendendo il viso di lui con entrambe le mani e lasciò che quel bacio si prolungasse.
Quando si staccarono, si sorrisero.
"Per quanto ti riguarda credo che a Dylan serverà un pochino più di tempo"
"Si lo so, e non ho pretese, Brenda me lo dice che non è pronto"
"Brenda è una tua sostenitrice" le rivelò Brandon "Mi ha fatto rendere conto di come il mio ritorno a casa non significasse nulla se non sto davvero con te. Ma io sto davvero con te. E con Sammy e con Grace. Non potrei essere in nessun altro posto al mondo".
Kelly sorrise.
"Non dovevi andare all'Università?" gli chiese Brandon.
"No, ho sistemato le cose da casa ma il prossimamente dovrei andare a Washington per una conferenza".
"Wow la vecchia DC" a Brandon brillavano gli occhi "va bene, visto che non abbiamo ancora trovato una baby sitter idonea vedo di organizzarmi con il lavoro. In qualche modo faremo, magari possiamo chiedere a Brenda di aiutarci un po' oppure ad Erin".
"Veramente" disse Kelly mettendo le braccia intorno al collo di lui e premendo il suo corpo contro il suo "vorrei che veniste anche tu e i bambini".
"Sul serio?"
"Sul serio. Tu conosci bene la città e Sammy sta studiando George Washington e potremmo passare un bel fine settimana. Abbiamo bisogno di stare insieme."
Brandon le sorrise più con gli occhi e con il cuore che con le labbra che si appoggiarono ancora una volta a lei, profondamente, si aprirono e si accarezzarono.
"Mi sei mancato" sussurrò lei.
"Sei pronto per fare due tiri?" Sammy li interruppe alzandosi in piedi e armeggiando un pallone da basket.
Brandon e Kelly si sorrisero. La vita dei genitori è così. Stralci di cose belle interrotte.
"Riprendiamo stasera" sussurrò Kelly all'orecchio di lui "falli stancare così vanno a dormire presto"
"Puoi contarci" rise Brandon.
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
Fiksi PenggemarFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...