Capitolo 52. Passato e futuro.

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Brenda scelse di fare un'unica deviazione: casa di Kelly. Scelse di ritornare al passato e a qualcosa da concludere.
Suonò mentre fuori imperversava un brutto temporale.
Lei le aprì in fretta e sorpresa. La strinse forte. Mai come in quelle settimane aveva sentito Brenda così vicina e così disarmata e disarmante. Ne aveva condiviso il profilo mentre rimanevano in attesa nei giorni più bui. In attesa e da sole. Aspettavano la salvezza. La condanna. Aspettavano un perdono che non sapevano se sarebbe arrivato.
"Sono venuta a salutare te" le disse lei "non sono passata neanche da Brandon".
"Ah, tuo fratello... " Kelly lottò con se stessa " è scomparso".
"È impegnato, lo sai, e sicuramente ti sta evitando".
Quella verità fece ridere Kelly " si lo so".
Brenda le sorrise. Entrò definitivamente in casa scrollandosi dalla pioggia incessante.
Aveva scelto un giorno freddo per lasciare L.A. in linea con il suo umore.
"Tra poco è Natale" disse Kelly.
"Già, a te è sempre piaciuto il Natale".
"È vero" sorrise Kelly.
Parlarono dei nuovi progetti, Kel raccontò che le era difficile lasciare Sammy all'asilo. Era quasi ossessionata da lui. Non lo perdeva d'occhio un attimo. Lui viveva la sua quotidianità. Aveva imparato a scrivere. Il suo nome. La parola mamma. Un'ordinarietà che non salvava Kelly. Quell'angoscia era ancora lì. Ne avvertiva la liquidità che non riusciva a riassorbire, non aveva  alcun appiglio, poteva risalire in qualsiasi momento, venir su e afferrarla.
"Mi sembra di essere tuo fratello quando mi spararono. Aveva perso il controllo. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi. Non si rendeva conto che era diventato lui il motivo di preoccupazione" Kel sfiorò la tazza del tè  che fumava nelle sue mani " ha sempre cercato di proteggermi."
Brenda rimase in silenzio. Non era sicura che parlasse con lei ma lasciò che Kelly facesse il suo percorso. Sentiva che era una esigenza per lei.
"Il fatto è che la felicità quando la vivi non lo sai mai" disse Kelly "te ne accorgi sempre dopo. Quando è finita."
"Quanto è vero" rispose Brenda " ma ci sarebbe una soluzione".
"Quale?"
"Vivere davvero in pieno. Essere grati, Kelly, per il momento. L'attimo. Andarsi a prendere ciò che ci appartiene".
"E se non ci appartiene?" chiese lei.
"E se funzionasse Kelly?"
Si toccarono il naso contemporaneamente, un gioco che facevano sempre quando rispondevano ad una domanda con un'altra domanda. Un vecchio trucco da ragazzine. Risero.
Brenda si sentì liberata non si ritrovava in petto nemmeno un po' di rancore per Kelly. Era tutto finito. Aveva chiuso il cerchio.
"È tutto quello che è in mezzo il senso" concluse Brenda "varrà pur sempre la pena di provarci".
Poi guardò l'orologio "per me è ora di andare".
Si abbracciarono " prenditi  cura di Sammy" le sussurrò Brenda all'orecchio.
Kel fece cenno di sì con la testa.
Brenda aprì l'ombrello e si avviò sul vialetto. Un altro taxi, l'ultimo della giornata che la stava aspettando per portarla via.
Il rumore della pioggia era forte e Kelly la vide correre via.
"Kel" si voltò Brenda "la felicità non può che renderti migliore e non importa se finisce ma pensa, pensalo sempre, e se funzionasse?".
Alzò la mano in un cenno di saluto e così fece lei.
Gli stop del taxi mollarono la presa e l'auto partì per sempre. Brenda non si voltò. Non vide Kelly in mezzo al vialetto e sotto la pioggia battente che la guardava andare via.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora