141. Crepe nel ghiaccio.

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"Grazie per essermi venuto a prendere" disse Kelly timidamente salendo in macchina.
"Nessun problema" le sorrise Brandon senza allegria.
"Ho lasciato Grace e Sammy da mia madre"
"Hai fatto bene, i funerali non sono luoghi per bambini" le rispose Brandon "Dylan e Brenda ci aspettano in chiesa e anche gli altri. Clare ha preferito andare con Donna e David"
"Non posso credere che sia morto"
"Già" rispose Brandon triste "neanche io"
Lei gli accarezzò il viso "tu come stai?"
"Bene" le sorrise felice per le mani di lei sul suo viso "ma dopo Nat, non lo so è come se sentissi che qualcosa sta crollando e queste sono cose che  ti fanno vedere le priorità della vita, perché ti rendi conto che  tutto questo tempo non lo abbiamo. "
"Una grande verità"
Brandon la guardò, avrebbe voluto aggiungere altro ma non disse una parola. Mise in moto. La chiesa era gremita di persone, la carriera del rettore era stata lunga e proficua, aveva stretto centinaia di mani, aveva conosciuto persone da tutto il mondo e sembrava quasi che tutte si fossero riunite li, in quel preciso istante. Clare era al primo banco accanto a Donna. Sembrava ancora più minuta e fragile. Non l'avevano mai vista così. Era tornata a Los Angeles per passare del tempo con suo padre, la sua stessa vita era stata dettata dal voler stare vicino a suo padre, le sue scelte. Dopo la morte della madre non aveva nessun altro. Era una simbiosi, una costante preoccupazione reciproca.
Il suo pianto tuttavia non era convulso. Era quieto, sottile, persino trasparente.
Steve sedeva due banchi più indietro.
Brandon salutò con un cenno della testa sua sorella.
"Dylan?"
"È fuori, non sopporta i funerali. Preferisce così"
"Eh immagino"
Brenda e Kelly si salutarono freddamente. Niente che non fosse previsto da Kelly. Non si erano cercate, non avevano tentato neanche un chiarimento da quando Kelly aveva deciso di voler stare un po' da sola, Kelly sapeva che lei la considerava la ragione del cuore spezzato di suo fratello e probabilmente la odiava.
Brandon si accostò all'orecchio di Kelly "se vuoi andare vicino a Clare vai pure, voglio dire, non c'è problema".
"No, preferisco stare qui con te" gli rispose lei.
Brenda lanciò una occhiata a suo fratello che sentì lo sguardo su di lui ma non si voltò.
La cerimonia funebre fu molto toccante, il rettore era una persona amata e stimata, la sua allegria, a volte persino strampalata fu oggetto di ricordi da parte degli intervenuti, anche nel giardino di Casa Arnold dove venne tenuto il ricevimento.
"Steve" gli disse Kelly " se vuoi andare a parlarle vai"
"Non posso non vuole avere niente a che fare con me"
"Si, Clare mi ha raccontato. Uno schifo"
"Grazie Kelly"
"Cosa ti aspettavi che succedesse?"
"Ho commesso un errore" sussurrò Steve mentre con la coda dell'occhio vedeva Valerie parlare con alcuni dei presenti.
Non si erano rivolti la parola.
Dylan e Brenda osservavano in disparte. Erano andati al funerale per rispetto a Clare ma dovevano ammettere che poco conoscevano il rettore e altrettanto Clare. In quegli anni non erano presenti. Erano gli anni della separazione.
"Odio i funerali" disse Dylan .
"Non sei andato sulla sua tomba al cimitero" osservò Brenda accarezzandogli i capelli.
"E a che serve. Tonia  è un ricordo incastrato nel tempo. Lì c'è solo una pietra. E neanche il corpo"
Brenda lo guardava con dolcezza, Tonia non era un fantasma per lei, e neanche uno spauracchio, era la ragione per cui lui era tornato da lei a Londra anni prima.
Nel dolore più grande Dylan era tornato da lei e questa era una cosa che Brenda non dimenticava ed è il motivo per il quale lei lo aveva accolto in tutte le circostanze in cui lo aveva preso con se.
"Volevo passare dalla Winley in questi giorni"
"Perché?"
"Non lo so non ci hanno fatto sapere niente dopo i colloqui" disse Brenda.
"Forse non ci devono fare sapere niente"
"Lo so ma io ci voglio passare" ora Brenda lo fissava.
"Brenda per favore lascia perdere lo sai come sono queste cose.. delle lungaggini infinite"
Il poco coinvolgimento di Dylan feriva Brenda. Sentiva che qualcosa mancava nel suo atteggiamento, che forse stava accontentando le sue nevrosi e non era quello che voleva per se stessa.
"Vado a prendere qualcosa da bere" disse Dylan "vuoi qualcosa?"
"No" scosse la testa "sto bene così grazie"
Dylan si alzò raggiungendo Brandon e gli altri al tavolo del rinfresco.
Kelly si avvicinò a Brenda  proprio in quel momento "andiamo lo so che ce l'hai con me" le disse.
"Allora risparmiamoci i convenevoli" le rispose Brenda stancamente.
"Posso sedermi?"
Brenda alzò lo sguardo su di lei per un attimo "prego" disse.
Kelly si accomodò di fianco a Brenda che per quanto avesse tentato di evitarla non riuscì a trattenersi una volta che Kelly si era esposta a portata di mano.
"Cosa stai combinando?" le chiese.
"Cosa intendi?" Domandò Kelly guardandola.
"No, dico, prima di osservavo parlare con quel tizio, quello laggiù mentre mio fratello è costretto a guardarti e a fare finta di niente. Ha il cuore a pezzi, Dio santo ma non lo vedi?"
"È solo Mcgragor Kevin un mio collega dell'università. Nient'altro Brenda."
"Oh certo" Brenda si pentì del suo atteggiamento ma preferiva mantenere lo sguardo da sfinge.
"Che razza di stronza credi che io sia"
"Non lo so dimmelo tu, perché magari non ti sei accorta che Brandon era a meno di cinque metri da te e ti guardava con un'aria che cara mia io non voglio vedere nello sguardo di mio fratello".
"Stavamo solo parlando Brenda"
"Nient'altro?"
Kelly guardò in basso verso le sue scarpe "Brenda io e tuo fratello abbiamo avuto un periodo difficile"
"E allora? Tutti hanno periodi difficili. Ma avete una figlia, e avevate appena cominciato un percorso insieme e tu molli tutto, te ne vai poi torni a casa Walsh e lui se ne va. So che avete preso questa decisione in comune e solo che non capisco".
"È questo che ti ha detto Brandon? Che la decisione è di tutti e due?"
"Non è così?"
"No" Kelly scosse il capo "è stato gentile da parte sua dire così immagino volesse proteggermi da te" rise di ironia "ma se vuoi incolpare qualcuno la decisione è solo mia"
"Peggio ancora"
"Brenda, ho solo bisogno di tempo per capire cosa voglio, abbiamo entrambi due carriere davanti e dei figli, non voglio sentirmi orribile come mi sono sentita in queste settimane, e mi sembra molto più onesto dirlo adesso piuttosto che sposarsi e poi far peggiorare le cose."
"Kelly" le rispose lei "non so cosa sia successo esattamente in queste settimane, ogni volta che vi abbiamo visto, sembrava che andasse tutto bene, è evidente che non fosse così, e io capisco la tua sofferenza, ma vedo anche quella negli occhi di mio fratello. Non puoi lasciare andare via tutto senza lottare. Non ha senso. Non dopo tutto quello che avete passato."
"Non sto mollando niente. Ho solo bisogno di tempo".
"Prova a pensare che è questo che hai imparato dalla tua infanzia, e ti ha reso estremamente infelice. Prova a lottare invece perché lui è pronto."
Kelly non rispose girò fra le mani il bicchiere.
"Non voglio che tu sia arrabbiata con me" rispose a Brenda "non lo sopporterei".
Brenda riuscì a sfiorare l'appello di Kelly, non sopportava veder soffrire suo fratello, ma non sopportava di veder soffrire neanche lei.
Le mise una mano sulla spalla.
"So che non gli toglierai Grace, comunque vada, so che sei perfettamente consapevole che ne morirebbe"
"Su questo non avere dubbi" rispose Kel.
"Dico solo che se c'è un minimo di speranza allora prova a passare del tempo con lui, Brandon non aspetta altro. Prova e se proprio vedi che non funziona, allora prenderai altre decisioni".
Dylan tornò con un cocktail in mano, aveva temporeggiato nella speranza di concedere tempo alle due donne per parlare, sotto gli occhi vigili e preoccupati anche di Brandon.
"Dobbiamo andare Bren, ci sono le riprese"
"Ciao Kel" le due si abbracciarono "magari ci sentiamo in questi giorni" le disse Brenda.
Quando Brenda si alzò per andare via,  Kelly vide Brandon che la guardava a pochi metri.
Si alzò e andò da lui.
"Vogliamo andare?" gli disse " Andiamo a prendere i bambini e se ti va magari potremmo cucinare qualcosa per cena, se non hai da fare intendo".
"Posso andare io a riprenderli se tu vuoi restare" disse Brandon accennando irritato a Macgragor.
Kel fece uno sguardo triste " è solo un collega Brandon. Solo questo. Devi fidarti di me.  Lo vedi? Non facciamo altro che litigare e io non riesco a gestirlo. A sopportarlo." Kelly si girò per andarsene ma Brandon la fermò con una mano sul braccio.
"Scusami" le disse "scusami, andiamo a prendere i bambini. Sarei felice di stare con voi questa sera,  non voglio stare solo".
Kel annuì  e tirò fuori mezzo sorriso.
"Andiamo allora.."

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora