129. Case sulla spiaggia

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Los Angeles
Come ogni mattina Valerie si era alzata abbastanza presto e dopo aver corso intorno alle vie laterali dell'albergo era rientrata, aveva fatto colazione in una boulangerie francese nei pressi dell'Hilton e vestita di tutto punto era andata a visitare un paio di case in riva al mare. Aveva deciso di ricominciare da zero: nuova vita, nuova abitazione, nuovo lavoro. Nuovi amici? Era una domanda che si poneva costantemente.  Appena attivata aveva provato a contattare i fratelli Walsh, ma Brandon pareva immerso nella sua vita familiare, incredibile che avesse preso una aspettativa per far lavorare Kelly, non era da Brandon e già sapeva che prima o poi avrebbe ceduto alla pressione. Quando le persone si dividono a metà tra quello che desiderano le fondamenta prima o poi crollano ed è solo una questione di tempo.
Onestamente Valerie non aveva mai creduto a Kelly, all'amore di lei per lui, lo aveva ostacolato in tutti i modi possibili, eppure quei due avevano sempre trovato il modo di tornare indietro. Uno verso l'altro. Forse, si disse, era l'ora di fare qualche passo indietro e che lei guardava loro con gli occhi del pregiudizio, con gli occhi di chi desidera ciò che non può avere. Certo era che se avevano resistito così a lungo forse un legno verde di verità c'era. Comunque Brandon le aveva concesso giusto il tempo di un caffè; mentre Brenda le era parsa distratta. Impegnata.
Valerie aveva deciso di prendersi del tempo solo per sè e di non ricontattare subito gli altri. Sapeva che la notizia del suo rientro a Los Angeles si era propagata fra di loro e le piaceva che si guardassero le spalle. Che si chiedessero dove fosse. Soprattuto David. Donna non sarebbe stata felice di vederla, con lei non aveva mai avuto un rapporto di amicizia e non c'era da stupirsi visto che aveva provato a soffiarle più volte il ragazzo. Per non parlare di cosa le aveva fatto l'ultima volta che aveva messo piede in California e che presumibilmente ancora non sapeva e non avrebbe mai saputo. Restavano appunto David e Steve. Ma il confine dell'amicizia era stato oltrepassato a più riprese, anche di recente. E la Malone aveva deciso di mettere un po' di ordine nella sua vita. Meglio evitare ogni contatto, almeno per il momento.
Arrivò in spiaggia puntuale al primo appuntamento. L'incaricato dell'agenzia l'aspettava in giacca e cravatta, madido di sudore. Le fece vedere l'appartamento che distava qualche centinaio di metri dalla spiaggia, immerso in un'oasi di verde che manteneva la casa fresca tutto il giorno. L'idea non le dispiaceva, ma preferiva avere l'accesso direttamente sulla sabbia. Voleva voltare pagina totalmente, dopo Buffalo e gli inverni rigidi di New York preferiva instaurare un rapporto viscerale con il mare ed il suo corredo. Quindi, declinata l'offerta si diressero verso l'altro  appartamento. Questa volta proprio sulla spiaggia di Venice.
"Dovremo aspettare qualche minuto, ho un altro appuntamento con una potenziale cliente, ne approfitto per farvi vedere la casa contemporaneamente; ottimizzo i tempi, è un problema?"
"Nessun problema, attendiamo".
Dieci minuti, la potenziale cliente si materializzò davanti i loro occhi "Clare?"
"Valerie?"
"E tu che ci fai qui?" dissero contemporaneamente. "Voi due vi conoscete?"
"Abbastanza", replicò Valerie, che non sapeva se essere contenta o meno dell'incontro. Lei voleva tagliare i ponti con il passato, ma forse il passato non era della stessa idea. Clare invece fu contenta di vederla. Anche lei era arrivata da poche settimane ed anche lei non si era fatta viva con nessuno dei ragazzi, prima voleva spazio per se, per ambientarsi nuovamente a Los Angeles, trovare nuove dinamiche con il padre, prendere una appartamento tutto suo. L'alloggio piacque ad entrambe. In un certo modo, ricordava la casa sulla spiaggia che Clare aveva condiviso con Kelly e Donna.
Avrebbero dato risposta all'agenzia entro 48 ore, una risposta che però conoscevano entrambe.
"Dove hai l'automobile?" chiese Clare.
"Sono venuta in taxi", rispose Valerie;
"Dai, ti do un passaggio, così parliamo della casa" "Magari mangiamo qualcosa insieme?" Le sorrise Valerie sollevata da quell'improvvisa vicinanza.
Clare si diresse automaticamente al Peach Pit,  fu un istinto naturale.
Le due ragazze rimasero a fissare il cartello vendesi. Il numero dell'agenzia. Valerie soprattutto. Un senso di nostalgia pervase entrambe. Era la prima volta che entravano in quei locali così famigliari sapendo di non trovare Nat. Temettero l'impatto. La tristezza.
Tirarono la porta.
Willy era ai fornelli. Una cameriera bionda sorrise ad entrambe e le fece accomodare. Si aspettavano l'arrivo di Nat da un momento all'altro. Sbucare da dal retro. Abbracciarle forte. Impilare un paio di piatti. Nulla di tutto questo sarebbe avvenuto. E lo sapevano.
"Dimmi di te, cosa fai a Los Angeles?" Chiese Val riponendo la borsetta al suo fianco.
"Sono tornata per mio padre, ormai è anziano e non sta benissimo. L'età si fa sentire. E tu?"
"veramente non lo so ancora. Ho chiuso con New York, dove ho trascorso gli ultimi anni, e non sapevo dove altro andare" Val rise dolcemente.
"quindi non hai un lavoro"
" Al  momento no, tu, di cosa ti occupi?
" sono una ricercatrice astrofisica. Ho fatto un bel po di esperienza a Greenwich. Ora sono all'osservatorio di Los Angeles."
"Wow roba impegnativa. Lo sai" aggiunse Valerie "è strano come alla fine siamo tornate tutte qua".
Passarono due ore a raccontarsi di quanto avevano realizzato nel tempo lontane dalla California, a ricordare i tempi trascorsi con il resto della gang e dei progetti coltivati per l'immediato futuro. Anche se Valerie, sull'argomento, aveva ancora le idee piuttosto confuse.
" che mi dici della casa? La prendiamo?"
"Vivere insieme io e te?"
"Perché no" rispose Valerie " Clare e la strega cattiva" rise Valerie "non abbiamo più 20 anni, se non funziona, ognuno per la sua strada. Poi, io sono sola, tu sei sola. Possiamo farci compagnia – e le porse il bicchiere di birra per brindare.
Clare accolse l'invito "già, perché no.."

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora