147. Io amo te.

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"Non voglio parlare con te" Brenda fu irremovibile mentre Dylan muoveva solo pochi passi all'interno di casa Walsh.
"Non farmi mai più spaventare in questo modo" gli aveva gridato Dylan.
Il ricordo della notte di pioggia in cui morì Antonia era evidentemente un trauma ripetuto nella mente di Dylan, nonché l'ultimo incidente di Brenda aveva segnato maggiormente uno dei solchi già presenti nella mente del ragazzo.
Brandon e Kelly rimasero uno vicino a Dylan e l'altra vicina a Brenda. Non era chiaro che cosa fosse successo, Brenda non aveva avuto il tempo di spiegare una volta arrivata a casa loro, e Dylan l'aveva seguita a ruota.
"Non possiamo tornare a casa e parlarne?"
"Cosa c'è della frase non voglio parlare con te che non capisci Dylan?"
"D'accordo" intervenne Kelly  "cerchiamo di calmarci. Siete entrambi bagnati fradici. Entra Dylan vieni".
Brenda e Dylan le diedero una occhiata rabbiosa e poi più comprensiva.
"Cosa è successo?" chiese Brandon timidamente.
"Vuoi sapere cosa è successo?" Brenda lo guardava con occhi di fuoco "quest'uomo non solo è un bugiardo ma non ha neanche le palle di prendersi la sua responsabilità. Mi ha fatto cominciare il percorso di adozione di Blanca, le cure per avere figli nostri e viene fuori che lui neanche lo vuole un figlio perché un figlio lo ha già"
"Questo non è vero, Bren. Perché credi a quello che ti ha detto una tizia in un parcheggio e non parli con me invece. Perché non vieni a casa con me."
"Perché sei un dannato bugiardo".
"Ho solo detto che non mi sento pronto adesso."
"E quale differenza fa" urlò Brenda.
Brandon e Kelly passavano lo sguardo tra uno e l'altra cercando di controllare la situazione affinché  non degenerasse.
"Io amo te".
"Certo come no" rispose Brenda "si vede dalla tua sincerità e dal saper affrontare le cose insieme":
"Non sapevo come dirtelo".
"Perché?"
"Perché non voglio essere causa della tua infelicità"
"E invece guardaci ora" disse Brenda lasciandosi cadere sul divano.
"Ok Dylan" intervenne Brandon "perché non andiamo da qualche parte io e te, e diamo il tempo a Brenda di calmarsi."
"Io non mi devo calmare" rispose Brenda al fratello "ma  fai bene a portartelo via" poi si rivolse solo a lui "lasciamo stare per questa sera. Va bene? Lasciami stare. Fino ad ora non hai parlato con me e ora improvvisamente ti è venuta la voglia di parlare. Dammi tempo, dammi spazio. Non starmi addosso. Dovresti essere bravo a capirlo perché tu lo hai insegnato a me."
Brandon lanciò una occhiata a Kelly che capì avvicinandosi a Brenda "perché non vai a farti un bagno caldo. Sei fradicia Brenda. Ti presto qualcosa di caldo e poi vediamo".
Dylan era riluttante ad uscire di casa ma quando vide Brenda alzarsi per seguire Kelly capì che probabilmente non era necessario accelerare le cose. Non in quella casa. Non davanti a Brandon e Kelly.
"Andiamo" gli disse Brandon tirandolo dolcemente per un braccio.

Brandon e Dylan capitarono in un pub scelto a caso per la via. Il primo che avevano visto con le luci accese e un paio di ragazzi che chiacchieravano di fuori.
"Non voglio che questa cosa ci distrugga" disse Dylan davanti all'ennesima acqua tonica con ghiaccio.
"Scusa perché dovrebbe distruggervi"
"È quello che è successo con Kelly. Siamo andati d'accordo per quanto? Un paio di mesi? Dopo la nascita di Sammy è stato un disastro e io sentivo questo peso di dover, io non voglio dover, e non voglio perdere Brenda" rispose Dylan.
"Forse" rispose Brandon giocando con il ghiaccio nel suo bicchiere "avresti dovuto dirglielo prima di cominciare tutti i percorsi che ti ha proposto. Hai temporeggiato e non sei stato onesto con lei. "
"E come Bran? Non sai che inferno  è stato questo  ultimo anno e mezzo, dopo la perdita del bambino a causa mia. Tutti i mesi vederla piangere. Trovare i test di gravidanza avvolti nella carta igienica. I ritardi perché la sua mente comandava il suo corpo. È stato massacrante."
"Dovevi dirglielo" Brandon glielo ripetè.
"Come tu hai detto a Kelly che avevi problemi sul lavoro e che non potevi pù gestire la situazione?"
"Colpito e affondato" rispose Brandon " e guarda dove ci ha portato. Io vivo con Steve e David e lei a casa con i bambini perché non sapevo più dirle la cosa giusta. Perché eravamo sempre arrabbiati e poi io ho detto qualcosa che non dovevo dire e che fra l'altro neanche pensavo".
"Cosa le hai detto?" chiese Dylan curioso.
"No, lascia perdere" rispose Brandon
"No No " Dylan ridacchiò "siamo in vena di confidenze, io ti ho detto tutto, fammi sentire meglio raccontandomi le tue cazzate."
Brandon lo guardò con aria ironica "al culmine dell'ennesimo litigio le ho detto che ero pentito di essere tornato da Washigton".
"Bel colpo Walsh " rise sarcastico Dylan "no scusa" cercò di contenenrsi "scusa, non si ride di queste cose".
"Mi è costato caro. Se ne è andata e poi me ne sono andato io. E poi chissà cosa succederà. Lei non si fida di me".
"Benvenuto nel club" gli disse Dylan.
"Già" rispose Brandon "e comunque l'ha fatta infuriare anche questa cosa della babysitter o che volessi organizzare dei colloqui per assumere una tata. Ha preso e se ne è andata."
"Ho una storia su questo, sempre su me e Kelly" disse Dylan.
"Devo proprio sentire una storia su te e Kelly?"
"Si devi" gli rispose Dylan "quando nacque Sammy le cose andavano bene ma abbiamo cominciato ad avere difficoltà quasi subito. Eravamo soli. Lei lavorava. Io volevo partire".
Brandon tirò su gli occhi al cielo.
"Stammi a sentire... ho proposto a Kelly di prendere qualcuno che ci aiutasse, che pulisse la casa e guardasse Sammy, il tempo necessario."
"E non ha funzionato?" chiese Brandon.
"Ha funzionato eccome" rispose Dylan "Miss Melegren era fantastica. La casa uno specchio. Sammy l'adorava. Coinvolgeva Sammy in mille attività, sai con cose tipo i libri con animali, andavano al parco. Un giorno Sammy pronunciò la parola mamma, eravamo tutti presenti, io, Kelly e Miss Melegren, lui lo disse così, fu una cosa magica. "
"Kelly sarà stata felice" assunse Brandon distrattamente.
"Si, lo sarebbe stata se lo avesse detto a lei ma lo ha detto alla tata e per molto tempo, la chiamava mamma".
"Oh.." rispose Brandon "non sapevo, Kelly non me lo ha mai raccontato"
"Probabilmente perché si vergogna."
Brandon sembrava mortificato per questa storia tirata fuori dal passato. Una storia semplice che evidentemente aveva ferito profondamente Kelly.
"Ora capisco molte cose" rispose Brandon tristemente.
I due rimasero in silenzio qualche minuto poi Brandon riprese il discorso.
"Cosa intendi fare con mia sorella?"
"Io l'amo, ed è mia moglie per cui..."
"per cui...?" chiese Brandon.
"Per cui la perseguiterò finchè non parlerà con me" rise Dylan poi ridiventò serio "Adesso è arrabbiata e pensa che io non voglia figli da lei. È una follia. Certo che li voglio, vorrei solo che avessimo più tempo. Che non diventi una ossessione. Che non diventi così doloroso. Mi sembrava di doverla accontentare su tutto."
Brandon lo guardò e bevve un sorso del suo drink.
"Ne verremo fuori" sorrise Brandon sopra pensiero.

