144. Latte di cocco

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Valerie si era alzata abbastanza presto anche quella mattina. Ormai il jogging sulla spiaggia e la colazione sotto il portico con vista mare erano l'abitudine con cui salutava la giornata. Aveva corso per 10 km, aveva fatto una doccia e stava consumando il suo pasto a base di frutta. Il suo senso di colpa per la pugnalata inferta a Clare si stava riassorbendo, i lavori al Peach Pit procedevano spediti e quel giorno si sentiva decisamente di buon umore. Si versò del latte di cocco nel bicchiere, quando sentì una macchina fermarsi davanti casa sua, la portiera aprirsi e richiudersi, dei passi procedere verso di lei.
"David, buon giorno. Cosa fai da queste parti?"
"48 ore Valerie. Io sono di parola."
"Speravo lo dicessi. Quindi? Non hai una bella cera"
"Lascia stare la cera. Ci sto"
"Ci stai cosa?"
"Entrò in società con te? Rilevo il 50% del Peach Pit"
"Aspetta, io non ho mai parlato del 50%"
"Ma hai parlato di rischio pari"
"Anche questo è errato David – prese un sorso di latte – io ho detto che non volevo essere da sola a rischiare e se volevi salire sulla barca dovevi rischiare il naufragio insieme a me. Ma non ho mai parlato di quote di rischio"
David era esausto, aveva vagato in auto tutta la notte per trovare le ragioni del suo gesto, della sua scelta così radicale. Ed ora tutto sembrava rimesso in discussione. Valerie si rese conto della difficoltà dell'amico, si alzò e gli andò incontro
"David, non posso darti il 50% della società perché l'acquisto non l'ho fatto da sola"
"Ah no?"
"No David, non avevo i soldi necessari per rilevare il Peach Pit e ristrutturarlo; ah, e per lanciarlo, perché sai benissimo che all'inizio non si vedrà il becco di un quattrino. Ho dovuto chiedere una mano finanziaria ad alcuni amici di New York"
"Capisco"
"Io sono la loro garanzia, conoscono solo me; devo avere la possibilità di fare qualsiasi cosa nel momento che riterrò opportuno, senza rischiare di non poterlo fare perché un socio, qualsiasi socio, mi ponga un veto. Non posso David, lo capisci questo?"
"Si lo capisco – la frittata con Donna la vedeva già fatta, se di frittata poteva parlarsi – ed allora, come la mettiamo?"
"Io posso offrirti il 40% delle quote; il 60 resta in mano mia. Vedila come un risparmio nell'operazione. Ed in ogni caso, David, avrai la direzione artistica del locale"
David fu ringalluzzito da quell'offerta, a Valerie non sfuggì e rimarcò la dose
"Potrai scegliere tu gli artisti che si esibiranno, stilare il calendario degli eventi, seguirne le performance"
"E tu che farai?"
"Io mi occuperò della parte finanziaria, dei fornitori e farò la padrona di casa durante le serate; mentre ci occuperemo insieme della selezione del personale"
"Posso avere uno spazio di esibizione mia?"
"David, te l'ho già detto. Spazi ed artisti li potrai gestire tu. Cosa mi importa se l'artista si chiama Mark Rose o David Silver? Certo, le serate dovranno essere azzeccate, la cassa deve aprirsi e chiudersi in continuazione" Valerie sorrise. E così David.
"Ma c'è un però"
"E quale sarebbe?"
"Ho già scritturato un artista per l'inaugurazione, giusto ieri sera; diciamo una serata nostalgica, che sia di buon auspicio"
"E chi sarebbe? Sentiamo"
"Ray Pruit"
"Oh mio Dio" David si mise a ridere "D'accordo, non mi è mai stato simpatico, ma ha un senso; ci sto"
"Siamo soci?"
"Siamo soci" David porse la mano; Valerie gli sorrise, prese la mano e lo attirò a se "Vieni qua, socio".
Si abbracciarono pieni di adrenalina ed affetto. Quell'abbraccio non passò inosservato. A poche centinaia di metri, sul bagnasciuga del Pacifico, la dottoressa Zuckerman ed il dottor Carson stavano passeggiando scalzi, tenendosi per mano. Andrea stava raccontando a Philipe i motivi per cui aveva scelto la carriera medica, quando vide nel patio di una casa sulla spiaggia Valerie e David che parlottavano.
"Aspetta un attimo"
"Cosa succede?" fu incuriosito il dottor C
"Due miei amici"
"Andiamo a salutarli?"
"No, voglio vedere cosa fanno"
"In che senso? Stanno insieme?"
"Appunto, non stanno insieme, lui è sposato con un'altra mia amica, ma in passato è stato con questa ragazza, Valerie. Che pochi giorni fa ha portato a letto il ragazzo della figlia del rettore Arnold"
"Ah, mi ci vorrebbe un caffè"
"Gia – Andrea sorrise, mentre non perdeva di vista la coppia – lei ha una certa fama, voglio vedere se la merita o meno".
Terminò la frase e vide Valerie e David stringersi; da quella visuale non si capiva bene se le labbra fossero unite o meno
"Forse la merita" disse Philipe
"Forse si; non credo ai miei occhi"
"Dai, da qui non puoi dire se si tratti di un abbraccio tra amici o di un bacio tra amanti"
"Tu dici? Credo di avere visto abbastanza per trarre le mie conclusioni; andiamo via"
"Andrea però così non funziona"
"In che senso?"
"Ogni volta che stiamo trascorrendo qualche ora in santa pace arriva qualche storia di qualche tuo amico o amica a rovinarci il momento"
"Coincidenze"
"Sarà, ma sono due volte su due. Una sola domanda"
"Dimmi"
"Quanti amici hai?"
"Pochi per fortuna – Andrea rise – è questo che mi piace di te. Mi fai ridere sempre"
"Ed ancora non mi hai visto nudo"
Andrea avrebbe voluto dire che non vedeva l'ora, ma la battuta la prese alla sprovvista e cominciò a ridere sonoramente, stringendosi a Philipe.
"Ma quella non è Andrea?" Valerie indicò la ragazza, rivolgendosi a David
"Mi sembra proprio lei; ed è in compagnia"
"Da qui non lo riconosco, tu?"
"Non mi pare, stanno andando via; ANDREA! ANDREA! Non mi sente"
"Andrea, ti stanno chiamando" Philipe non si allontanò dalla ragazza, che stringeva tra le braccia
"Lo sento, ma fa finta di niente; lentamente, voltiamoci dalla parte opposta e cominciamo a camminare"
"Non è meglio affrontare la situazione piuttosto che lasciare alla fantasia di costruire castelli che poi si rivelano di carta?"
"A me non sembra carta; ed in ogni caso, non ho intenzione di andare a fare la spia o rovinare una coppia; non sono io quella che distrugge le famiglie"
"Ecco, sento montare l'acredine, ma almeno accertati che la tua ipotesi sia vera"
"Non mi va – Andrea si irrigidì – andiamo per favore." E si avviarono guardando verso il mare.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora