114. Una famiglia.

410 5 2
                                    

Quando Dylan atterrò a LAX non c'era nessuno ad aspettarlo. Un suo classico.
Per tutto il viaggio di ritorno aveva ripensato ad ogni giorno delle ultime due settimane. Lui dentro una stanza. Brenda fuori. Notti a parlare. Ad imprecare. A tirare calci ad una porta. Voleva l'alcol se non poteva avere lei. Brenda rimaneva rannicchiata là fuori. Sentiva il dolore. Le sue discussioni. Le sue spiegazioni.
Un giorno lei se ne andò. Lui stava meglio. Lei non era più dietro la porta. Voleva la fine Brenda. Aveva fatto quell'ultimo sacrificio per lui dietro la promessa che si sarebbe presa cura di suo figlio come lei non poteva più prendersi cura del loro. Glielo doveva. Lo doveva a lei e a quel figlio mai nato.
Suonò alla porta di Kelly.
E quando lo vide la ragazza lo strinse forte a sé e scoppiò a piangere.
"Credevo che non tornassi più" gli disse.
La trovò spenta. Sfatta in qualche modo.
Dylan gli raccontò di Brenda, di quello che lei aveva fatto per lui e Kelly ascoltò con uno sguardo smarrito e triste. Le raccontò di Minneapolis. Di Londra. Dell'Ecuador.
"Sammy?"
"È con Erin, torna fra poco" sorrise debole.
"Come stai tu?"
"Sola. Non si è fatto sentire nessuno. Qualche volta ho chiamato Andrea ma sembra che nessuno abbia voglia di passare tempo con me. Ho visto solo Steve. Dopo domani c'è la presentazione del libro."
"Bene" le rispose Dylan con un sorriso.
"Bene?"
"Kel, da qualche parte dobbiamo ricominciare" la guardò di sottocchio "Brandon?"
A Kelly si arrossarono gli occhi "è scomparso. Ho provato a cercarlo al lavoro ma non mi hanno neanche permesso di entrare. Non vive più con Steve. Non è venuto a salutare Clare. Nat dice che non lo vede. So che è a Los Angeles."
"Come lo sai?"
"Dai titoli di coda del telegiornale della CBS" le scappò una risata e anche a Dylan.
"Ha preso le sue cose e se ne è andato" continuò Kel e la voce si spezzò.
Dylan si sentiva triste per lei, così come era triste per se stesso. Cosa avevano fatto.
"Brenda non tornerà mai più" gli disse lui "è una certezza, e Brandon non ci perdonerà mai. Siamo rimasti soli Kel."
"Già."
"Quello che non capisco è perché siano così sicuri di quello che è successo. Non me lo spiego."
"Forse perché abbiamo dato pessime dimostrazioni in passato. Non torneranno più Kel. È una certezza."
Quella frase piegò Kelly. Saranno state le giornate lunghissime. La fatica di mettersi una maschera ogni giorno. Cominciò a piangere, il suo pianto divenne irrefrenabile. Singhiozzava.
"Hei.." Dylan si alzò e corse ad abbracciarla "Hei.. non fare così."
Kelly si appoggiò tra le sue braccia cercando un conforto che non riusciva a trovare. Era come se per la prima volta vedesse qualcuno di non ostile a lei. Che non la stava giudicando.
"Sono incinta Dylan" gli rilevò improvvisamente tra le lacrime "e non voglio crescere questi figli da sola."
Dylan la scostò guardandola negli occhi.
Poi la riabbracciò di nuovo "non succederà. Non sei più sola" gli disse ristringendola a sé.
Poi ripensò a Brenda e alle promesse che aveva fatto a lei.
Cercò di raggiungerla ovunque fosse con il pensiero.
"Te lo prometto Bren" pensò.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora