"Sono parecchio emozionata questa sera" Valerie aveva una mise molto aggressiva, con pantaloni e giacca di pelle su body bianco, i capelli tirati indietro con il gel e stivali da motociclista; David si era presentato con una pantalone largo e la maglietta dei Los Angeles Lakers. Erano le due anime del locale, rock e rap.
"Stasera, su questo palco, si esibirà un'icona del Peach Pit by night, poi diventato After Dark, che ora riapre i battenti – applauso scrosciante – è un modo per ripartire con la grinta dei primi tempi, quando la tendenza, a Los Angeles, passava dalle nostre parti. Abbiamo qualche anno in più, ma la stessa energia e molta più grinta. Noi, come lui: signore e signori, Ray Pruit!!!"
Ray fece il suo ingresso sullo stage, dove la band era già posizionata, ed intonò la sua evergreen, "Hold on", con il pubblico che seguiva le note canticchiando le parole, sebbene in pochi ricordassero con puntualità il testo. Valerie e David abbandonarono la scena e si dileguarono nel locale. La ragazza si diresse all'ingresso, per vedere come procedevano gli incassi e quale fila ci fosse all'esterno; mentre David, responsabile della performance musicale, non si allontanò dal palco.
"Come va, Silver?" Steve lo raggiunse subito
"Bene, sono una corda di violino"
"Si vede, rilassati andrà tutto bene; dove avete messo la naftalina?"
"Cosa?"
"La naftalina da dove avete riesumato Ray"
"Ah, si. È un'idea di Valerie. Io avrei fatto altre scelte, ma quando sono salito a bordo, la serata inaugurale era già pianificata e non poteva cominciare questa collaborazione con uno scontro"
"Capisco"
"quindi, ok per Ray Pruit; il locale comunque è pieno", David si guardò intorno compiaciuto
"Già ci sono tutti, Brandon e Dylan sono la giù"
"Ah li vedo – David fece un cenno per salutarli e fu contraccambiato – ma Brenda e Kelly?"
"Da qualche parte ci sono anche loro, ci siamo salutati prima"
"Non vedo Kelly da quando le ho comunicato che stavo per lasciare Donna"
"Non è venuta stasera?"
"Secondo te? In compenso però c'è Clare"
"Dove?" Steve cominciò a guardare il locale nervoso
"Lì, vicino il bancone; sta guardando da questa parte – cenno di saluto anche a lei – avete fatto pace?"
"Più o meno, vado"
"Ok"
Steve si diresse verso Clare, quando incrociò Andrea e Philipe
"Ciao Steve"
"Andrea, che piacere vederti"
"Posso presentarti Philipe? Te ne ho parlato"
"Come no, ciao Philipe"
"Piacere"
"Come va?"
"Siamo appena arrivati, non ho visto i ragazzi"
"Sono tutti qui, da qualche parte. Scusatemi, ci becchiamo dopo"
"Prego" rispose un po' stupita Andrea
"Simpatico il tuo amico" disse sinceramente Philipe
"In genere lo è di più – seguendolo con lo sguardo si accorse che si stava avvicinando a Clare e sorrise – ma avrà i suoi impegni stasera, vieni andiamo, ho visto David, il proprietario del locale; te lo presento" Philipe la seguì senza replicare
"Ciao Clare"
"Ciao Steve"
"Sei bellissima"
"Grazie; sei solo?"
"E con chi dovrei essere?"
"Non saprei; fuori c'è una gran coda; che io ho saltato grazie a Valerie, mi ha vista ed ha chiesto alla sicurezza di lasciarmi passare"
"Ha fatto bene; non ho ancora avuto tempo di ringraziarla per averti parlato"
"In effetti, se non avessi avuto il suo racconto non credo sarei venuta a cercarti"
"Poi però non ti sei fatta viva"
"Avevo bisogno di tempo; ma ora sono qua e non sono venuta per Ray Pruit"
Steve sorrise "Si, immagino; bevi qualcosa?"
"Un Mojto, per favore"
"Provvediamo subito"
Steve si avvicinò al bancone e fece l'ordinazione, aggiungendo alla richiesta di Clare un gin tonic per se
"Offre la casa" sbucò Valerie
"Stasera tu sei ovunque" le disse Clare, che si era mantenuta vicina al ragazzo
"Cerco di essere una padrona di casa presente"
"E ci riesce" Steve aveva afferrato i bicchieri
"Ho fatto riservare un'area per i miei amici, accomodatevi in una tavolino lì in fondo; e per ordinare, non è necessario che vi avviciniate al bancone, c'è il servizio"
"Grazie Val, a dopo"
"A dopo" ed i due si avviarono al tavolo indicato, mentre Valerie scorse David parlottare con Andrea e si avvicinò
"Buonasera Andrea"
"Ciao Valerie, come stai?"
"Stavo dicendo ad Andrea che tempo fa l'abbiamo vista in spiaggia e l'abbiamo chiamata, ma lei non si è accorta di nulla", intervenne David
"No no, proprio nulla" Rispose Andrea, stringendosi a Philipe e poggiando leggermente il gomito sul suo fianco
"Come no – intervenne Val – come dimenticare quella mattina, fu quando sei venuto a casa mia per confermarmi che saresti entrato in società con me"
"Già, proprio quella; ero così nervoso, felice, preoccupato"
"Poi è andato tutto per il meglio, no?" fu il turno di Andrea
"Più o meno" rispose David; Andrea capì che alludeva alla rottura con Donna, che in effetti non aveva visto nei paraggi. Ma non approfondì.
"Dico anche a voi quanto ho appena detto a Steve e Clare, lì in fondo c'è un'area riservata ad ospiti speciali, come i nostri amici. Se volete potete accomodarvi da quella parte"
"Oh, che carini; si, con piacere, facciamo un giro ed andiamo. Ancora non ho visto Brandon"
"Si, dovrebbe essere qui intorno; scusatemi, il dovere mi chiama"
"Si, pure a me" si aggiunse David "A dopo"Steve e Clare sorseggiavano il proprio cocktail, in una zona che Valerie aveva ricavato in quello che una volta era il Peach Pit, ora accorpato al resto del locale. La musica si sentiva nitidamente, ma non era assordante, si poteva chiacchierare con una discreta intimità. Una sorta di privè non separato fisicamente dal resto.
"Come va nella nuova vecchia casa?"
"Non è facile, Steve; non abitavo lì da tanti anni – Steve annuiva – ora ritornarci, senza mio padre...insomma, non sono del tutto a mio agio"
"Immagino"
"Ogni notte faccio degli incubi, sogno mio padre in fin di vita o in ospedale attaccato alle macchine, oppure già in Chiesa per l'estremo saluto. Sempre lo stesso strazio; mi sveglio nel cuore della notte, in quella casa terribilmente silenziosa e troppo grande per me."
"Mi dispiace"
"Non preoccuparti, sono passi obbligati nell'elaborazione del lutto; ci sono già passata per mia madre. Soltanto che allora non ero sola"
"Non lo sei neanche questa volta – Steve allungò una mano a coprire la sua; Clare guardò prima la mano e poi gli occhi azzurri del ragazzo – non sono ancora sicura di potermi fidare"
"Ma stasera sei qui e lo sei per me"Clare inarcò un sopracciglio, Steve sorrise imbarazzato "Lo hai detto tu, cinque minuti fa"
"Si, è vero – Clare si sgonfiò – l'ho detto; si Steve, sono venuta per vedere te, ma non voglio soffrire più in quel modo"
"Non soffrirai" Steve si protese verso la ragazza e la baciò leggermente sulle labbra; Clare sorrise, una lacrima solcò la sua guancia sinistra
"Ci tieni al concerto di Ray Pruit?"
"Non proprio" sorrise Steve
"Ti va di passare la notte a casa mia, tenendomi stretta senza...bèh, senza"
"Non chiedo di meglio" Steve si alzò, porgendo la mano alla ragazza, che lo seguì.
I due uscirono dal locale, Steve fece un cenno a Brandon che da lontano aveva osservato la scena, e si avviò verso casa Arnold.
Il concerto di Ray si avviò al termine, la serata era pienamente riuscita, Valerie rispose ai cronisti che erano stati invitati per l'evento con solerzia ed entusiasmo; tutte le riviste di glamour avrebbero parlato del nuovo locale alla moda della west coast. L'After Dark era ormai vuoto, Valerie era alle prese con i conti nel suo ufficio, mentre David stava dando le ultime indicazioni a chi era incaricato di smontare il palco. Quindi raggiunse la socia
"Gran successo"
"Direi" Valerie distolse lo sguardo dai dollari, era stanca e bellissima. David si lasciò andare su una poltrona
"Sono distrutto"
"Ne è valsa la pena"
"Sono venuti tutti stasera"
"Quasi tutti"
"Cioè?"
"Mancava Donna"
"Era a casa con Ethan, ha la febbre"
"Altrimenti sarebbe venuta?"
"Non credo"
"David, mi dispiace che il tuo matrimonio sia andato in frantumi a causa del locale...o a causa mia" sembrava sincera
"Il mio matrimonio era già in frantumi"
"Sai cosa intendo"
"Tu non hai colpe, mi hai fatto una proposta che io ho reputato meritevole di essere accolta; mia moglie non mi ha dato scelta, affossando un rapporto che per me era già sotto terra. Da un pezzo."
"Mi dispiace comunque"
"Ti ringrazio Val"
"Ed ora, che intendi fare?"
"Ora voglio decretare il successo di questo locale; le premesse, abbiamo visto, ci sono tutte"
"Sono contenta di sentirtelo dire" Valerie sorrise. Stanca, i capelli un po' arruffati, David non poteva fare a meno di notare quanto fosse ancora bellissima. Pensò che era meglio non trattenersi oltre
"Io vado, tu che fai?"
"Finisco questi conti e vado a casa"
David la buttò li, senza pensarci "Ti serve un passaggio?"
Valerie non ebbe alcun tentennamento "No, David, sto bene così. Ci vediamo domani"
"A domani"
David si avviò alla macchina, non sapeva se essere deluso: le aveva offerto un passaggio, ma probabilmente sperava che la ragazza capisse altro "Ok, è sicuramente meglio così". Mise in moto e si avviò verso casa.
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...