Capitolo 49. Un'altra verità.

665 5 2
                                    

Verso le cinque Dylan passò a prendere un Sammy entusiasta. Sembrava non conservare nessun ricordo di quello che era successo. Nessun trauma dall' essersi separato da loro. Spesso Dylan lo osservava. Ne seguiva il profilo. I movimenti. Sammy non tradiva nulla di preoccupante. I preoccupanti erano loro.
"Allenamenti di basket!" uscì di corsa per infilarsi nella Porsche del padre.
"Guardalo a vista, non ti allontanare" si raccomandò Kelly che invece manifestava continuamente urgenze.
"Kel, basta con questa storia,  devi lasciarla andare. Smettere di pensarci. "
"Forse tu sei abituato a questo tipo di cose, ma non io, non voglio che ti allontani da lì, altrimenti guarda lasciamo perdere lo accompagno io" disse lei afferrando nervosa la borsa.
Dylan  la fermò per un braccio "Ti devi calmare"
Kel sospirò lucidamente e disarmò tutte le difese. Mollò la presa sulla borsa "hai ragione, scusa. Non so cosa mi prenda".
"Non ti prende niente, Kel, ma devi lasciar andare questa storia o ti divorerà. Credi che io non mi senta in colpa per ciò che è accaduto? Verso Sammy, verso di te? Aiutami ad uscirne fuori. Mettila in qualche cassetto. Dove vuoi ma fuori dalla tua portata. Vivere con la paura può solo schiacciarti. Impedirti persino di respirare".
Kel si appoggiò al muro "hai ragione" si arrese "solo che io non sono brava in queste cose. Mi ci vuole un po' più tempo degli altri"
Dylan gli si fece più vicino e l'abbracciò consolatorio "lo so"disse.
In quel momento Dylan   vide una copia del Chronical sul tavolo dell'ingresso.
"Hai visto che lavoro ha fatto Brandon?"
Kel spostò lo sguardo sul giornale " sì straordinario. Non l'ho neanche chiamato per congratularmi.
"Perché?"
"Non lo so. Penso che abbia da fare. Non ci siamo sentiti molto da quando siete tornati".
"Kelly.."
"Sono insopportabile in questi giorni".
Dylan sorrise e si andò a sedere sui gradini accanto a lei "non sei così terribile". Fece nascere mezzo sorriso sul volto di Kelly.
"Brenda torna a Londra" dichiarò Dylan.
Kelly alzò lo sguardo verso di lui.
"Io resto qui con Sammy "
"Sul serio?"
"Si."
"Sei sicuro?"
"Kel non cominciare" Dylan si tirò su scocciato "sono sicuro resto per Sammy".
"Dylan. Tu non sopporti la routine"
"Me ne farò una ragione"
"Non voglio che rinunci a te stesso"
Ne seguì un attimo di silenzio. Di spaccatura fra i due. Si guardarono. Non dissero niente e Dylan giró i tacchi salendo veloce in macchina.
Quando Kel tornò in casa la copia del Chronical era ancora aperta sull'editoriale del direttore Walsh.
Sorrise, come avrebbe sorriso a lui. A Brandon. Pensò a mente le parole che avrebbe detto a lui. L'orgoglio e l'entusiasmo.  Prese il telefono ma non riusciva a formulare pensieri in fila.
La  sua vita parlata si era ridotta al niente. Annientata all'idea che anche lui sarebbe andato via.
Non c'erano possibilità.
Forse era giusto così, si disse, raccontandosi  un'altra verità.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora