Kelly stava preparando la valigia di Sammy mentre lui trotterellava felice intorno a lei. La sua innocenza non gli faceva percepire la possibile mancanza della madre. Non si erano mai allontanato l'uno dall'altra. Mai. Kelly aveva dedicato la sua vita a quel figlio. A quel ragazzino dallo sguardo simpatico e dalla fantasia illimitata. Lui aveva salvato lei.
"Ti chiamerò ogni giorno e ti racconterò tutto quello che faccio."
"Io aspetterò la tua chiamata."
"E ti comprerò un bel regalo."
"Tipo?"
"Una collana fantastica. Tutta colorata."
"Uh!" Kelly rise ma sentiva le lacrime salirle e raschiarle la gola.
"Tu rimani sola mamma."
"Oh no, non rimarrò da sola, non ti preoccupare. C'è Brandon, lo zio Steve, la zia Donna.."
"E se poi ti manco?"
Kelly lo strinse a sè.
"So già che mi mancherai, ma dieci giorni passeranno in fretta e conoscerai un sacco di amici nuovi."
"Anche tu mi mancherai."
La macchina di Brandon entrò nel vialetto e a seguire quella di Steve .
"Sono arrivati!" Sammy scese di corsa le scale e si avventò su suo padre appena sceso dalla macchina di B.
"Sono pronto!"
"Lo vedo!" Disse ridendo Dylan.
Kel riusciva a sentire le grida di gioia dal piano di sopra.
Si sedette sul letto. Esausta.
"Tutto bene?" Brandon si era appena affacciato alla porta.
"Si" rispose Kel asciugandosi velocemente le lacrime con un dito "è solo che non mi sono mai allontanata da lui."
Brandon fece qualche passo dentro la stanza e si sedette accanto a lei cingendole le spalle "lo so. Ma lui è così felice di andare. Di sotto non riusciamo a tenerlo. Fagli fare questa esperienza. Dai una possibilità anche a Dylan."
Kel non rispose ma appoggiò la testa sulla spalla di lui.
"Ti aiuto a finire?" Gli sussurro Brandon.
"No, ho fatto."
Kel si rialzò e Brandon la aiutò a chiudere la valigia.
"Sei pronta?"
"Si."
Si diressero all'aereoporto. Kel non disse una sola parola per tutto il viaggio, guardata a vista da Brandon. Si sforzava di sorridere al figlio, che guardava ogni cosa intorno con occhi nuovi.
"Promettimi che andrà tutto bene" disse Kelly a Dylan.
"Promesso."
Si abbracciarono forte. Era quel patto segreto tra genitori che conoscevano solo loro. Gente che non era stata capace di stare insieme ma abbastanza intelligente da saper mantenere i rapporti e farne un dono per il bambino.
Brenda li osservava qualche passo indietro. Non era una madre ma poteva ben comprendere il senso di ansia di Kel. La fessura del distacco che da crepa diventava un burrone. Le dispiaceva non essere riuscita a sanare le loro divergenze in quei giorni. Avrebbe voluto abbracciarla. La vedeva smarrita. E onestamente era smarrita anche lei. Temeva che Sammy avesse attacchi di nostalgia che non sarebbero stati in grado di gestire. In fondo quanto conosceva Dylan di suo figlio? Scosse la testa e si disse che se la sarebbero cavata, alla fine non era una vita ma alcuni giorni. E Dylan era così felice. Probabilmente aveva aspettato che Sammy fosse abbastanza grande da poter viaggiare con lui. Da poter comprendere e mostrargli il suo mondo per cementare un rapporto diverso ma sicuramente speciale. Brenda si toccò il grembo.
"Allora ti aspetto qui quando tornerai."
"Va bene."
"Divertiti" gli sussurrò Kelly dandogli un bacio sulle labbra che il figlio accolse.
Sammy diede la mano a Dylan e insieme a Brenda si affilarono per il check in. Sam alzò la mano per salutarla. Quando sparì dietro le porte scorrevoli per Kel fu una lama tagliente. Si girò verso Brandon che la accolse fra le sue braccia.
"Andrà tutto bene" le disse.
"Speriamo."
Steve si avvicinò con due valige.
"E tu dove vai?" Gli chiese Kel.
"La domanda è dove vai tu" le rispose l'amico.
Kel lo guardò con aria interlocutoria e poi rivolse lo sguardo su Brandon.
"Cosa.."
"Bhe.." spiegò B. " ti avevo fatto una promessa."
"Cioè?"
"Dobbiamo fare il check in anche noi."
Kel sorrise.
"Il check in per dove?"
"Lo scoprirai al check in" sorrise Brandon.
Improvvisamente il volto di Kelly si illuminò.
"Chi ha fatto le valige?"
"Io!" Disse entusiasta Brandon ma lo sguardo di Kel non era altrettanto euforico " ok scherzo.. te le ha preparate Donna."
"Oh meno male" rise Kel.
Si misero in fila al check in della Bluairways. Il tabellone era pieno di nomi di città. Praticamente ovunque.
"E come faccio con Sam?"
"Kel" la calmò B "Sammy è appena partito. Comunque torneremo due giorni prima di lui."
"E se tornasse prima?"
"Abbiamo il biglietto aperto possiamo tornare quando vogliamo. E prima che tu me lo chieda, Brenda e Dylan sanno dove andiamo."
"Oh! E dove andiamo?"
"È una sorpresa."
Kel si fermò a guardare il profilo di Brandon. Di nuovo la salvava. Le offriva una alternativa dal passare ore a preoccuparsi per il figlio e ad affondare il viso nella mancanza del bambino.
Arrivarono al check in e Brandon tirò fuori i passaporti. Quello di B era pieno di timbri. Quello di Kel non ne aveva.
Osservandolo Kel sentì la lama sottile di ciò che non aveva fatto e del tempo andato perduto. Si era chiusa nella sua gabbia dorata di Beverly Hills rifiutando di uscirne fuori. Era stata la sua comfort zone. La sua scusa perenne.
"Ecco signor Walsh e signora Taylor. Il volo è il 7718. Gate 32. L'imbarco comincia fra un'ora."
Kel spostò lo sguardo verso il tabellone e cominciò a selezionare i numeri per vedere la destinazione.Flight 7718 Gate 32 destinazione Roma (scalo a New York)
"Oh mio Dio. Andiamo in Italia Bran?" Kel non tratteneva la gioia, saltò al suo collo e lo baciò tanto che l'entusiasmo di lei fece voltare e sorridere gli altri passeggeri in transito.
Quando l'aereo si preparò sulla pista Kel sorrideva guardando fuori. Strinse la mano a Bran.
"Grazie" gli disse.
"Ti amo" rispose lui.
L'aereo decollò pochi minuti dopo. Come era decollato quello di Sammy, Dylan e Brenda poco prima.
Tracce nel cielo che si separavano.
Entrambe le direzioni erano verso una nuova estate.
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
Fiksi PenggemarFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...