Kelly porse a Brenda la tazza di tè che aveva preparato.
"Ti senti meglio?"
Brenda le diede un'occhiata veloce e accolse fra le mani la tazza.
"Scusa se sono piombata qui"
"Scherzi? Trovo bello che il primo posto in cui tu sia venuta è questo. E non potevi neanche sapere che tuo fratello fosse qui, quindi sei venuta da me"
"Già" Brenda bevve un sorso "mi sento presa in giro."
Kelly sospirò e si accomodò di fianco a lei "Dylan ha solo paura. L'esperienza che ha avuto con me è stata tragica. Litigi e urla tutti i giorni. Ha solo avuto paura."
"Tipo con Brandon?"
"No" rispose Kelly scuotendo la testa "io e Brandon abbiamo avuto un periodo difficile, tutto qui. Abbiamo detto cose che non pensavamo. Con Dylan le pensavamo sul serio" Kelly rise di una ironia metallica "fu un periodo durissimo. Non esitò ad andarsene e non tornò per mesi. È spaventato, Brenda, e probabilmente non voleva ferirti" Kelly disse quelle parole e pensò a se, alla sua situazione con Brandon, a come probabilmente i due versi della medaglia non fossero così difficili da comprendere.
"E cosa dovrei fare adesso io?" chiese Brenda.
"Devi parlare con lui" disse Kelly lasciando che Brenda appoggiasse la sua testa sulla spalla di lei "non lasciare che i giorni passino. Non dico stasera. Stasera non credo che tornerà. Brandon ci sta parlando e io sto parlando con te. Ci penserai domani mattina, faremo colazione con Grace e Sammy che saranno contenti di avere zia Brenda qui con loro, sarà una bella sorpresa".
"E poi?"
"E poi scegli tu, puoi rimanere tutto il tempo che vuoi, oppure tornare a casa, oppure farlo venire qui, ma parlaci, ti prego Bren, non lasciare che tutto vada perduto, non lasciare andare neanche un giorno, è una storia troppo lunga e troppo bella".
Brenda non rispose, non era certa se Kelly stesse parlando di lei, o di se stessa, o di tutte e due. Forse la terza opzione. Forse aveva ragione.
"Ti va di vedere un film?" le propose Brenda  "non ho voglia di pensare ad altro per stasera".
Kelly alzò il sopracciglio "Dirty Dancing?"
"E quale altro...." Brenda rise.

Il cellulare di Kelly si illuminò per un messaggio. Prese il telefono tra le mani e lo lesse  "TORNO A CASA CON DYLAN. SPERO CHE BRENDA STIA MEGLIO. SONO SICURO CHE DOMANI TROVERANNO UNA SOLUZIONE. E SPERO ANCHE NOI. DAI UN BACIO A GRACE E SAMMY DA PARTE MIA E ANCHE A MIA SORELLA. TI AMO.  A DOMANI BRANDON."

"È Brandon?"
"Si" rise Kelly "sta tornando a casa con Dylan e spera che tu ti senta meglio"
Brenda le fece un debole sorriso.
Kelly riguardò il monitor e cominciò a digitare.
STIAMO BENE. NON TI PREOCCUPARE. STIAMO PER VEDERE DIRTY DANCING (SI LO SO PER LA CENTESIMA VOLTA MA NON CI SARÀ MAI FINE). BRENDA STA BENE. HA SOLO BISOGNO DI PRENDERE UN PO' DI TEMPO. SONO CERTA CHE TROVERANNO UNA SOLUZIONE. E SONO ANCORA PIÙ CERTA CHE LA TROVEREMO ANCHE NOI. TI AMO E SCUSA SE NON TE L'HO DETTO QUEL GIORNO. A DOMANI. KELLY.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora