112. Dove ricominciare.

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Brandon rientrò a casa e gettò la posta sul tavolo all'ingresso. La casa era immersa in un silenzio pacifico. Come sempre. Casa Walsh. Ci viveva da poche settimane eppure nulla pareva appartenergli di più al mondo. In quell'ultimo mese si erano persi un po' tutti di vista e della splendida estate nessuno aveva più alcuna traccia. Clare ripartita e non l'aveva neanche chiamata perché sapeva che li ci sarebbe stata Kelly. L'aveva salutata in un bar. Come un clandestino. Come un soldato che non poteva tornare. Si andò a togliere la giacca e la cravatta, fece una doccia veloce, infilò una t shirt neanche ben stirata. Aprì il frigorifero mezzo vuoto che gli ricordò i tempi di Washington. La solitudine di chi in fondo ci sta bene.
Steve lo chiamò proprio in quel momento e questo fece sorridere Brandon.
"Hei"
"Hei"
"Sei sparito"
"Sono stato impegnato" gli rispose Brandon mentre riempiva mezzo panino con un po' di burro di arachidi.
Dall'altra parte Steve capì la risposta anche quella sottotraccia che Brandon non aveva alcuna voglia di pronunciare.
"Senti, ti va se ci vediamo e chiacchieriamo un po'".
"Ci vediamo sicuro" gli rispose Brandon "chiacchieriamo dipende da che cosa".
"Porto una pizza?Thailandese?"
"Quello che vuoi" rispose allegro Brandon felice di avere qualcosa da mangiare e qualcuno che glielo portasse.
"Sono lì fra un'ora".
Brandon sorrise. Non si era reso davvero conto di quanto fosse stato isolato fino a quel momento. Il lavoro santissimo lo aveva salvato. A volte il pensiero di Kelly lo afferrava e lui si scopriva debole. Si chiedeva come stava Sammy. Se Dylan si prendesse cura di loro. Se fosse tornato. Si faceva un miliardo di domande delle quali alla fine non voleva risposta. Non la chiedeva.
Quando passava da Nat parlavano di tutt'altro, non chiedeva mai chi avesse visto e quando, non chiedeva alcuna notizia. Parlavano del lavoro, di come andavano le cose, del futuro, del passato o semplicemente di niente. E Nat lo sapeva. Temeva che richieste fatte a Brandon lo avrebbero improvvisamente allontanato quindi lasciò che il suo amico lo andasse a trovare quando voleva. L'importante era averlo li. Sapeva di Casa Walsh ma Nat non aveva bisogno di cercare Brandon perché Brandon aveva bisogno di cercare Nat e sapeva dove trovarlo.
Steve arrivò poco dopo, con la cena Thailandese e un sorriso grande.
"Allora come stai?" gli chiese l'amico.
"Bene" fece una smorfia Brandon.
Si sedettero sugli sgabelli dell'isola della cucina. Sempre molto pratico.
"Io guardo sempre la CBS perché so che dietro ci sei te".
"Sei sempre stato troppo fiero di me anche quando non me lo meritavo" gli rispose Brandon.
"A parte l'ultimo periodo te lo sei sempre meritato".
"Non cominciare."
Steve ingoiò quello che aveva in bocca e mosse le mani velocemente per negare di voler cominciare "no, voglio dire, non ci vediamo da un mese, vivi arroccato qui, i tuoi amici non esistono più".
"I miei amici, cioè voi, sono anche i loro amici e io non voglio mettervi in imbarazzo. Ho bisogno di tempo".
"Questo lo capisco" rispose Steve "allora vedi qualcuna?"
Brandon alzò il sopracciglio interlocutorio "sul serio?"
"Stai facendo la vita del monaco letteralmente allora" e rise.
"Già" rise anche Brandon "comunque non ho tempo, energie da spendere, voglia. Ho speso tutto quello che avevo nell'ultimo anno" sibilò .
"Brenda?"
"Brenda sta bene. Il corpo è guarito. Si è rimessa al lavoro. E te?"
"E io?" gli rispose Steve.
"E tu?" gli chiese di nuovo Brandon.
"Ehh" cominciò a tergiversare Steve "sai come è.."
"No come è?"
"Clare se ne è andata" gli rispose Steve "è tornata a Londra, dal suo lavoro, dal suo fidanzato. Janet ha ripreso ad avere rapporti normali con me, sta di nuovo con il commercialista. Vedo e tengo con me Maddy quando voglio e grazie al "tuo" appartamento posso davvero tenerla. E ogni tanto vedo Andrea."
"Già" rispose Brandon sibillino.
Steve scosse la testa "non guardarmi in quel modo".
"Quale modo?"
"Quello sguardo"
"Non so di cosa parli" rise Brandon.
"Io e Andrea ci divertiamo, passiamo tempo insieme senza stare insieme, senza impegno. Ci piace e basta."
"D'accordo non agitarti" gli rispose Brandon in modo scherzoso. Steve fece mezzo sorriso e tornò alla sua cena.
"Senti, tra tre settimane c'è la presentazione del libro di Kelly al Palace "vorrei che venissi" gli riferì Steve scrutando la reazione di Brandon.
Lui guardava verso il basso il cartone di Pai Thai.
"Non lo so, non credo" rispose Brandon "come sta?"
"Se la cava" rispose Steve.
"E Sammy?"
"Bran, perché non la chiami e lo chiedi a lei? Perché questo silenzio. Va bene non state più insieme ma questo non vuol dire che non possiamo frequentarci."
"È meglio cosi" chiuse Brandon.
"Meglio per chi?"
"È esattamente per questo che mi sono isolato. Perché non ne volevo parlare".
Kelly era stata chiara "non è un problema tuo" eppure al solito sentiva la piena responsabilità. Aveva fatto delle promesse a quel bambino e anche a Kelly. Aveva preso degli impegni. E ora non sapeva nulla.
Steve cedette le armi e si arrese quasi subito.
"D'accordo. Comunque questo è l'invito. Vieni almeno a vedere. In fondo questo sogno lo ha realizzato anche grazie a te. Guarda che lo so che glielo hai finito tu il manoscritto."
"Ha fatto quasi tutto lei. Il merito è suo "rispose Brandon "io ho solo dato una mano":
Steve si guardò intorno e diede un'occhiata alla cucina dei Walsh.
"É incredibile essere di nuovo qui" disse per spezzare la conversazione "hai rinnovato tutto. La cucina, i mobili."
"Già" rise soddisfatto Brandon guardandosi intorno "mi è costato un occhio della testa e ancora mi costa. Ma sai cosa Steve?"
"Cosa?"
"Questa è casa".
Steve gli mise una mano sul braccio e lo fece in modo consolatorio. Sapeva che le cose erano disordinate dentro l'anima di Brandon.
"Senti, c'è la partita dei Lackers stasera, ce la guardiamo insieme qui?Almeno le birre le hai?"
"Le ho" rispose Brandon felice di non dover più affrontare l'argomento Kelly e di avere il suo amico per passare la serata. Buttarono velocemente i cartoni nella raccolta differenziata e si accomodarono sul divano.
Scivolarono sul divano come due ragazzini e l'invito rimase sul tavolo.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora