Quando tornarono a casa erano esausti. Il dottore somministrò qualcosa a Kel. Un calmante per il corpo che addormentò velocemente anche la sua angoscia. La testa. Il cuore che non aveva più.
La misero a letto. Brenda la coprì con una coperta e rimasero tutti e tre a guardarla. Disarmati. Spossati.
Brenda preparò del tè caldo.
"C'era un uomo al molo oggi"disse improvvisamente.
Dylan la guardò "che uomo?"
"Un uomo che vi fissava"
"Cosa?" chiese Brandon.
"È stato un attimo e poi è sparito, ci ho fatto caso solo per istinto. Non si è mosso. Non ha detto niente"
"Come era fatto?"
"Il ricordo è confuso" rispose Brenda.
"Perreira" sussurrò Dylan improvvisamente "ha preso Sammy perché vuole i soldi e li vuole ora"
Brandon spostò gli occhi su di lui "di cosa diavolo stai parlando? Il narcotrafficante? Sammy è nelle mani di un narcotrafficante?"
Brenda si morse le labbra e Dylan sprofondò in un buco nero.
Si era così preoccupato di quei ragazzi che aveva lasciato il fianco scoperto e Perreira si era preso il suo di ragazzo. Suo figlio.
"A loro non succederà niente" gli aveva detto "a loro. Ma a Sammy si".
E quell'occhio maligno e di cristallo.
Come aveva potuto credere di essere al sicuro.
Si lasciò cadere sulla poltrona e sprofondò in un pianto disperato. Inconsolabile.
Brenda prese la testa di lui fra le sue mani.
"Dobbiamo dirlo alla polizia" disse Brandon.
Dylan scattò in piedi come una furia e lo prese per il bavero della camicia "No".
"E cosa vorresti fare? Cosa?Avanti picchia Dylan".
Dylan si calmò. Lasciò la camicia. Tornó a sedersi.
"Per favore dimmi cosa è successo"
Brandon si fece spiegare ogni cosa. Brenda e Dylan richiamarono alla mente ogni parola, gesto, minaccia che quell'animale aveva pronunciato. Fu un fiume. Furono decisioni prese.
Telefonate nella notte.
"Dobbiamo tornare là" disse Brandon.
"Domani mattina ci saranno cimici ovunque, saremo sorvegliati, io, Kel, se non lo siamo già".
"Vengo con te"disse Brandon.
"Vengo anche io" si aggiunse Brenda.
"Non se ne parla"rispose Dylan
"Si invece, conosco i luoghi e le persone"
"Non se ne parla" ripetè Dylan fissandola duramente.
Il telefono di Brenda squilló. Numero Sconosciuto.
Brenda rispose e una voce maschile parlante un inglese incerto "aspettiamo i nostri soldi Signor McKay e tutti i ragazzi vivono felici e contenti, anche il piccolo Sammy".
Poi riattaccó. Come conoscevano il numero di telefono di Brenda?
"Devi dirlo a Kel" disse Brandon mentre fissava il fumo che si alzava dalla tazza di tè.
"Perché? Per farla preoccupare? Le dico, hei Kel non ti preoccupare nostro figlio è nelle mani di un narcotrafficante senza scrupoli perché io devo dargli soldi per comprare dei ragazzini"
"Devi darle fiducia" disse Brandon " devi darle l'opportunità di sapere"
"A cosa serve?" chiese Dylan.
"A non farla impazzire" rispose lui piantandogli gli occhi addosso.
Brenda guardava sia il fratello che Dylan, uno schieramento impossibile da prendere.
"Ha ragione Brandon" disse "devi dirglielo".
Albeggiava già. Kel si sarebbe svegliata a breve. La realtà l'avrebbe schiacciata non appena avesse aperto gli occhi. Brandon la guardava. Seduto sulla stessa poltrona di quando l'aveva ripresa ubriaca da quel bar. Odiava quei grammi di separazione da lei. Dylan si affacció un attimo.
"Hai fatto tutto?" gli chiese Brandon.
"Si tutto" rispose "Brenda rimarrà con lei".
"Possiamo andare allora?"
"Si".
STAI LEGGENDO
Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...