Kelly guidava verso casa attraversata da un grande malessere, sia fisico che morale. La bocca le doleva leggermente; anche se l'intervento era stato abbastanza ordinario e Mel aveva usato tutto il tatto di cui era capace, aveva comunque rimosso la mola del giudizio, che da qualche tempo le dava fastidio. Il sorriso non ne era stato deturpato, ne era sicura, ma non aveva avuto modo di appurarlo, visto che di tutto aveva voglia, tranne che di sorridere. Come aveva potuto? Si amavano dal liceo, avevano appena messo al mondo il frutto del loro amore ed ora la tradiva alla luce del sole. È vero, Donna negli ultimi tempi era diventata insofferente, a causa del parto che le aveva cambiato gli equilibri. Ma questo non giustificava un gesto del genere, e non era neanche la prima volta. Ma questa volta non lo avrebbe difeso. Ai suoi occhi era pienamente colpevole. Colpevole di avere tradito la fiducia della sua migliore amica con...il diavolo che era tornata in città. Il suo odio per Valerie era rimasto intatto, se n'era accorta all'istante. Subito dopo aver visto David salire sulla macchina di lei, di fronte lo studio di Mel, darle un bacio sulle labbra e partire per chissà dove. Cosa fare? Doveva dirlo a Donna. Ma prima voleva parlare con il "traditore". Non riusciva a pensare a lui con appellativo diverso. Voleva capire cosa lo avesse spinto ad un gesto tanto meschino, in realtà doveva capire cosa fosse successo veramente. Forse non era niente. O forse sì.
Arrivò a casa che era già buio; le giornate si facevano sempre più corte, anche se la temperatura si manteneva assolutamente mite. Brandon sarebbe stato lì tra meno di un'ora, lei doveva preparare la cena, ma aveva solo voglia di buttarsi a letto e piangere per il nervosismo accumulato. E non sapeva se parlarne con lui. Sicuramente le avrebbe fatto bene sfogarsi con B, ma aveva intenzione di mantenere il massimo riserbo possibile. Brandon vedeva quotidianamente Steve e sentiva spesso David. Non avrebbe potuto mantenere tutto in silenzio per chissà quanto tempo. Era in confusione ed in maniera quasi automatica mise un surgelato nel forno a microonde ed apparecchiò la tavola; non aveva affatto voglia di preparare niente. Fu tentata anche di disdire i suoi impegni per le prossime sei settimane. Aprì una bottiglia di Cabernet della Napah Valley e riempì il calice, scolandolo tutto in unico sorso. Lo riempì nuovamente e guardò fuori dalla finestra. Pensò a Sammy e la cosa la rasserenò un poco. Il piccolo aveva trascorso la giornata da Jackie ed avrebbe passato anche la notte dalla nonna; il suo programma era chiaro, aveva organizzato tutto ma ora non sapeva più se ne aveva voglia. Walsh arrivò dopo mezz'ora. Entrò in casa e trovò Kelly ancora alla finestra con un calice in mano e la bottiglia di vino quasi vuota sul tavolo alle sue spalle.
"Hei.."
"Ciao B. – la voce era malferma – certo, tutto alla grande" con tono decisamente ironico.
"Cosa è successo?".
"Nulla, perché mi fai questa domanda?" ora il tono annunciava lacrime in arrivo. Brandon, con cautela "Perché hai bevuto mezza bottiglia di vino; perché non mi hai degnato di uno sguardo da quando sono entrato in casa; perché sento chiaramente che non va tutto bene".
"Ho visto David baciare Valerie; c'era da aspettarselo. Ha ricominciato da dove aveva lasciato: rovinando la vita delle persone".
"Ah – rispose Brandon – sei sicura?"
Kelly si voltò di scatto, gli occhi bagnati, visibilmente alterata "Certo che sono sicura! Erano in macchina, David l'ha baciata e sono partiti alla volta del loro gesto ignobile. E Donna ignara a cullare il bambino di entrambi. Non mi credi?!"
"Certo che ti credo, Kel; la cosa mi lascia perplesso, tutto qui".
"E invece non dovrebbe – Kelly era ancora più incalzante – Valerie non è cambiata affatto, passa sopra le vite di tutti, non curante di niente se non di se stessa ed i suoi capricci; e tu l'hai sempre difesa e giustificata!", ora la sua voce era una furia.
"Calmati Kelly, io non ho intenzione di giustificare nessuno" Bran si pentì quasi subito di averle detto di calmarsi.. mai, mai, mai, dire ad una donna di calmarsi.
"Ed invece si, lo hai sempre fatto – il tono ora era calmo, freddo, guardava verso il lavandino – vattene Brandon".
"Cosa?"
"Puoi andare"
"Ragiona Kelly, sono appena arrivato, mi hai raccontato cosa hai visto, non ho fatto alcun commento né ho preso nessuna posizione; voglio solo capir meglio per aiutarti a gestire la faccenda" "Non è necessario, ti ringrazio. Voglio rimanere sola. Ti prego vai via."
Brandon si rabbuiò "Come vuoi Kel – le diede un bacio sulla guancia – io sono da Nat, se hai bisogno di me". Non rispose. Brandon salì in macchina ed andò via. Kelly cominciò a piangere copiosamente. Prese il telefono e chiamò Donna.
Brandon guidava in direzione del Peach Pit, ripensava ai pochi minuti trascorsi, non riusciva ad attribuirsi colpe per essere stato mandato via. E non sapeva come muoversi in quel dedalo di emozioni. Rifletteva sul da farsi, quando squillò il cellulare. NUMERO SCONOSCIUTO "Pronto?"
"Ola Walsh"
"Dylan?"
"Precisamente"
"Guarda, un tempismo perfetto; dopo anni che non ti fai vivo, mi chiami proprio nel momento meno opportuno"
"Perché, cosa succede?"
"Lascia perdere, come stai McKay?"
"Bagnato; sono in Ecuador e piove. Piove sui campi, piove sulle casa e piove sulla mia vita, tanto per cambiare"
"Spiegati meglio" "Ho bisogno di parlarti, mi serve una mano"
"Cioè?"
"Al telefono non posso parlare, ma verrò a Los Angeles tra qualche giorno per il compleanno di mio figlio e ti racconterò tutto. Ho bisogno del tuo istinto per chiarirmi le idee e capire in quale brace sono finito"
"Come ai vecchi tempi, Dylan"
"Si, come ai vecchi tempi" "non vuoi anticiparmi nulla? Brenda sta bene?"
"Sta bene. Senti, sono ad un telefono pubblico, meglio non parlare da qui, le foglie hanno orecchie, specie quelle di coca"
"Ah, fantastico, ho capito; vuoi che faccia una ricerca erbolaria"
Qualcosa del genere"
"Bene, mandami via sms il nome della città in cui ti trovi e le coordinate per venirti a prendere in aeroporto"
"Grazie amico; ah, non sarò da solo"
"Si, lo so. E sono felice per questo"
"Ciao fratello".
"Ciao fratello" Brandon sorrise, poi sperò che non ci fossero davvero guai così grossi in vista, la voce del suo amico, sapere che a breve avrebbe rivisto lui e soprattutto sua sorella lo rimise di buon umore. Ma non poteva lasciare sola Kelly nella gestione dell'altro impiccio. Decise di parlare direttamente con Valerie; era appena arrivato al Peach Pit, ma ingranò la retromarcia e si diresse all'Hilton.
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanficFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...