134. Nella notte.

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"Il rettore Arnold è fuori pericolo".
Così esordì il cardiochirurgo che aveva impiantato un bypass all'uomo quando si presentò da Andrea, che attendeva con Clare e Steve fuori la sala operatoria. Era in pensione da qualche tempo, ma l'appellativo di rettore non lo avrebbe più abbandonato. Clare si lasciò andare in un pianto liberatorio sul petto di Steve, che si ritrovava distrutto dalla sua stupidità e dai suoi sensi di colpa. Andrea sapeva che il ragazzo fosse sensibile, ma non immaginava sino a quel punto. Piacevolmente sorpresa, sorrise e gli mise una mano sulla spalla. Ma Steve non piangeva per il rettore. Piangeva perché si sentiva un verme. Aveva tradito la fiducia della sua donna, ritrovata dopo parecchi anni, che ora cercava conforto tra le sue braccia. Quelle stesse braccia che pochi minuti prima affondavano nella pelle della sua coinquilina (di certo, non amica).
"Cosa vuoi fare, Clare?"
"Resto qui a vegliare mio padre"
"Non può signorina" intervenne il chirurgo.
"Suo padre rimarrà in terapia intensiva 48 ore, è la procedura; e non può ricevere visite. Torni a casa, si riposi e domani può tornare per vedere come ha trascorso la notte"
"Ha ragione Philipe – intervenne Andrea – Clare vai a casa, prova a riposare. Hai preso un bello spavento, ma ora è tutto sotto controllo".
La ragazza si fece forza, abbracciò la dottoressa Z, che di fatto conosceva appena, eppure aveva dimostrato grande sensibilità e vicinanza. Ed andò via. In macchina Steve non disse una parola né Clare aveva voglia di parlare. L'accompagnò dinnanzi la porta e se ne andò per non incontrare Valerie. Non propose di restare per la notte né la ragazza glielo chiese. Alle due in punto, Steve si presentò in casa Silver. Chiamò al cellulare David, che rispose con voce impastata.
"Steve, cosa succede?"
"Ho bisogno di parlarti, sono davanti casa tua"
Guardò l'orologio sul comodino "Ma sono le 2 di notte"
"Esci?"
"Dammi 5 minuti".
Ce ne vollero dieci per tornare "in vita". Salì sulla Corvette
"Cosa succede?"
"Ho tradito Clare"
"e tu mi tiri giù dal letto perché hai tradito Clare?"
"Con Valerie"
"Ah. Non è un buon motivo per svegliarmi alle 2 del mattino, ma è sicuramente più interessante"
"E non è finita; mentre eravamo avvinghiati, ha chiamato Andrea"
"Hai fatto un'orgia?"
"Non scherzare: Andrea era in ospedale ed ha ricevuto il padre di Clare con un arresto cardiaco. Ed io ero sul divano con la sua coinquilina"
"Ma avete?"
"No... no, perché siamo stati interrotti"
"E come sta adesso il rettore?"
"Bene...o meglio, è fuori pericolo"
David scoppiò a ridere "Scusa Steve, la scena è sicuramente degna di serietà ed attenzione, ma riconoscerai con me che sembra un film dii Woody Allen"
"Sei un imbecille, Silver"
"Senti che pulpito" David non riusciva a smettere di ridere "Ok, scusa, scusa. E quindi, ti senti terribilmente in colpa"
"Esatto e non riesco a smettere di pensarci"
"E fai bene" David si fece d'un tratto serio. "Mio Dio, Steve, sei un uomo adulto, hai un matrimonio fallito alle spalle, una bambina che trascorre tanto tempo con te, ti serve stabilità, ritrovi una persona che ti ha voluto e ti vuole veramente bene e tu? Non riesci a tenere la zip alzata?"
"Non sono venuto per fami giudicare, ma per avere un amico con cui sfogarmi. Ma poi, proprio tu mi parli di zip e di rapporti di coppia messi in pericolo? Non mi pare che la tua capacità di resistenza sia stata più tenace della mia"
"Hai ragione Steve, scusami. L'avevo quasi dimenticato, e invece ci pensi tu a ricordarmelo. Valerie a volte sembra il demonio. E come il demonio, è sempre più affascinante. E come il demonio continua a tentarmi"
"Anche tu?"
"Si, ma non come credi. Mi ha proposto di rientrare in affari con lei, nella gestione del Peach Pit. Quanto ci metterebbe a mettere a soqquadro la mia vita?"
"Pochi minuti probabilmente"
"Infatti. Anche se..."
"Anche se?"
"Non so quanto ci sia da mettere in discussione"
"In che senso?"
"Non lo so. L'arrivo di Ethan ha cambiato il rapporto tra me e Donna"
"Mi stupirei del contrario"
"Si, ma lo ha cambiato in peggio. Non siamo più complici, non ci divertiamo più insieme. Parliamo solo del bambino, sembra essere l'unica cosa che abbiamo in comune"
"Ed in questo ragionamento quanto influisce Val?"
"Lei poco; la possibilità di rimettere in discussione la mia vita con un lavoro più gratificante molto. Sai cosa significa gestire un locale, gli orari, gli impegni. È un vortice che ti assorbe totalmente."
"Si, lo so"
"E per un rapporto non più solido come il nostro sarebbe il colpo di grazia"
"Silver, vengo qua per sfogarmi e sei tu che ti sfoghi con me"
"Cosa vuoi che ti dica? Hai fatto un errore. Va e non peccare più"
"Ha parlato il Messia di Beverly Hills"
"Nessun messia Steve, solo buon senso. Ci tieni a Clare?"
"Certo"
"Riesci a nascondere quello che è successo?"
"Senza problemi"
"Esatto, da farfallone quale sei. Approfitta della tragedia che è appena accaduta, che per fortuna non ha fatto perdere alla tua ragazza il padre. Nei prossimi giorni sarà concentrata su altro, la tua scappatella può passare serenamente inosservata"
"E con Valerie? Se spiffera lei?"
"Clare è la sua coinquilina, le serve. Per il momento non lo farà. In futuro chi può dirlo. Con me è ancora silente ringraziando il cielo. Ma pensa ad oggi, poi si vedrà"
"Grazie Silver, era quello che mi serviva"
"Posso tornare a dormire?"
"Liberamente. Buona notte amico"
"Buona notte Cretino"

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora