Capitolo 97. Frantumi.

485 5 16
                                    

Brenda, Brandon, Clare, Andrea, Hannah e Steve arrivarono presto a casa di Kelly. Più presto del dovuto. Di quanto era stato accordato. Volevano svegliare tutti e partire prima. Volevano dare una mano a preparare e guadagnare parecchio tempo. Temevano il traffico e di perdere tempo nella preparazione. Uno squadrone allegro.
Steve aveva abbandonato temporaneamente la corvette per un furgoncino Volkswagen preso in affitto per ricordare il camping fatto anni e anni prima. Camping in cui Clare non c'era e per questo non riusciva a condividerne i ricordi. Li ascoltava. Li immaginava. Brenda che aveva dimenticato le scarpe di Brandon. Brandon che aveva rischiato la vita. Dylan che l'aveva salvata.
Parcheggiarono senza entrare nel vialetto, lasciando le chiavi inserite e i portelloni aperti per caricare più velocemente.
Sammy era sveglio e già in salotto ad orchestrare uno scenario surreale con un paio di dinosauri. Era felice della notte passata ed era eccitato per quell'avventura nuova. Tutti insieme. Con questi zii che sbucavano, con Brandon, Brenda. Bello.
Li vide arrivare dalla finestra sul giardino e non gli diede neanche il tempo di bussare. Se arrivavano loro allora la giornata poteva cominciare.
Il gruppo si sorprese di trovarlo già sveglio ma Sammy era troppo agitato.
Aprì la porta sorridente.
"Buongiorno campione!"
Gli disse Brandon e Sammy gli schioccò un bacio chiamandolo a sè e tirandolo per la t shirt.
"Bel buongiorno" disse lui "la mamma?"
Brenda seguì a ruota e poi tutti gli altri.
"Papà e mamma sono a letto hanno detto che non vogliono essere disturbati, si sono baciati io li ho visti" Sammy fece una risatina maliziosa e innocente "e mi hanno mandato giù a giocare ma io voglio partire."
Ci fu un momento di silenzio. Glaciale. Atroce. Brenda era una maschera dalle sfumature grigie. Tetre.
Brandon era poco più indietro. Con la testa bassa e perduta.
"Va bene" sorrise Brandon cercando di mettere in ordine ciò che non voleva credere "vado a chiamare papà è in camera tua?"
"No sono nel letto della mamma. Ma non vogliono essere disturbati. Mamma mi ha detto di giocare giù".
Brandon sentì stringersi i pugni. Brenda salì le scale velocemente ed in modo imprevedibile. Era una furia accecata. Aprì di scatto la porta della camera di Kelly. E li vide svestiti e abbracciati. Nel letto di lei. Addormentati e tagliati da mezzo raggio di luce che filtrava dalle tapparelle. Brandon arrivò subito dopo ma non per guardare, non aveva niente da vedere, voleva fermare la sorella. Cosa che non gli riuscì. Brenda si avventò contro Dylan svegliandolo di soprassalto. Con pugni sul petto.
"Cosa è successo?" lui ci mise qualche secondo a rendersi conto che era mezzo nudo nel letto di Kelly. Sveglia anche lei. In lingerie anche lei.
"Cosa hai fatto?" gli gridò Brenda che lo fissava con occhi maledettamente furibondi. Voleva picchiarlo. Voleva spaccare qualsiasi cosa, ma non voleva più dargliela vinta. Si calmò  in fretta.
Era una scena surreale. Brandon sentiva le costole infilarsi come vetri rotti sotto la carne. Girare. Far ribollire una specie di liquido infimo che lo stava soffocando. Non riusciva a respirare. Perdere tutto. Perdere cosa?
"Un momento, non è come pensate" disse Dylan. Kelly era impietrita dallo shock.
"Non è successo niente" si affrettò a dire Kel ad un Brandon che non la guardava in faccia.
"Hai vinto" gridò Brenda che invece stava fissando Kel con cattiveria "È tutto tuo."
Poi uscì di corsa dando involontariamente una spallata a un Brandon rimasto in piedi con i pugni chiusi e lo sguardo basso. Dylan la seguì superando la barriera di odio che era il limite della porta, voleva fermarla.
Passarono davanti agli altri impietriti in salotto. Dalle urla e dalla situazione.
Andrea afferrò Sammy ed Hannah e li portò in giardino per non far sentire, per non far capire nulla di quanto a volte la vita possa essere crudele così come le persone potevano esserlo.
"Bran non è successo niente" continuava a dire Kelly.
"Papà e mamma sono a letto hanno detto che non vogliono essere disturbati perché si baciavano."
Così aveva detto Sammy. Quando ancora era una giornata di sole. Da passare fuori. Con un furgoncino Volkswagen. Prima che il mondo crollasse in mille pezzi. Se non fossero arrivati così presto non si sarebbero accorti di niente. Avrebbero recitato la parte. Avrebbero fatto finta di niente. Non erano nuovi. Ce l'avevano dentro.
"Qualcosa è successo Kelly"gli disse lui senza mai guardarla "Hai distrutto ogni cosa, di nuovo".
Kelly scese dal letto e cercò di allungare la mano per toccarlo.
"Non farlo" scosse la testa guardando ancora più in là, la voce rotta "non toccarmi" le disse Brandon con una voce appena udibile.
Poi la guardò con occhi furiosi "Rivestiti, sono tutti sotto"le disse e uscì da quella stanza.
Dylan non fece in tempo a fermare una Brenda disperata che era entrata nella macchina di Brandon e riuscita a mettere in modo.
"Bren ti prego" si aggrappò all'auto che schizzò via facendogli perdere l'equilibrio.
Si rialzò in piedi. In mutande. Nel vialetto di una villetta borghese, nascosto agli sguardi dei vicini ancora addormentati.
Rimase lì piegato e in ginocchio finché non fu Brandon ad arrivare alle sue spalle.
"Bran ascoltami."
"Steve andiamo" gridò lui senza guardarlo.
"Bran non è successo niente".
"Lasciami."
"Bran"
Gli occhi di Dylan guardarono in pieno quelli di Brandon e questo lo accecò.
Lo prese per il collo sbattendolo sul tronco dell'albero vicino, più indietreggiava Dylan più la furia di Brandon dilagava e cominciò a colpirlo sulle guance. Non riusciva a riprendere il controllo. Brandon perso. Brandon violento. Brandon distrutto.
Lui lo sapeva. Lo sapeva che voleva Kelly per la vita. Sapeva tutto. Gliene aveva parlato. Lo sapeva anni fa. Lo sapeva adesso. Sapeva quanto fosse difficile per loro. Mia sorella, me, distrutto da questo che non riesce a tenere i pantaloni abbottonati perché non sopporta non avere tutto. Dylan cominciò a difendersi e fu Brandon a prenderle. Ma non sentiva dolore. Non sentiva niente.
Arrivò Steve a dividerli mentre Kelly e Clare erano uscite fuori. L'una scioccata e l'altra pietrificata.
"Basta" gridò Steve trattenendo Brandon che dava scosse di ira. Le labbra di entrambi sanguinavano e Brandon aveva un vistoso taglio sopra il sopracciglio.
Tornò in se poco dopo.
"Dammi le chiavi del furgone" disse a Steve "voglio andare via da qui".
"Ce ne andiamo tutti" disse Steve arreso.
Brandon salì sul furgone e attese Clare, Andrea e Steve che salirono poco dopo. Non disse una parola. Andrea tentò di convincerlo ad andare in ospedale per mettere qualche punto ma Brandon non rispondeva più. Aveva gli occhi schermati. Voleva solo andare via. La rabbia si era come dissipata. Evaporata nella violenza dei pugni sferrati.
Sammy rimase in giardino, si sentivano il rimbalzo del pallone di basket e le sue lamentele perché non potevano andare al lago. Non oggi, mai più.
Il telefono di Bran cominciò a squillare disperatamente. "Kel".
Apri il finestrino e lo lanciò dal furgoncino in corsa. Andò in frantumi al contatto con l'asfalto come a pezzi era lui. Il nome Kel si spende sul display immediatamente così come si spense in lui. Rimaneva da cercare Brenda. Non riusciva a pensare.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora