Lo sportello della macchina di Silver si aprì rumorosamente. Era necessario portare l'automobile in officina per una messa a punto ma da quando era nato Ethan, il ragazzo non aveva avuto un attimo di tregua. Quella era la prima "libera uscita" che aveva strappato a Donna, anche se lei non ne era consapevole.
"Amore, Josh mi ha recuperato uno scaldavivande innovativo e dovrei andarlo a recuperare".
"cosa mai può avere di innovativo uno scaldavivande?" rispose Donna, mentre armeggiava con il bucato.
"Non ne ho idea – rispose David – ma mi fido del suo consiglio; lo vado a recuperare; dovrà mostrarmi anche il funzionamento, perderò del tempo"
"Ogni scusa è buona per stare lontano da questa casa e questa famiglia; fa pure Silver, vai a rifugiarti dal tuo amichetto"continuava a non guardarlo e cercare chissà cosa in mezzo ai vestiti puliti.
David incassò la frecciata in silenzio, con un sorriso che non riuscì a contenere, felice di averla spuntata con così poco. Certo, se Donna avesse saputo che David stava andando a prendere Valerie in aeroporto lo avrebbe soffocato nel bucato, sopprimendolo di morte violenta, in presa ad un picco ormonale. Quindi, non aveva neanche provato a dire la verità. Non aveva voglia di litigare ed era contento di rivedere Valerie. E la cosa era reciproca, a giudicare dallo slancio con cui la ragazza si era lanciata tra le sue braccia all'uscita dall'area Arrivi dell'aeroporto. Aveva trascorso l'intero tragitto a sentirla parlare della sua vita, di come aveva fatto le scelte giuste, di quanto fosse soddisfatta della sua carriera e del suo "modo di stare al mondo", così lo chiamava. David aveva ascoltato tutto senza quasi proferire parola, insoddisfatto com'era della sua di carriera, confinato da anni in una radio minore piuttosto che inseguire il suo sogno di producer musicale; alle prese con Donna che da quando aveva partorito faceva fatica a riconoscere. Il viaggio era volato e si trovavano dinnanzi l'ingresso dell'Hilton, con un facchino che collezionava i numerosi bagagli di Val sul carrello da trasporto, lei che controllava il trucco nello specchietto retrovisore e David che osservava la scena divertito. Gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo, più leggero, più scanzonato, in giro con una vecchia amica. Il momento fu spezzato dallo squillo del cellulare del ragazzo. DONNA. "Valerie, io devo proprio andare".
"Non rispondi al telefono?" disse la ragazza sorridendo, continuando a guardarsi nello specchietto.
"Ehm, non ce n'è bisogno; ci sentiamo, organizziamo qualcosa con gli altri" e sgommò via.
"Gli altri chi?" disse tra sé Malone.
Il facchino, nel frattempo, aveva rischiato un'ernia del disco per trascinare i "bauli" che Val aveva al seguito ed aveva raggiunto l'ascensore. Lei, con la sua borsetta Prada che reggeva con un'eleganza innata, lo raggiunse con passo sicuro. Attesero l'apertura dell'ascensore.
"Brandon?"
"Valerie?"
I due nomi furono pronunciati contemporaneamente.
Walsh, con una borsa di pelle a tracolla, la camicia e la giacca "d'ordinanza" fu sorpreso dall'essere accolto da Valerie, ma sapeva che l'amica sarebbe stata in città.
Val, invece, non aveva idea che B fosse a L.A. e vederlo le fece abbandonare la sua proverbiale eleganza, lanciò la borsa per terra e si avvinghiò al collo di Brandon, bollandogli un bacio sulle labbra, in maniera spontanea e sentita. Brandon, a occhi spalancati, subì quel saluto a dir poco affettuoso;
Val si staccò e sbottò.
"Come stai?"
B sorrise imbarazzato, guardando verso il ragazzo con le valigie, sudato ma divertito dalla scena "eheheh, bene Val, bene, ma che ci fai all'Hilton?"; "Ci alloggio, per almeno due settimane".
"Ah, fantastico"
"E tu?"chiese Valerie.Peach Pit
I fuochi erano a pieno regime come non si vedeva da tempo e quella mattina il Peach Pit brulicava di persone. Willy sembrava un direttore d'orchestra, con la sua paletta di metallo che volteggiava nell'aria a richiamare all'ordine gli hamburger che sfrigolavano sulle piastre.
Nat volteggiava tra i tavoli del suo locale, stanco ma felice di vedere tutti i coperti occupati; raccoglieva comande che a trentadue denti trasferiva alla cucina. Al solito tavolo d'angolo era seduto Steve che tra un sorso alla sua coca ed un morso al megaburger, spariva dietro lo schermo del suo portatile appena uscito dalla fabbrica. Aveva deciso di perseguire sino in fondo il passaggio dal cartaceo al digitale al giornalismo on line; ed aveva cominciato a rinnovare le dotazioni informatiche della sua creatura editoriale, cominciando da un laptop che si era regalato. Sembrava decisamente impressionato dalle prime versioni beta che i due nerd che aveva assunto gli avevano presentato con scarso entusiasmo; a lui sembravano invece un ottimo inizio. Scorreva le pagine sul monitor ed appuntava le sue impressioni su un taccuino, pensando di sottoporre il tutto al parere di Brandon. Il tintinnio dei campanelli annunciarono l'ennesima apertura della porta. Ma da un paio d'ore abbondanti era la colonna sonora del locale, grazie all'andirivieni dei numerosi avventori. Quindi Steve non ci fece caso. Nat era andato nel retrobottega a recuperare altri hamburger, visto che le scorte a disposizione di Willy erano quasi terminate; e il "fuochista" era completamente nascosto dal fumo della carne che andava letteralmente a fuoco sotto il suo naso. Nessuno dunque si accorse di Valerie che, emozionata, mosse i primi passi dentro il Peach Pit. Si guardò attorno e non vide nessuno di sua conoscenza. Si diresse al Juke Box, che ancora funzionava. E fece partire "You're beautiful" di James Blunt. Sentiva che era dedicata a lei. Diede le spalle alla musica e tornò a scrutare il locale. Fu allora che vide Steve, che con gli occhiali era immerso nella lettura. Sorrise e si avvicinò con passo felpato.
"Non bastano un paio di occhiali per darti un tono, Sanders".
Steve alzò lo sguardò ed in prima battuta non realizzò bene chi avesse davanti. Gli servirono cinque secondi interminabili per contestualizzare e riconoscere Valerie Malone, in tutto il suo splendore eretta dinnanzi a lui.
"Valerie" disse, tra lo stupore ed il piacere di rivederla "Mio Dio, cosa ci fai qui?" si sciolse in un sorriso, si alzò e l'abbraccio forte al petto. Val era contenta di vedere che in fondo David non era l'unico amico che aveva lasciato a LA.
"Sono qui per lavoro, vado a dirigere una galleria d'arte a Hollywood; rimango almeno sei mesi".
"Ma c'è Brandon in città, lo sai?"
"Si certo, e quel disgraziati di Silver non mi aveva detto nulla; mentre a quanto pare, aveva spifferato ai quattro venti del mio arrivo".
"Ma io non ne sapevo nulla; sarà che sono troppo preso da un nuovo progetto lavorativo".
Valerie sfoderò il suo miglior sorriso e si accomodò al posto di Steve.
"Raccontami tutto mentre mangio un hamburger; posso sedermi con te?"
"Ma devi sederti con me! Nat guarda chi c'è!" Nat era appena rientrato nel locale e vista Valerie si avvicinò esclamando.
"Allora avete deciso di farmi morire veramente d'infarto stavolta!" Valerie si alzò e lo abbracciò "Ciao Nat, come stai?"
"Benissimo, ora che state tornando tutti all'ovile, ahahahahah".
Risero tutti di gusto. Nat non ebbe il tempo di assaporare a sufficienza il momento, che fu risucchiato nel vortice delle comande; i due ragazzi, rimasti soli al tavolo, si raccontarono come avevano trascorso gli ultimi cinque anni, le separazioni, i figli vissuti nel week end, i trasferimenti, le scelte lavorative.
"Senti Steve, visto che siamo in città sia io che Brandon, perché non organizziamo qualcosa? David mi ha lanciato l'idea proprio ieri, prima di fuggire via. Credo stia messo un po' male"
"Si – rise Steve – devono ancora prendere le giuste misure con il nuovo arrivato in casa Silver. Ma è una buona idea. Potremmo organizzare un barbecue. Ma da Donna e David è escluso al momento; io sono "ospite" della mia redazione; i manager rampanti sono ospiti dell'Hilton...possiamo farla da Kelly!" "Da Kelly?" disse a dir poco perplessa Valerie "Perché no? – ancora più convinto e sorridente Steve – lascia fare a me".Cliccate in alto per vedere il video in 3D di questa storia
STAI LEGGENDO
Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...