Brandon passò da Nat quando era già quasi orario di chiusura ma il suo amico ormai si era abituato a quelle incursioni così tarde. Aveva bisogno di parlare e veniva da lui. Per cui lasciava aperta la porta. Preparava il caffè. Persino sua moglie sapeva che se stava facendo tardi era perché Brandon era lì con lui. Non stava passando un periodo facile. Come se ogni cosa fosse precipitata senza appello e Brandon si era perso nel cercare di raccogliere i pezzi.
"Giornata dura al lavoro?" gli chiese.
"Abbastanza" Bran buttò là valigetta sulla prima sedia disponibile " ma il lavoro salva Nat".
"Si questo è vero" gli fece un debole sorriso.
Bran lo osservó e sapeva che Nat aveva qualcosa da dirgli "sentiamo sputa il rospo".
"Bran. Ti voglio bene come un figlio lo sai ma questo tuo esserti eclissato da tutti è sbagliato".
"Da tutti.. Nat. Non esagerare. Vedo Andrea ogni tanto. Con Steve ci vivo. Io e lui usciamo qualche volta."
"Stai evitando il problema."
Brandon sapeva che aveva ragione. Nat aveva sempre ragione.
Scosse la testa.
"Io non ci riesco."
"Si che ci riesci, e vorresti anche farlo ma hai uno stramaledetto orgoglio che ti incatena".
"Non riuscirei a guardarla negli occhi."
"Eppure lei lo ha fatto per te."
"Cosa?"
"Emma" rispose Nat "ti ho visto qui disperato per aver perso Kelly. Ogni sera al locale. Eppure lei ti ha perdonato. Ti ha ripreso con sè".
Aveva ragione. Aveva sempre ragione. Come detto.
"Non sono forte come lei in queste cose. E poi è diverso."
"Mia madre diceva se non ti piace la vita nella quale vivi puoi ringraziare solo te stesso".
Brandon sorrise debolmente.
Nat staccò una foto dal muro. Sua madre e suo padre sorridenti e poveri appena sbarcati a New York.
"Mia madre andava a lavare i panni a casa delle signore, qualche volta le si spaccavano le mani per il freddo. Cresceva con noi, era giovanissima quando ha avuto me. E studiava. Diceva sempre che non voleva rimproverare se stessa per la vita che viveva. Che voleva andare a letto felice di essere chi era e felice di sdraiarsi accanto a mio padre. Non lasciare andare il tempo perché è l'unica cosa che non puoi riavere indietro."
"Questo lo so." Bran prese fra le mani quella vecchia fotografia. "Come si chiamavano i tuoi?
"Mia madre Grazia ma le piaceva farsi chiamare Grace. E alla fine tutti la chiamavano così, mi avrebbe chiamato così se fossi nata femmina Grace Busicchio. Mio padre Alfredo. Al."
Brandon sorrise guardando quella vecchia fotografia. Come ad un ricordo che in parte poteva appartenere anche a lui.
"Ho visto Dylan oggi."
"Questo mi sorprende".
"Anche a me. È venuto a chiedermi dove si trovasse Brenda."
"E glielo hai detto?"
"No. Comunque non lo so dove sia e non glielo direi."
"A me spezza il cuore vedervi separati."
"Io il cuore non l'ho più."
Nat gli appoggiò una mano sul braccio. "Non dire così. Le cose si sistemerebbero se solo tu volessi sistemarle. Non puoi buttare un amore così per una cosa che non sai neanche se sia successa."
"Si che lo so."
"No che non lo sai."
Brandon si prese qualche minuto "lo sai. Ho ricomprato casa mia. Casa Walsh."
"Quando?"
"Prima di partire per l'Italia con Kelly. Volevo tornare lì con lei. Chiederle di vivere con me. È più grande di casa sua e avrebbe potuto sistemarla come voleva. Farne una cosa nostra. " Gli mostrò le chiavi che teneva in tasca "gli anelli ci hanno sempre portato sfortuna. Allora avevo pensato di comprare una casa per noi." Si fermò e tornó su la rabbia "Dylan lo sapeva. A lui l'avevo detto".
"Oh Bran"sospirò Nat.
"Comunque dovremmo bere qualcosa per festeggiare" disse tristemente trattenendo un dolore nel fondo della gola "sono proprietario di una casa. Ho un mutuo" Brandon rise senza allegria.
Nat gli toccò il braccio.
"Non voglio che bevi. Tutto passa. Passerà anche questa, Bran."
"Il fatto è" prese una breve pausa "che non so come uscirne."
"Magari è solo troppo presto" sibilò Nat "il tempo aiuta sempre e non sai mai quello che sei in grado di superare, finché non lo superi."
"Speriamo" rispose B, poggiò il mazzo di chiavi sul bancone "almeno dammi un pezzo di torta di mele."
Nat sorrise.
"Certo amico mio."
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanficFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...