152. Amici.

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"Sapevo di trovarti qui" disse Dylan accostandosi al bancone dove aveva trovato Brandon con la testa china.
"Davvero?" rispose lui continuando a fissare il ghiaccio nel bicchiere.
"No, ma sono uscito anche io a prendere aria e ho visto la macchina fuori".
Brandon si limitò a fare un cenno con la testa.
"Kelly è venuta anche da me questa sera" rivelò Dylan mentre si sedeva al bancone insieme a lui.
Solo in quel momento Brandon lo guardò.
Il barista si avvicinò "che le posso portare?"
"Acqua tonica" disse Dylan "e non mi guardi in quel modo, perché sono un ex alcolizzato e sto facendo uno sforzo immane".
Il barista sorrise " le porto anche le noccioline allora".
"Mi dispiace Dylan" sospirò Brandon.
Lui fece spallucce "e per cosa ti dispiace non è certo colpa tua".
"So come ti senti" disse  Brandon.
Dylan fece un sorriso sarcastico e scosse la testa "no.." disse "io non credo".
"Ne sei sicuro?" lo fissò Brandon  con gli occhi tristi.
Dylan lo guardò "ok, forse un pochino".
"Non riuscivo a guardarla neanche in faccia" raccontò Brandon "lei parlava e ad un certo punto io non riuscivo a guardarla neanche in faccia".
"Si sono arrabbiato anche io, furioso direi ma come abbiamo fatto ad infilarci in una cosa del genere."
Il barista li interruppe per un attimo servendo l'acqua tonica e le noccioline a Dylan.
"Brenda lo sa?"
"Si c'era anche lei".
Brandon ebbe uno scatto gestuale "è incredibile quello che questa donna è riuscita a fare alla mia vita. Incredibile. Continuo a pensarci e a chiedermi. E se non fossi mai tornato? E se non avesse funzionato?"
"Non avrai mai risposta a queste domande. Kelly in quel periodo non stava bene. Era confusa, voi eravate tutti nelle vostre vite. Tu eri a Roma, o Dio sa dove. Non aveva certezza che fosse tuo e io ero li. Al solito a mescolare le solitudini."
"La stai difendendo?"
"No" sorrise sarcastico Dylan "no. Però è vero che non stava bene e neanche io. Forse ci siamo solo aggrappati l'uno all'altra."
"Doveva dirmelo"
"E come?"
"Poteva chiedere a Steve, a Brenda.."
"Avevamo perso i contatti. Lo sai".
"Ma non ti fa infuriare questa cosa?"
Dylan sorrise "molto. Io potrei perdere mio figlio per questo".
"Sammy neanche mi sopporta."
"Questo non è vero" Dylan sospirò " come si fa a dire ad un bambino una cosa del genere"
"Come si fa a non dirgliela..." rispose Brandon fissando il bicchiere.
"Comunque magari non c'è niente da dire" concluse Brandon.
"È proprio questo il punto Bran, lui non ha fatto niente, tra cinque, dieci anni la rabbia a cosa servirà?"
Brandon bevve l'ultimo sorso dal bicchiere che aveva davanti.
"Da quando sei così saggio?"
"Da quando ho in mano la mia vita, e tu sei ubriaco"
"Lo so" sospirò Brandon.
"Vuoi fare il test?" chiese Dylan.
"Non lo so, tu?"
"Lo stesso, non ne ho idea"
Entrambi stavano con la testa abbassata senza parlare.
"Sai perché non sono mai tornato a Los Angeles?" Rivelò Brandon.
"Perché?"
"Perché non potevo sopportare l'idea che voi foste insieme. Ho avuto altre storie, sono sempre andato in giro, sono stato in guerra, ma non potevo sopportare la vostra vista insieme. Per di più con un figlio. È stato come lasciarla andare e desiderare la sua felicità. Quando mi proposero il lavoro al Chronical io ero deciso a non accettare, non riuscivo a staccarmi da lei, ma quando tornai lei aveva aperto il negozio, frequentava quel tizio.."
"Matt?"
"Già Matt... insomma era felice senza di me, e così accettai il lavoro e me ne andai peró io l'amavo ancora."
"Forse non era quella la felicità. Senti Bran, non piace neanche a me, ma non voglio che questa cosa ci separi di nuovo, non noi due, tu proteggi il mio lato cieco, io so e ho sempre saputo che tu eri li per me. E tu sai che io proteggo il suo. Lei ha sbagliato, ma santo cielo, Brandon, chi di noi non ha sbagliato? Chi non ha commesso errori"
"Mi stai spaventando..." Brandon rise in stato di ebrezza "ma è giusto oggi io sono ubriaco, ma si sa l'uomo ubriaco dice ciò che l'uomo sobrio pensa. Da dove hai detto che ti viene tutta questa saggezza?"
Dylan fece mezzo sorriso e poi finì l'acqua tonica.
"Tua sorella" rise e rise anche Brandon.
Dylan si alzò, gli diede una pacca sulla spalla "Pensaci" va bene? Se rimaniamo uniti non potrà mai essere così difficile. Ora ti accompagno a casa."
Tirò fuori un paio di bigliettoni "offro io anche per lui" disse al barista "il resto mancia".

Brenda riaccompagnò Kelly a casa.
"Non era necessario che tu mi riaccompagnassi, e poi ora ho la macchina da te".
"La riprenderai domani mattina" le rispose lei.
A Kelly salirono le lacrime mentre guardava Brenda armeggiare in cucina.
"Mi dispiace Brenda"
Lei la guardò "si lo so" le sorrise debolmente "io penso che le cose si risolveranno Kelly. Hai fatto la cosa giusta e so quanto ti è costato".
"Si ma Brandon e Dylan"
"Brandon e Dylan se ne faranno una ragione. Perché c'è uno splendido bambino la sopra che merita una famiglia e ha una splendida madre"
Kelly sorrise.
"Non sapevo cosa fare"
"Io ti credo" disse Brenda " e resterò a sostenerti"
"Perché? Questa cosa in fondo ha colpito anche te. Dylan è rimasto con me per Sammy."
"Dylan è vaccinato e adulto. E ha fatto le sue scelte, esattamente come Brandon. Sammy non ne è che una parte di queste scelte ma gli errori c'erano prima e ce ne saranno ancora, nessuno dovrebbe giudicare, non possiamo sapere la guerra che stavi combattendo".
Kelly si lasciò andare sul divano. Brenda la osservó brevemente.
"Ti posso fare una domanda?" Chiese Brenda mentre si appoggiava alla porta.
"Perché sei andata da Brandon quella settimana?"
Kelly sospirò "Perché la mia vita stava cadendo a pezzi e perché Brandon è sempre stata la mia roccia. La mia casa. Il mio posto più sicuro al mondo. La mia persona. Ho sempre saputo che era lui, ho fatto finta di non vederlo qualche volta .. ma l'ho sempre saputo. E Perché il giorno del matrimonio io ho solo avuto paura, ma non c'è un giorno in cui io non mi sia pentita di non averlo sposato. Oddio" si interruppe piangendo " ti prego perdonami".
Brenda fece il giro del divano e si sedette vicino a lei mettendole un braccio intorno alla spalla.
"Non hai bisogno del mio perdono e in tutto questo rimango vicino a te. Mio fratello e Dylan dovranno vedersela anche con me."
"Perché?"
"Perché siamo amiche Kelly. Perché potevo esserci io nella tua situazione e quello che mi piace pensare è che tu faresti la cosa giusta per me. Perché sei la madre di mia nipote. Forse di due miei nipoti. Perché l'amore conta per me e io non vedo cattiveria nelle tue scelte ma solo paura. Quella stessa paura che oggi ti ha dato il coraggio".
Kelly e Brenda appoggiarono le teste l'una all'altra.
"Resto qui ancora un po'" sussurrò lei "poi vedremo cosa fare".

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora