Quando Brandon scese dalla macchina lo vide dall'altra parte della strada. Sul suo volto c'era ancora qualche segno evidente della botte prese e date come del resto era ancora presenti su quella di Brandon.
Si guardarono da lontano nella città muta e vuota che ancora si doveva svegliare.
Non poteva sapere che sarebbe arrivato in ufficio così presto per cui era certo che lui lo stesse aspettando da chissà quanto tempo. Non aveva alcuna voglia di parlare con lui. Davvero nessuna. Poteva indovinare però perché si trovasse li e sapeva che girargli le spalle non avrebbe risolto davvero niente.
Per cui lo attese, senza muoversi, senza far trasparire alcuna emozione.
"Ciao" gli disse Dylan.
"Ciao" rispose Brandon.
Seguirono alcuni secondi di silenzio in cui Brandon poté vedere molto chiaramente i segni dello squilibrio sul volto di Dylan. Uno squilibrio che probabilmente mostrava anche lui stesso.
"So che non hai alcuna voglia di parlare con me."
"Infatti."
Dylan fece una smorfia ferita sul volto.
"Senti" riprese "mi dispiace per ciò che è successo ma non è ciò che pensate voi."
Brandon fece una risata sarcastica senza rispondere.
"Bran io ho perso ogni cosa per questo casino."
"Tu? Tu Dylan hai perso ogni cosa? E che mi dici di Brenda? E che mi dici di me?"
Gli occhi di B erano fuoco. Si erano incendiati di una rabbia che difficilmente riusciva a controllare.
"Non è successo che quello che tu credi."
"Ma non lo capisci che non ha più alcuna importanza?" gli chiese Brandon "che voi siate stati a letto insieme o no, non ci importa più. Come fai a recuperare una cosa del genere. La fiducia. Noi vi abbiamo visti mezzi nudi a letto. Insieme." Brandon tacque sul resto, sulle parole innocenti di Sammy che li condannava.
"So quello che hai visto"sussurrò Dylan "tu sei mio fratello non ti farei mai una cosa del genere".
"Te lo sei ricordato tardi che sono tuo fratello."
"Non ti farei mai una cosa del genere" ripetè Dylan tristemente.
"Ah no? Eppure lo hai già fatto. Ricordi? Viaggio contro matrimonio e i chose me di conseguenza. Kelly stava con me anche allora. Ti sei messo in mezzo. A nessuno dei due è venuto in mente di parlare con me. Di farmi capire. Ne ho abbastanza delle vostre stronzate Dylan. E anche Brenda".
"Allora era diverso."
"In cosa?"
"Io ero diverso. Kelly era diversa."
Brandon guardò verso il basso e poi dritto nei suoi occhi.
"Cosa vuoi D?"
"Voglio sapere dove si trova Brenda."
Brandon cominciò a ridere, una risata cattiva, stanca.
"Ah be, se lo vuoi sapere qual è il problema" gli rispose.
"Ti prego" gli rispose lui.
Brandon scosse la testa. Come era strano come persone così vicine fossero costrette ad una lontananza certa. Non sembravano più loro. Sembravano ombre.
"Sinceramente non lo so. E comunque non te lo direi. Ma apprezzo il coraggio di essere venuto qui a chiedermelo."
Dylan conservava ancora tracce di quell'antica fratellanza che invece Brandon sembrava aver perduto.
"Sammy ha chiesto di poter dormire con entrambi."
"Non lo voglio sentire Dylan."
"Kelly era in imbarazzo e gli ho detto che non appena Sammy si fosse addormentato sarei sceso di sotto".
"Dio.." esclamò Brandon allontanandosi.
Dylan lo seguì "abbiamo parlato un po'. Di quanto le nostre vite fossero cambiate".
"Lasciami in pace" Brandon stringeva i pugni mentre gli voltava le spalle.
"Ci siamo dati un bacio di addio tutto qui e poi ci siamo addormentati. Lei ti ama Brandon, ama te e sta soffrendo terribilmente."
A quel punto Brandon si fermò. Il tempo si arrestò come una piccola magia senza entusiasmo.
Quando Brandon si voltò era una maschera, gli occhi lucidi " e io amavo lei. E tu lo sapevi. Tu lo sapevi più di chiunque altro. Il mondo non gira intorno a voi due, D. Non puoi vivere con il sospetto che sia successo, fosse anche solo un sospetto. Figuriamoci una certezza."
"Quale certezza?"
Brandon non rispose.
"Io non lascio andare Brenda così" gli rispose "io vado a cercarla."
"E cosa vuoi fare? Setacciare il pianeta?"
"Sì se necessario" Dylan pareva risoluto e a Brandon uscì un mezzo sorriso ironico.
"Fa come vuoi."
"Kelly è sola" rispose lui.
"Non sono il tuo sostituto" gli rispose Brandon allontanandosi definitivamente ed entrando dentro lo stabile della CBS.
Dylan lo vide scomparire. Per la prima volta si rese conto di quanto male si erano fatti lui e Brandon. Un male più nascosto. Celato dalla fratellanza che pareva più forte di qualsiasi cosa e invece non lo era.
Brandon andò dritto nel suo ufficio. Non sarebbe arrivato nessuno prima di un'ora.
Ripensò alle parole di Dylan. Ai suoi margini così decisi. A Kelly. Alla solitudine di lei che B. Aveva toccato di persona. Peggio di quando era tornato da Los Angeles. A Sammy al quale aveva promesso di non fare del male invece gliene aveva fatto.
Il cuore gli doleva. La mancanza di lei e di quei giorni non gli permetteva di respirare.
Era una lotta tra il male ed il bene. Tra le forze ostili e contrarie.
Non voleva tornare indietro Bran. Era sempre troppo doloroso. Troppo anche per lui o forse più per lui che per Brenda. Che era più resiliente. Più in pace di lui. Mise le mani fra i capelli e chiuse gli occhi per un attimo. Poi l'ufficio si animò. I primi dipendenti. Le notizie dell'ultima ora. C'era da preparare il notiziario delle 13. C'erano cose da fare che lo avrebbero portato via. Per sua fortuna.
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...