Capitolo 22. Solo un uomo.

734 4 0
                                    

Kelly accolse Brandon all'ingresso del West Beverly. Lo baciò sulla guancia. Gli fece strada.
"I ragazzi sono parecchio emozionati, soprattutto quelli del Blaze".
Lui seguiva la sagoma di lei verso il suo ufficio "discutiamo solo i punti che vuoi toccare. Alle 11 i senior saranno tutti in aula magna"
Entrarono nell'ufficio e Kel si sedette alla sua sedia. Evitava il contatto visivo con lui e lui la conosceva fin troppo bene
"Cosa c'è che non va"
"Niente"
"Cosa c'è che non va" le ripetè.
Kelly sospirò e si alzò in piedi andando verso la finestra " Bran, quello che è successo l'altra sera"
"Sei pentita"
"È stato perfetto" lo contraddisse velocemente lei.
"E allora cosa c'è?"
"Vorrei che continuasse. Per questi mesi. Poi ognuno tornerà alla sua vita"
Brandon sentì qualcosa incrinarsi.
"Tipo un giocattolo ?" Rispose lui.
Lei lo rimproverò con lo sguardo.
"Scusa" disse lui.
"Tipo non voglio smettere e voglio che tu lo sappia. Tipo so che è destinato a finire. Non sono una ragazzina e ho una vita qui. Mio figlio è qui. Ma non posso chiederti di più. Non l'ho fatto anni fa e non lo farò adesso."
"Adesso è diverso"
"No, non lo è. Tutto ha un prezzo Bran. Tutto è una scelta. Ma per una volta non voglio aver paura. Alla fine la vita non è che questi attimi per cui essere grati. Non voglio passare questi mesi facendo finta che non ci sei per evitare il dolore o qualsiasi cosa verrà dopo. Voglio l'attimo che mi appartiene. Ma non so cosa vuoi tu"
Brandon sapeva esattamente cosa voleva, ma non lo disse probabilmente perché era una idea che stava plasmando solo in quei giorni. Lasciò la scelta a lei.
Si alzò. Le tolse i capelli dal collo con una mano. E la bació li. Kel aveva avuto la sua risposta. Quella che voleva sentirsi dire.
"Dobbiamo andare" disse lei  sollevata. I senior aspettavano nell'aula magna.
Kel osservó Brandon parlare al suo pubblico speciale. Ne amó ogni gesto, ogni smorfia del viso. La passione che metteva nelle parole. Gli ricordó per un attimo la passione politica dei tempi universitari. Prese per mano quei ragazzi e li portó in giro per il mondo, in ogni singolo momento della sua vita.  Era per quella luce che lo aveva lasciato andare anni fa, era per quella luce potente e tangibile che lo avrebbe lasciato andare di nuovo.
Valeva la pena guardarlo e starlo a sentire. Afferrarlo. Sorridergli quando lui la guardava in fondo all'aula.
Lui le era sempre sembrato così inattaccabile. 
Glielo disse quando finì tutto e i ragazzi lasciarono l'aula. Lui sorrise appena.
"Sono solo un uomo, Kel, solo un uomo. Ci vediamo stasera" la baciò  con dolcezza e con  qualche linea di un dolore lontano e nascosto che Kel non riuscì a percepire.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora