Capitolo 100. Anime rotte.

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Brandon sedeva solo nella sala d'aspetto. Era spezzato. Spezzato in viso. Spezzato dentro. Aspettava come gli altri. Poco più in là. Steve e Clare sedevano vicini ma non osavano avvicinarsi. Non sapevano cosa dirgli. Come la maneggi una persona che non ha più fondamenta, qualsiasi cosa sembra ridondante. Inutile. Umiliante. David arrivò poco dopo, trafelato.
"Novità?"
"No, nessuna. Stiamo aspettando Andrea. Sappiamo solo che è uscita dalla sala operatoria e.."
"Le condizioni non sono buone. Brandon ha dovuto chiamare i suoi. Stanno arrivando."
"Stanno arrivando anche Dylan e Kelly."
Steve tirò su la testa rapidissimo.
"Stai scherzando spero".
"Ero da loro con Donna e Ethan quando mi hai chiamato, cosa potevo fare."
David pareva disarmato "Mi dispiace."
Si  lasciò cadere seduto vicino a loro "non posso credere a quello che è successo. Prima trovarli a letto insieme, Dylan e Brandon che si picchiano. E ora Brenda."
"Non si smentiscono mai"disse Steve "dico io se vogliono stare insieme che stiano insieme a che serve distruggere le persone in questo modo" guardò Brandon con la testa tra le mani e decise di avvicinarsi. Gli appoggiò una mano sulla spalla e non dissero niente. Lui non si mosse nemmeno.
Cindy aveva urlato di dolore al telefono e per Brandon era stato straziante. Gli si era lacerato qualcosa dentro ancora di più di quando Andrea era riuscita a contattarlo tramite il telefono di Clare. Erano in giro. Stavano setacciando posti senza una meta precisa. Sperava di trovarla.
Dylan e Kelly arrivarono insieme in quel momento. Kelly aveva la faccia pallida quasi terrorizzata da muovere quei passi.
Steve li intercettò prima che si avvicinassero.
"Forse non è il caso McKay."
Ma Dylan era una maschera di dolore e di preoccupazione.
"Levati Steve" gli disse sorpassandolo. Brandon non lo guardò neanche. Nè lui. Nè tantomeno lei. Aveva sentito le loro voci. Le aveva ben distinte. Ma non aveva la forza.
Anche Dylan era ridotto male in volto. Aveva un occhio tumefatto e la bocca gonfia.
"Il signor Walsh?" Un poliziotto in divisa si presentò.
Brandon alzò la testa ma sembrava avere una visuale selettiva che gli permetteva di escludere ciò che né i suoi occhi né il suo cuore volevano vedere.
"Sono io" disse.
Il poliziotto si avvicinò a lui e con esso Steve.
"Signor Walsh, ci rendiamo conto del momento e ci dispiace molto disturbarla ma le dobbiamo notificare i verbali di carico della sua autovettura con l'indirizzo in cui si trova adesso. Il deposito è a carico suo per ogni giorno di sosta."
Brandon lo guardò in faccia e l'agente notò subito i segni sul suo viso, esattamente come l'altro uomo all'ingresso."
"Come è successo l'incidente?" Chiese B.
"La dinamica è abbastanza chiara Signor Walsh. Sua sorella ha perso il controllo del mezzo. Probabilmente qualcosa ha attraversato la strada perché abbiamo trovato segni di frenata. La macchina è distrutta."
Brandon non diede voce ad alcuna emozione.
Non gliene importava niente dell'auto.
"Ecco" riprese il poliziotto "può firmare qui". Brandon mise un paio di firme senza guardare e ritirò le sue copie.
Andrea uscì dal reparto con un'aria terribile.
"Andrea.." sospirò Brandon con la voce strozzata.
"È stabile" gli sorrise appena "dobbiamo vedere come va la notte, ma l'abbiamo ripresa per i capelli. Ora è sedata. Ha riportato una frattura alla gamba e alle costole.. e..."
Brandon strinse gli occhi.
"E cosa?"
"Ha avuto gravi lesioni all'utero. Ha perso il bambino".
Quelle parole appena pronunciate fecero tremare il mondo intero.
"Bambino? Brenda era incinta?" Brandon era scioccato. Poco più in là si sentì l'urlo disperato di Dylan.
"Fatemela vedere" Dylan tentò di arrivare vicino alle porte di ingresso ma Steve gli si parò contro e così l'agente di polizia.
Dylan era una furia terribile. Steve non lo riusciva a contenere.
"Signore si calmi" il collega dell'agente era accorso per aiutare. Tenevano Dylan a terra.
Kelly osservava la scena e le sembrava che non fosse reale. Che si sarebbe svegliata con Brandon accanto, che lui le avrebbe sorriso.
"D'accordo sono calmo" disse lui con la faccia sul pavimento. Anche Dylan era spaccato.
"Signor Walsh" disse l'agente "le lesioni sul suo viso hanno a che fare con quest'uomo? Vuole sporgere denuncia?"
Quello fu l'unico momento in cui Brandon lo guardò  a terra e Dylan guardò lui. Fu un attimo atroce. Per tutti.
Poi Brandon scosse la testa.
"No" rispose.
L'agente aiutò Dylan a rialzarsi e gli restituì il documento " lei signor McKay? Vuole sporgere denuncia?"
Dylan guardava Brandon che ormai era tornato a sedersi con la testa fra le mani.
"No agente" disse con una voce strozzata dal pianto.
Quel no, fece alzare la testa di Brandon verso Dylan"per favore potete andare via. Non voglio che stiate qui" gli disse B.
Per qualche motivo poteva reggere lo sguardo di Dylan ma mai aveva provato a guardare Kelly.  Eppure sentiva  che era vicino a lui.
Lei cercò di avvicinarsi toccandogli il braccio.
"Ti prego guardami, ascoltami"disse lei.
Brandon girò la testa e la guardò davvero per la prima volta.
"Posso capire perché lui sia qui. Ma non capisco proprio che cosa sia venuta a fare tu".
Fu durissimo, irriconoscibile. Tanto che Clare si sentì in dovere di recuperare Kelly e di farle fare qualche passo indietro. Kelly lasciò la presa al  braccio di lui  e fu come prenderle  il cuore da bambina  da in mezzo al petto. Era uno sguardo schermato.
"Ti prego, amore. Devi ascoltarmi" provò a dire Kelly che non voleva cedere, che voleva che lui la guardasse.
Ma Brandon non l'ascoltava più da molto più tempo. Non era più lui.
"Agente può allontanare quest'uomo e anche questa donna" disse Brandon senza tono "non sono parte della famiglia, non c'è motivo per cui stiano qui."
"Brandon!" la voce di Andrea era scioccata e lui si rivolse a lei.
"Queste due persone qui non entrano o faccio causa a tutto l'ospedale. Non hanno diritto a nessuna informazione. Non hanno più diritto a niente, sono stato chiaro Dottoressa Zuckerman?" disse tornando a sedersi.
Poi si rivolse  al solo Dylan che non si reggeva quasi in piedi per la disperazione "fai conto che io sia morto, per voi non esistiamo più. Nè io nè Brenda, avete ottenuto quello che volevate, ora sparite" si girò verso Kelly ma a lei non riuscì di dire niente. Aveva del dolore in fondo alla gola e lo poteva sentire salire quando guardava lei.  Queste parole spaccarono definitivamente qualsiasi pezzettino attaccato alle ossa di Dylan. Lo lacerò dentro.
Si lasciò accompagnare dalla polizia fuori insieme a Kelly. Inermi e scioccati entrambi sotto gli occhi bassi dei loro amici, che forse non erano più tali. Gli agenti non sapevano cosa dire, erano rimasti allibiti dalla freddezza del Walsh che evidentemente era una novità per tutti.
Brenda era incinta. Il suo bambino. Una creatura di cui non sapeva nulla. Dovette sedersi sui gradini dell'ospedale. Dylan reggeva il dolore in modo nuovo, che non sapeva affrontare. C'era solo Kelly vicino a lui. Spezzata quanto lui. Senza fiato come lui. Alienata. Perduta. Era atroce.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora