124. Buon compleanno Grace.

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Brandon tornò a casa con un ritardo terribile. Parcheggiò l'auto e sentì il vociare dei presenti. Era mortificato per quanto accaduto. Aveva promesso di tornare per le 15 che poi si erano fatte le 19.
Kelly aveva risposto solo una volta al telefono dopo di che era troppo furiosa per parlare con lui.
Brandon si rimproverava per questo, per non riuscire a porsi dei limiti sul lavoro, ma le notizie che gli aveva dato Willie lo preoccupavano. Quel pomeriggio aveva fatto attenzione ad ogni movimento, ad ogni parola che era stata pronunciata. Ad ogni dettaglio.
Alcuni colleghi avevano dato conferma e si sa che i primi ad andarsene sono gli ultimi arrivati tra cui lui.
Il fatto era che il consiglio direttivo stava  esaminando i nomi, uno ad uno, licenziava e restringeva promuovendo qualcuno. Almeno così credeva.
Voleva mostrare che aveva il polso della situazione, la competenza per un salto di qualità che avrebbe garantito a lui e alla sua famiglia una posizione di prestigio. In fondo era per questo che si era sacrificato per anni.
E non era una cosa a cui voleva rinunciare. Non ora. Non dopo tutti questi anni e notti sveglio e appostamenti, e telecamere accese. Voleva arrivare ad un punto. Coprire la base. Stretto alla sua famiglia. Perché neanche quello era un punto rinunciabile.
Dietro di lui arrivarono Andrea e Hannah che lo videro fissare casa Walsh con la valigetta in mano e la cravatta slacciata.
"Ti prego non mi dire che stai tornando adesso dal lavoro" gli chiese Andrea.
"Già" sospirò Brandon.
"Non ci posso credere" disse Hannah rallegrata dall'odore dei guai.
"Brandon, stanno arrivando gli invitati e tu sei ancora" fece roteare il dito sul petto di Brandon "in queste condizioni".
"Lo so" disse lui "ma avevo delle cose importanti da finire al lavoro"
"Mamma ti prego entriamo voglio vedere lo sguardo al vetriolo che gli rivolgerà Kelly" suggerì Hannah.
Andrea si rivolse al solo Brandon "ti prego fai finta di non aver sentito".
"Non fa niente" disse lui "sai che ha ragione".
Andrea gli fece un sorriso e lo accarezzò sulla schiena "coraggio campione entriamo".
Erano presenti tutti Brenda e Dylan, Erin, David e Donna, Steve e Janet, i suoi genitori che tenevano in braccio Grace.
Brandon non vide Kelly si avvicinò a sua figlia e la prese in braccio dalle mani di Cindy.
La bambina indossava un abito fatto da Donna. Con veli bianchi e un piccolo cerchietto che teneva su i capelli che ancora tardavano a venire.
"Buon compleanno tesoro"
Brandon aveva un vero debole per sua figlia Grace. Un vero innamoramento.  Senza condizioni.
Lasciò la bambina fra le braccia di Cindy.
"Sei in ritardo" gli disse Brenda.
"Lo so"
"Non hai proprio il senso della misura" lo rimproverò ancora la sorella.
Brandon gli diede uno sguardo traverso.
"Kelly?"
"Penso sia di sopra".
Brandon fece  un sospiro e si allontanò.
Dylan si avvicinò a Brenda baciandola sul collo " è nei guai?"
"Direi di si" gli rispose lei.
"E io sono nei guai?"
Brenda rise "ancora no"
Brandon trovò Kelly seduta sul letto della loro camera. Le spalle rivolte a lui.
"Ti chiedo scusa"
"Si lo so" ripose lei con un filo di voce "chiedi sempre scusa".
"Dai Kel, hai ragione ad essere arrabbiata con me. Io davvero non posso darti torto ma devi credermi ho fatto del mio meglio per tornare a casa in tempo."
"Risparmia il fiato Brandon, davvero" Kelly si girò verso di lui.
La rabbia di Kelly era evidente e in qualche modo spaventò Brandon perché era inusuale, fuori dai bordi ordinari.
"Kel..."
"Non  è questo che  voglio per me Brandon"
"Cosa intendi?"
"Tu che torni sempre ad orari diversi e io che mi occupo dei nostri figli" la voce era tremante "non è questo che voglio.  Scusa, ma non ce la faccio così" poi improvvisamente rivelò la vera natura della sua frustrazione " Mi hanno offerto un lavoro alla California University".
"Cosa? Quando?" chiese Brandon.
"Ho ricevuto una telefonata una settimana fa, direttamente dal rettore, vogliono offrirmi una cattedra."
"E perché non me lo hai detto?"
"Perché ho una figlia che compie un anno oggi, un figlio di quasi otto anni, un compagno che non c'è mai e ho rinunciato. Anzi lasciamo perdere diciamo che ho rinunciato. Vorrebbero che facessi delle conferenze questa estate ed un periodo di prova. Si tratta di girare la California. Di tenere corsi. Non posso permettermelo"
"Dovevi parlarmene "Brandon allargò le braccia e Kelly si lasciò stringere "Siamo una famiglia Kel, non devi rinunciare" le accarezzò i capelli dolcemente.
"Facciamo una cosa, ora abbiamo delle persone come ospiti, e ti ringrazio per tutto il magnifico lavoro che hai fatto e che hai fatto anche per me, quando sarà finita la festa parleremo. Te lo prometto. Troveremo una soluzione insieme".
Kelly lo guardò con occhi smarriti e lui la baciò sulla fronte e disse "scusa se ho fatto tardi".
Kelly, Brenda e Donna avevano allestito un magnifico tavolo al centro del giardino.  Maddy e Sammy si rincorrevano ovunque mentre la piccola Grace permaneva quasi sempre tra le braccia di suo padre.  David invece si affrettava dietro ad Ethan che inseguiva i più grandi.
Brenda guardava Grace  e pensava spesso a suo figlio perduto. Avrebbero avuto la stessa età. Forse in un giorno qualsiasi o prima o dopo avrebbe festeggiato anche lui/ lei il suo compleanno. Non poteva fare a meno di pensarci. Era una cosa che la ossessionava e il fatto di non poterne parlare con nessuno la consumava lentamente.
"Tutto bene?" le chiese Dylan osservandola.
"Si" sorrise debolmente Brenda.
Dylan la conosceva e intuiva che stava mentendo sapendo di mentire. Aveva visto il test di gravidanza avvolto nella carta igienica quando era tornato a casa quel pomeriggio come aveva visto tutti gli altri.  Mese dopo mese. Sapeva che Brenda soffriva. Il viaggio in Thailandia forse era anche per quello, per cercare di spronare Brenda a parlare e ad affrontare il discorso con lui. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per vederla felice. Dopo quanto accaduto si sentiva in colpa per essere l'origine del male di Brenda. Si sentiva così nonostante lei avesse cercato più volte di rassicurarlo. Gli avesse detto che lo amava. Lo avesse tenuto stretto a se nelle notti in cui rimanevano svegli.
"Non vuoi partire vero?" gli disse ad un certo punto lui.
Brenda si girò e lo guardò con occhi che tradivano una sofferenza.
"No, non ora" sospirò.
"Credevo di renderti felice"
Brenda gli diede una carezza "tu mi rendi felice è solo che non ho voglia di partire adesso, non è il momento".
" È per il test di gravidanza negativo?" le chiese.
"L'hai visto eh?"
"Non lo avresti buttato li se non avessi voluto che lo vedessi"
Brenda sorrise per l'ironia. Dylan aveva ragione.
"Questa volta ero sicura"
"Bren, forse il viaggio ci farebbe bene, ci rilassiamo, non pensiamo a niente, magari anche la tua mente si rilassa e anche il corpo" la baciò velocemente sulle labbra "perché altrimenti diventa una ossessione"
Brenda avrebbe voluto rispondere che di fatto era già un'ossessione.
"Va bene" disse lei sfoderando un sorriso "andiamo"
"magari possiamo parlare con Andrea, vedere se ci consiglia qualche medico, fare gli accertamenti" le suggerì Brenda.
Dylan la guardò con uno sguardo strano "è solo che abbiamo girato già i medici. Non voglio tornare all'inferno di quei mesi e vederti piangere ogni giorno, non è questo che voglio per me, per noi".
Brenda rimase delusa dalla risposta di Dylan ma cercò di non darglielo a vedere.
"Andiamo in Thailandia" disse stringendogli la mano "ci penseremo quando torniamo. Forse hai ragione farà bene stare un po' insieme".
Dopo che furono servite le varie portate, la festa si sparpagliò in giardino.
Avevano accumunato progetti e pensieri a tavola, ridendo a più riprese, come sempre, come quando la felicità si spargeva.
Brenda si avvicinò a Kelly  "ti vedo un po' troppo serena considerando il ritardo di mio fratello"
Kelly sorrise "gli ho parlato"
Brenda ne fu sorpresa "del lavoro alla California?"
Kelly "si"
Brenda "ah ne sono felice. E cosa ha detto?"
Kelly "ha detto che non dovevo rinunciare e che troviamo una soluzione"
Donna intervenne a metà del discorso offrendo una birra alle ragazze "una soluzione per che cosa?"
Brenda "hanno offerto un lavoro alla California University a Kelly"
Donna ne era entusiasta "sul serio? E perché non mi hai detto niente?"
Kelly guardò verso il basso e poi verso Brandon che in lontananza stava ridendo insieme agli altri.
"veramente non volevo dirlo a nessuno. Volevo rinunciare e basta"
"Per quale motivo?"
"Brandon lavora molto. Io dovrei fare delle conferenze e dei corsi per l'estate e non volevo lasciare i ragazzi"
Donna ci pensò su e poi chiese l'inevitabile " e ora cosa è cambiato?"
Brenda rise e fece un tintinnare le bottiglie con le ragazze " è cambiato che ora Brandon lo sa"
"Uh" disse Donna "ok"
"Io invece domani vado in Thailandia con Dylan"
"Sul serio? WOW" rispose Donna
"Già, wow" esclamò Brenda "è il suo regalo per il nostro anniversario."
"Ho l'impressione che tu non ne sia felice" sospettò Donna.
"no.. No" Brenda si giustificò in fretta "sono felice di andare, voglio dire chi non lo sarebbe"
"sicura?" le chiese Kelly alzando il sopracciglio.
"Certo" disse Brenda bevendo un sorso di birra e fissando Dylan.

Brenda vuole partire sul serio? È in un momento in cui è concentrata su altro? Forse Dylan cerca di riempire le lacune di Brenda portandola lontano perché non sa cosa fare?
Brandon sará capace di trovare una soluzione? Saprà limitare se stesso per amore di Kelly? È giusto?

Vedremo

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora