Capitolo 63. Divorzi.

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Vorrei che commentaste i capitoli e mi lasciaste capire il vostro pensiero su questa storia. È bello sapere che ci siete. Spero di aver fatto un buon lavoro.

Steve attendeva fuori dal tribunale. Si sentiva parecchio smarrito, senza una sola battuta da dire, una spiritosaggine.
Era una mattina pulita. Con l'aria che entrava a pieni polmoni e pungeva nelle narici. 
Guardò un punto indeterminato mentre attendeva il suo avvocato, un tizio dalla faccia simpatica pagato per fargli mettere una firma su ciò che conosceva già ma era arrivato troppo presto. Non aveva chiuso occhio, sentiva le ossa frantumate che lo pizzicavano dentro.
Divorzio. Che strana parola.
Ma le persone divorziano davvero? Ci si può separare davvero da qualcuno che si è  amato?
Vide Bran parcheggiare dall'altra parte del marciapiede e la cosa gli avvolse il cuore. Si sentì sollevato. Una faccia amica fra le macerie della sua vita.
"Che fai qui?" gli chiese avvicinandosi.
Brandon fece una smorfia "non volevo lasciarti solo".
Steve sorrise triste "grazie fratello" le mani si strinsero lasciando che fra loro passasse qualche secondo in più.
"È presto" disse Brandon guardando velocemente l'orologio "Andiamo  a mangiare qualcosa?Prendiamo un caffè, passiamo il tempo".
"Niente lavoro oggi? Alla CBS sono già stufi di te?"
Brandon lo ascoltava ma nel frattempo cercava di inquadrare un bar.
"Oggi mi dovevo occupare di qualcosa di più importante" gli rispose fissandolo "andiamo là."
Steve lo seguì. Avrebbe potuto seguire Brandon in capo al mondo se glielo avesse chiesto.
Si sedettero ad un tavolo defilato presero caffè, pancake e delle uova.
"Hai la faccia di uno che non dorme da giorni" disse Brandon a Steve.
"Grazie anche tu" gli rispose Steve addentando un po' di bacon.
Bran rise.
"Ti prenderai un appartamento ora?"
Steve posò la forchetta e sospirò pesantemente.
"Questo senso di fallimento non mi fa dormire la notte" sospirò Steve " non è il divorzio, la fine. È l'aver investito così tanto e  aver perduto tutto".
"Secondo me non hai perso tutto" gli rispose Brandon " ciò che hai fatto e  che hai dato di buono resta e resterà sempre".
"Tu dici Bran?"
"Io ne sono convinto. Cioè che dai ti appartiene. È quello che è successo a me".
"Può darsi" rispose lui, si fermò e taglio il pancake con la forchetta " ti ha detto Kelly di venire qui, uh?" .
Bran rise sonoramente "diciamo che è una decisione comune, è preoccupata per te".
"Pure io sono preoccupato per me".
"Te la caverai" gli rispose Bran " te la sei sempre cavata".
Steve gli sorrise. Da quando Bran era tornato in modo stabile si vedevano almeno tre o quattro volte alla settimana. Avevano preso a giocare a tennis insieme, era come ai vecchi tempi.
"Dove andrai a vivere" gli chiese Bran "sempre al Beat?"
"Non è male" sbuffò Steve "è un posticino tranquillo".
"Se vuoi puoi venire a stare nel mio appartamento" gli disse Bran.
"Sicuro?"
L'altro fece una smorfia "perché no. È enorme".
"Non vi siete ancora decisi tu e Kelly?"
Bran sembrava sereno "non si tratta più di me e di lei. C'è Sammy. E poi in appartamenti separati ci piace. Sgattaiolare via. Cose cosi".
Steve tirò fuori una faccia maliziosa.
"Piantala di fare quella faccia"gli ordinò ridendo Brandon.
Dall'ampia vetrina  Steve vide il suo avvocato attraversare goffamente la strada  e perdere tutte le carte in mezzo alla carreggiata.
"Hai visto quello?"
"Seee" rispose lungo Steve "è il mio avvocato".
Bran ridacchiò.
"Smettila" scimmiottò Steve.
Lasciarono velocemente i soldi per pagare il conto è si alzarono.
Il vento portava via le carte a destra e a sinistra e l'avvocato si affannava per recuperarle.
"Ah comincia bene" rispose Brandon.
Steve rise.
La sua vita nuova cominciava così. Con carte sparpagliate.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora