128. Ossessioni.

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La serata di gala di Dylan e Brenda fu un tripudio di luci e flash dei fotografi.
Dylan la tenne sempre la mano. Sorrideva insieme a lei. Il nome del  padre di lui ogni tanto riecheggiava. È il figlio di McKay dicevano. Brenda si fermò a fare qualche autografo. Brillava dentro al suo vestito argento.
"Sei stupenda" le disse lui ad un orecchio e lei sorrise.
Strinsero mani, fecero scatti improvvisati.  Si sedettero al tavolo riservato facendo amabilmente conversazione. Brenda guardava Dylan e si scoprì innamorata ancora come una adolescente. Come quando lui l'aspettava davanti agli armadietti. Quante ne avevano passate.
Il suo pensiero fisso era sempre sulle visite da fare, sulle cure da cominciare. Su quando anche lei avrebbe potuto accarezzarsi il ventre e aspettare di diventare madre. Si immaginava davanti ad una finestra. Silenziosa. La notte a cullare il suo bambino.
Capiva che era già diventata una ossessione ma temeva di andare oltre e mostrarlo a Dylan.
"A che pensi?"chiese lui avvicinandosi.
"Che ti amo" rispose lei.
Lui sorrise. Le diede un bacio veloce e la loro attenzione fu catalizzata dalle premiazioni e dalle chiamate sul palco.
Brenda si prodigava a raccontare qualche anticipazione del telefilm di cui era autrice. Disse che era qualcosa di nuovo, mai visto e che le riprese sarebbero cominciate a breve.
Quando si rinfilarono nella limousine era già molto tardi, erano esausti. Brenda tolse le scarpe che l'avevano massacrata per tutto il tempo.
"Per guadagnare qualche centimetro ti fanno crepare" rise e rise anche Dylan.
Si versarono dello champagne e bevvero nei flûtes in dotazione alla macchina.
"Sono troppo emozionata per le riprese" disse lei con entusiasmo " ma anche spaventata, ci sono grosse aspettative, e se non funzionasse?"
"Vorrai scherzare" le rispose Dylan "sarà un successo, qualcosa che tu ami così tanto non può che esserlo, ci siamo impegnati. Abbiamo faticato. Ci crediamo. E se ci credi tutto si realizza."
"Davvero tutto?" Chiese lei.
Dylan capì a cosa lei si riferiva.
"Bran ne abbiamo parlato ancora e ancora. Siamo andati da Andrea. Se la tua mente non si calma è difficile che arriviamo ad una soluzione. Devi rilassarti". La baciò sul collo.
"Si hai ragione" disse lei tristemente.
Dylan era preoccupato per Brenda. Ogni tanto la scrutava silenzioso, mentre lei leggeva, o mentre era impegnata in qualche conversazione e vedeva quel velo nei suoi occhi a cui sapeva dare un nome.
"Io dovrei andare in Ecuador" le disse "vieni con me?"
"'Ma cominciano le riprese D"
"Solo qualche giorno, a controllare la situazione, sistemare qualche carta."
"Non lo so.. volevo partecipare a ogni singolo minuto."
"Sei la solita perfezionista" rise lui.
"Già" lei lo accarezzò.
"E ho ricevuto una offerta per l'acquisto del Peach Pit" Dylan rivelò questa notizia quasi sommessamente.
"Il fatto che tu me lo dica così non mi pare un buon segno."
"McDonald's è interessato all'acquisto" Dylan sospirò quasi nel dirlo.
"Vorrai scherzare.. no"
"È quasi di un anno che è in vendita Bren, non si è fatto avanti nessuno. Io non so come altro fare e senza contare che rinuncio alla mia parte e darò tutto a Joan e Frankie. Si sistemano per la vita. Almeno pensa a questo."
Brenda restò muta, non gli rispose e se ne pentì subito. Non era certo colpa di Dylan. Aveva ragione quando diceva che era stato lasciato totalmente solo ma tutti mettevano bocca nelle sue decisioni. Ed era sempre un no.
La macchina si fermò davanti alla loro abitazione.
La casa immersa sempre nello stesso silenzio.
Dylan cominciò a baciarla sul collo.
"Sei stato molto bravo stasera"
"Si grazie. Quando mi impegno so essere molto bravo".
Dylan allungò le mani su di lei facendole scivolare lungo il vestito.
"Adoro questo vestito.. " disse " non mi sembra neanche complicato da togliere".
Brenda sorrise maliziosa "l'ho comprato apposta così, aspetta un attimo" sussurrò "vado in bagno e torno da te"
"Ok" rise Dylan "io intanto mangio qualcosa.. voglio dire sono di mente aperta  ma quelle porzioni minuscole della cena mi hanno bucato lo stomaco."
Brenda rise.
Andò in bagno e chiuse a chiave la porta.
Prese un test di gravidanza nascosto tra i medicinali.
Aprì la doccia e lasciò che l'acqua scorresse e soffocasse i rumori.
Aspettò diligentemente il risultato del test.
Negativo.
Negativo.
Negativo.
Avvolse tutto dentro della carta igienica e lo nascose. Domani lo avrebbe buttato in qualche cassonetto.
Fece una doccia che avrebbe dovuto toglierle i cattivi pensieri dalla testa. Quando uscì si prese Dylan con forza. Tanto che anche lui ne rimase sorpreso.
"La doccia ti fa bene" disse.
Brenda lo bació profondamente.
"Se mi dai un po' di tempo per vedere almeno gli inizi delle riprese vengo con te in Ecuador.."
"Ookkei" rispose lui ormai preso dall'eccitazione.
La porta della camera da letto si chiuse alle loro spalle.
Brandon attese il ritorno di Kelly addormentato sul divano con la televisione accesa.
Ormai faceva sempre più tardi.
Cinque e mezza, sei, le sette, addirittura le nove di sera. Oppure era via tutto il week end. A mala pena parlavano. A mala pena trovavano la cosa giusta da dire.
Non era esattamente come Brandon credeva, qualche crepa si stava formando ma non sapeva dargli un nome e non poteva tornare indietro.
Lei toccò il braccio di lui svegliandolo.
"Hey babe.." disse lui aprendo gli occhi.
"Hei" sorrise lei "tutto bene? I bambini?"
"Dormono"
"Caspita sei proprio bravo" rise Kelly.
"Che ore sono?"
"Le dieci?"
"Sul serio?"
"Mi dispiace Bran ma sto preparando i programmi, le slide. Le dispense"
"Si capisco" le rispose lui senza convinzione.
Scosse la testa cercando di riprendersi.
"Hai mangiato?"
"Un panino al volo"
"Ti ho preparato la cena se vuoi" Bran si alzò e si avviò verso la cucina ma la sua mano venne fermata da quella di Kelly.
"Tutto bene Brandon?"
"Si" rispose lui "certo"
Tolse la mano e si avvicinò al tavolo da lavoro.
"Bran, devi parlare con me".
"Sono solo un po' stressato tutto qui."
"Per i bambini?"
"È più difficile di quanto pensassi" disse lui "non la prendere male Kel. Sono molto fiero di te e tutto il resto. Ma non credevo che facessi così tardi tutte le sere. Quando te ne vai Grace dorme, quando torni Gracedorme. Sammy chiede. Insomma non credevo fosse così".
"Credo che siano solo gli inizi. Dopo di che avrò un programma più certo e riusciremo ad organizzarci meglio."
"Comincio a dubitarne"
"Non avresti dovuto prendere l'impegno se non te la sentivi" disse Kelly dura.
"Non girare le carte in tavola Kel, non è questo quello che ho detto. Ho detto che Grace non ti vede neanche. Non è così che dovrebbe andare. E quanto meno apprezza la sincerità. Ti sto parlando di noi e della nostra famiglia."
"Però quanto tu facevi tardi andava tutto bene."
Senza accorgersene avevano cominciato ad alzare la voce l'uno con l'altra.
"Quando io facevo tardi avevo almeno la decenza di avvertirti."
Rimasero uno di fronte all'altra per interminabili secondi.
"D'accordo calmiamoci" indietreggiò Brandon "senti, fai finta che non abbia detto niente, non ho detto che non voglio farlo ho detto che è difficile."
Brandon mise il piatto con la cena davanti a Kelly.
"Io vado a dormire" disse lui "ricordati della festa di Sammy a scuola. Ci sarai?"
"Si certo" rispose lei arresa.
"Voglio sperarlo."
Brandon si pentì quasi subito del suo atteggiamento aggressivo ma ormai era tardi, si sentiva stanco.
E senza contare che Betty lo aveva chiamato rivelandogli che inaspettatamente qualcosa si stava muovendo in ufficio. Stavano selezionando i candidati e le migliori inchieste. E lui non era lì. Non aveva niente fra le mani. Niente.
Stavano anche saltando teste. Proponevano assegni di buona uscita e arrivederci. Brandon era ossessionato dall'idea che potesse succedere a lui. Nessun idiota avrebbe lasciato il lavoro in quel momento storico.
Sentì per la prima volta di non poter parlare con Kelly. Sarebbero  ricominciate le tensioni.
Avvertì i passi di lei entrare nella stanza e fermarsi alle sue spalle mentre era girato a far finta di dormire. La sentì fare la doccia e poi infilarsi nel letto.
Sì abbracciò a lui. Da dietro. Senza dire niente. Lui le strinse la mano ma teneva gli occhi aperti.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora