Los Angeles
Brandon riattaccò il telefono e cominciò a dondolarsi sulla sedia. Aveva troppi pensieri in testa. Un coacervo di cose da fare. Barret entrò dopo pochi secondi riportandolo alla realtà.
"Problemi Walsh?"
"No" rispose lui "nessun problema"
"Abbiamo quasi finito. Tra qualche giorno sarà tempo di dire tutto alla sede di New York"
"Già" rispose lui.
"È stato bello lavorare con te"
Brandon sorrise "anche per me, ma non è tempo di saluti, non abbiamo ancora finito"
"È vero" rispose lui.
Tornarono ad esaminare le carte e le ore passarono veloci. Brandon riusciva ad immergersi completamente in ogni cosa che faceva e a Barret ricordava il lui giovane e spregiudicato.
"Ho pensato" disse ad un certo punto Brandon "che su questo articolo potremmo mettere la firma congiunta"
"Sul serio?"
"Il lavoro è di entrambi. Senza di te avrei potuto ottenere la metà delle informazioni che abbiamo"
"Si ma l'idea è tua. La stesura anche. Il mio è solo un apporto sporadico e poi tu hai molto più bisogno di firmare un articolo del genere di quanto ne abbia io"
Barret si alzò e andò verso la vetrata dell'ufficio.
"Che vuoi dire?"
"Ho passato tanto di quel tempo qui, Brandon, di notte, di giorno, l'ultimo articolo, l'ultima revisione, stringere la mano ai nuovi assunti.."
"Tranne me"
Barrett rise e poi si voltò a guardarlo "tranne te, non lo so, il fatto è che gli anni mi sono passati sotto il naso così e non sono sicuro che sia ancora quello che voglio."
"Cosa intendi?"
"Ma non lo so, la malattia di mia moglie, i figli se ne sono andati, credo di essere ad un punto della vita in cui si fanno bilanci"
"E si fanno anche prima"
Barrett alzò il sopracciglio e Brandon sentì il suo sguardo interlocutorio.
"Penso che sia stato un errore tornare a Los Angeles" gli disse Brandon
"Davvero? Perché?"
"Troppi ricordi, troppe ferite aperte, troppe cose che non sono in grado di affrontare"
"Vuoi tornare a Washingon?"
"Si" disse lui. "No" pensò.
Barret si risiedette alla sedia. Avrebbe voluto chiedere a Brandon se gli interessava prendere il suo posto ma non disse nulla, era evidente che voleva andarsene. Aveva anche una proposta per lui per la CBS. Pensava che lui sarebbe stato perfetto e aveva ottimi collegamenti con la rete televisiva. Aiutare Brandon era come aiutare se stesso a fare le cose meglio o prima.
Ci sono due tipi di persone, quelli che non ti danno una possibilità perché non l'hanno mai avuta loro, e quelli che te la danno perché loro non l'hanno avuta.
A Brandon l'aveva già negata la prima volta, certo senza sapere, lo scrutò più a lungo che poté ma Walsh era a compartimenti stagni, non traspariva niente. Non dava sentore di niente. Perché Los Angeles era così dolorosa per lui?
Brandon si accorse del suo sguardo ma non gli diede troppo peso.
"Riprendiamo?"
"Si" rispose lui.
STAI LEGGENDO
Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...