"Allora tornate a Los Angeles" chiese JT mentre avvolgeva nella forchetta dei deliziosi spaghetti alla gricia. Uno stuolo di camerieri era alle sue spalle sbirciandone ogni movimento. Ogni singola espressione del viso.
Lui assaggiava, segnava sul taccuino. Tutti erano preoccupati.
Brenda e Dylan erano sempre divertiti quando andavano con JT. Sentivano la tensione del proprietario.
"Già" rispose Dylan.
"E poi?"
"Resteremo un po' li, qualche settimana, giusto per sistemare qualcosa e poi" strinse la mano a Brenda "vorremmo andare un po' in Ecuador".
"Mmmhh" rispose JT "'madre perdona mi vida loca. Io non vado mai da nessuna parte".
"Tu hai paura di volare."
"È vero" rispose lui " però ci sono sempre le auto, i treni"
"Per arrivare a Los Angeles?" chiese alzando il sopracciglio Brenda "dovresti superare questa paura. Magari ti fai addormentare e non ci pensi."
"È un'ipotesi che non scarto".
"Magari per il nostro matrimonio" disse Dylan senza pensare. Quelle parole fecero voltare Brenda e JT verso di lui.
"Che hai detto?" gli chiese Brenda.
"Dico un giorno" fece spallucce Dylan.
"Intendi che è una cosa a cui pensi?" chiese lei.
"Tutti i giorni" gli rispose lui sorridendole.
"Scusate" intervenne JT nel mezzo "sicuri di voler sviscerare l'argomento davanti a me?"
Lui sorrise ma non rispose. Brenda guardò JT che, interlocutorio, la riguardò di rimando.
"Resteremo un po' a L.A.. " Dylan cercò di cambiare discorso "staremo un po' nell'esclusivo Beach club con altri. Tipo vecchi tempi. E poi partiremo per l'Ecuador con Sammy".
"E Kelly ha detto di sì?" chiese JT.
"Kelly non lo sa" puntualizza Brenda sorridendo sarcastica "ancora glielo deve chiedere e ancora deve firmare l'autorizzazione e quindi, pensa JT , di che fantastico buon umore sarà".
"Preferisco parlarle di persona" rispose Dylan.
"Non è giusto prenderla alle spalle così" gli fece presente Brenda.
"Conto su tuo fratello."
"Ecco questo è ancora più ingiusto."
"Scusa" la interrogò lui "non sei tu che hai insistito perché lui facesse da ariete in questa storia delle autorizzazioni?"
"E infatti è stato sbagliato."
I camerieri sparecchiarono velocemente interrompendo il discorso di Brenda e Dylan.
"Io comunque non cambio una virgola del mio spettacolo."
"Ci risiamo" sospirò Dylan.
"Dylan" gli fece notare Brenda "la Fox lo vuole esattamente così come è. È un equilibrio narrativo capisci?"
"Magari se ne fanno un telefilm potreste dare qualche sfumatura in più al suo personaggio" suggerì distrattamente JT "magari così firma".
Brenda e Dylan si guardarono all'istante.
"Potrebbe essere una soluzione".
Più tardi accompagnarono a casa JT che straparlava per l'eccesso di alcol e poi rientrarono in casa che poi era l'appartamento di fronte.
"Dylan?"
"Oh?"
"Dicevi sul serio a tavola?"
"Cosa? Che la gricia era buona?"
"Già" rise Brenda, e voltandosi trovò Dylan in ginocchio con una piccola scatola in velluto rosso in mano aperta davanti al cuore di lei e dentro un anello in oro bianco con un diamante meraviglioso.
Brenda era senza fiato.
"Allora fammi dire questa cosa senza interrompermi, ok?"
"Ok."
"Brenda, quando sposai Antonia, ormai dieci anni fa, tu mi hai inviato un biglietto, un messaggio solo per me. Ricordo ancora tuo fratello, in piedi, a leggerlo, mentre io cercavo una cravatta."
Dylan frugò nella tasca e tirò fuori lo stesso biglietto scritto a mano da Brenda.
"Lo conservi ancora?"
"Ti prego non interrompere" rispose Dylan.
"Scusa."
"Ti amerò per sempre", una frase che negli anni è risuonata nella mia mente più e più volte. Tu ci sei stata sempre per me, anche quando ti ho ferita profondamente, anche quando sono fuggito lontano da te e da me stesso, cercando di domare un fuoco inestinguibile, che porto dentro da ché io ricordi. Io non lo so come tu faccia, da tempo ho smesso di domandarmelo; quel fuoco tu riesci ad estinguerlo, ci sei sempre riuscita. I miei demoni si placano, ma tornano sempre a farmi visita. Ed io mi sento più forte se a combatterli ho te al mio fianco. Tra di noi c'è più che un'attrazione fisica. Ricordi? Sono parole tue. Pronunciate da adolescenti. Sono passati molti anni da allora, ma il sentimento che ci lega è rimasto intatto. Si è trasformato, evoluto, ha superato travagli e prove che non lo hanno spezzato, lo hanno reso più forte, più maturo. Io voglio trascorrere il resto della mia vita con te; voglio invecchiare accanto a te; voglio crescere con te dei piccoli McKay...altri piccoli McKay. Io ti amo Brenda, più di quanto io possa amare. E posso dirlo, è sempre stato così. So che non importa dove andrò o cosa succederà perché questo è il posto in cui voglio stare. Dentro al tuo cuore è vorrei che tu prendessi il mio. Per sempre."
Dylan prese una pausa lunga.
"Pertanto testarda, invincibile, meravigliosa ragazza – tirò un lungo sospiro – Brenda Walsh vuoi sposarmi?
"Allora tornate a Los Angeles" chiese JT mentre avvolgeva nella forchetta dei deliziosi spaghetti alla gricia. Uno stuolo di camerieri era alle sue spalle sbirciandone ogni movimento. Ogni singola espressione del viso.
Lui assaggiava, segnava sul taccuino. Tutti erano preoccupati.
Brenda e Dylan erano sempre divertiti quando andavano con JT. Sentivano la tensione del proprietario.
"Già" rispose Dylan.
"E poi?"
"Resteremo un po' li, qualche settimana, giusto per sistemare qualcosa e poi" strinse la mano a Brenda "vorremmo andare un po' in Ecuador".
"Mmmhh" rispose JT "'madre perdona mi vida loca. Io non vado mai da nessuna parte".
"Tu hai paura di volare."
"È vero" rispose lui " però ci sono sempre le auto, i treni"
"Per arrivare a Los Angeles?" chiese alzando il sopracciglio Brenda "dovresti superare questa paura. Magari ti fai addormentare e non ci pensi."
"È un'ipotesi che non scarto".
"Magari per il nostro matrimonio" disse Dylan senza pensare. Quelle parole fecero voltare Brenda e JT verso di lui.
"Che hai detto?" gli chiese Brenda.
"Dico un giorno" fece spallucce Dylan.
"Intendi che è una cosa a cui pensi?" chiese lei.
"Tutti i giorni" gli rispose lui sorridendole.
"Scusate" intervenne JT nel mezzo "sicuri di voler sviscerare l'argomento davanti a me?"
Lui sorrise ma non rispose. Brenda guardò JT che, interlocutorio, la riguardò di rimando.
"Resteremo un po' a L.A.. " Dylan cercò di cambiare discorso "staremo un po' nell'esclusivo Beach club con altri. Tipo vecchi tempi. E poi partiremo per l'Ecuador con Sammy".
"E Kelly ha detto di sì?" chiese JT.
"Kelly non lo sa" puntualizza Brenda sorridendo sarcastica "ancora glielo deve chiedere e ancora deve firmare l'autorizzazione e quindi, pensa JT , di che fantastico buon umore sarà".
"Preferisco parlarle di persona" rispose Dylan.
"Non è giusto prenderla alle spalle così" gli fece presente Brenda.
"Conto su tuo fratello."
"Ecco questo è ancora più ingiusto."
"Scusa" la interrogò lui "non sei tu che hai insistito perché lui facesse da ariete in questa storia delle autorizzazioni?"
"E infatti è stato sbagliato."
I camerieri sparecchiarono velocemente interrompendo il discorso di Brenda e Dylan.
"Io comunque non cambio una virgola del mio spettacolo."
"Ci risiamo" sospirò Dylan.
"Dylan" gli fece notare Brenda "la Fox lo vuole esattamente così come è. È un equilibrio narrativo capisci?"
"Magari se ne fanno un telefilm potreste dare qualche sfumatura in più al suo personaggio" suggerì distrattamente JT "magari così firma".
Brenda e Dylan si guardarono all'istante.
"Potrebbe essere una soluzione".
Più tardi accompagnarono a casa JT che straparlava per l'eccesso di alcol e poi rientrarono in casa che poi era l'appartamento di fronte.
"Dylan?"
"Oh?"
"Dicevi sul serio a tavola?"
"Cosa? Che la gricia era buona?"
"Già" rise Brenda, e voltandosi trovò Dylan in ginocchio con una piccola scatola in velluto rosso in mano aperta davanti al cuore di lei e dentro un anello in oro bianco con un diamante meraviglioso.
Brenda era senza fiato.
"Allora fammi dire questa cosa senza interrompermi, ok?"
"Ok."
"Brenda, quando sposai Antonia, ormai dieci anni fa, tu mi hai inviato un biglietto, un messaggio solo per me. Ricordo ancora tuo fratello, in piedi, a leggerlo, mentre io cercavo una cravatta."
Dylan frugò nella tasca e tirò fuori lo stesso biglietto scritto a mano da Brenda.
"Lo conservi ancora?"
"Ti prego non interrompere" rispose Dylan.
"Scusa."
"Ti amerò per sempre", una frase che negli anni è risuonata nella mia mente più e più volte. Tu ci sei stata sempre per me, anche quando ti ho ferita profondamente, anche quando sono fuggito lontano da te e da me stesso, cercando di domare un fuoco inestinguibile, che porto dentro da ché io ricordi. Io non lo so come tu faccia, da tempo ho smesso di domandarmelo; quel fuoco tu riesci ad estinguerlo, ci sei sempre riuscita. I miei demoni si placano, ma tornano sempre a farmi visita. Ed io mi sento più forte se a combatterli ho te al mio fianco. Tra di noi c'è più che un'attrazione fisica. Ricordi? Sono parole tue. Pronunciate da adolescenti. Sono passati molti anni da allora, ma il sentimento che ci lega è rimasto intatto. Si è trasformato, evoluto, ha superato travagli e prove che non lo hanno spezzato, lo hanno reso più forte, più maturo. Io voglio trascorrere il resto della mia vita con te; voglio invecchiare accanto a te; voglio crescere con te dei piccoli McKay...altri piccoli McKay. Io ti amo Brenda, più di quanto io possa amare. E posso dirlo, è sempre stato così. So che non importa dove andrò o cosa succederà perché questo è il posto in cui voglio stare. Dentro al tuo cuore è vorrei che tu prendessi il mio. Per sempre."
Dylan prese una pausa lunga.
"Pertanto testarda, invincibile, meravigliosa ragazza – tirò un lungo sospiro – Brenda Walsh vuoi sposarmi?"
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...