Capitolo 77. Ritorni.

503 7 4
                                    


Sammy giocava in giardino con il suo pallone da basket consumato. Palleggiava, provava a fare qualche canestro mentre Kelly lo guardava sorridendo.
"Mamma?" Chiese Sammy fermando il pallone.
"Dimmi tesoro" rispose lei.
"Brandon è arrabbiato con me?"
Kelly si sorprese di quella domanda "no, certo che no, perché dovrebbe?"
"Non viene più e non chiama."
Kelly sospirò e si alzò dalla sedia "Brandon non è arrabbiato con te amore ma è arrabbiato con me."
"Avete litigato?"
"Più o meno."
"Per colpa mia?"
"No, certo che no."
"E allora non potete fare pace?"
Kelly ci pensò su poco "certo che possiamo fare pace. Sicuramente. Vuoi che gioco un po' con te?"
"Ok."
Kelly si cimentò a fare qualche canestro con scarsi risultati. Risero più volte.
Il campanello suonò.
"Vado io" disse Kelly.
"Mamma" la fermò Sammy "se è Brandon puoi farci pace subito? Perché non sei un granché a giocare a pallacanestro".
"Grazie tante" gli rispose la madre ridendo.
Andò ad aprire e per un attimo sperò davvero fosse lui. Aveva davvero bisogno di averlo con lei. Di riaverlo indietro.
Aprì la porta ed era Andrea con Hannah.
"Hei" sorrise Kelly.
"Passavamo da queste parti" disse Andrea.
"Sono felice che tu sia passata, entra dai".
Hannah si trascinava dietro come qualsiasi adolescente annoiata dalla madre, vestita di nero e con l'umore cupo e Andrea le diede uno sguardo rapido e di rimprovero.
"C'è Sammy di là se vuoi giocare un po'."
"Fantastico" rispose Hannah di un umore ancora più nero.
"Scusala" si giustificò Andrea "è adolescente".
"Ti ricordo che io lavoro in una scuola superiore".
Andrea rise e si accomodò con lei in giardino e Kelly offrì del tè freddo.
Hannah tentò di soddisfare le esigenze sportive di Sammy ma si divertiva più a togliergli la palla che ad accontentarlo. Si stavano sui nervi a vicenda.
"Brandon?" chiese Andrea.
"Non lo so. Non ci siamo sentiti nei giorni scorsi".
Andrea assunse uno sguardo interlocutorio.
"Abbiamo discusso" concluse Kelly.
"Ne vuoi parlare?"
Kelly fece spallucce "la questione nasce dallo spettacolo di Brenda."
"Quanto mi sarebbe piaciuto venire. Come era?"
"Fantastico" rispose onesta Kelly "il tuo personaggio Amanda è divertente, intelligente, innamorata di Brian, che poi sarebbe Brandon, e non sa come dirglielo."
"Ah si mi è familiare" rise Andrea.
"Il mio invece, Kimberly, è terribile. Lagnosa, viziata, stronza".
"Dai Kel, non sarà cosi."
"Si è così" rispose Kelly dura "comunque ho litigato con Brenda per questo."
"Sul serio?"
"Non lo so, pensavo che alcune cose fossero state superate e invece guardarmi li, da fuori, con lo sguardo di Brenda, mi ha ferito, terribilmente."
"E Brandon cosa c'entra in questo?"
"Ha cercato di essere supportivo, di capire, ma io non l'ho neanche lasciato parlare, comunque ne è nata una lite furibonda all'aeroporto con Brenda. Le ho detto che le avrei fatto causa se avesse messo in scena quel personaggio".
"Kel.."
"E sono ancora convinta così. Se quello spettacolo dovesse avere successo, cosa che sospetto avrà, vorranno sapere chi sono i veri personaggi e io verró messa alla gogna".
"Questo non puoi saperlo".
Kel la fissò ed Andrea non andò oltre.
"Sull'aereo la lite è proseguita, ho accusato Brandon di non voler vivere con me. Non so questa cosa che siamo in appartamenti separati."
"Credevo fosse una decisione comune."
"Si lo è. Lo era" si corresse Kelly "ma è passato un anno da quando siamo tornati insieme e stiamo ancora così. Sembra che non mi voglia."
"Non dire scemenze Kel. Lo sai che non è così. Ma hai un figlio. Ci sono più cose da mettere in conto."
"Si lo so" sospirò Kelly " ma io lo amo. Volevo .. non lo neanche io..."
"Kelly, ti posso dire una cosa che forse non ti ho mai detto?"
"Certo."
"Come Amanda è vero che Andrea era innamorata di Brandon e sinceramente non ti offenderai se dico che ci sono stati momenti in cui mi è dispiaciuto che tra noi, me e Brandon, diciamo non sia mai nato niente di più. Non fraintendermi forse è stato meglio così, sai bene che amicizia forte che abbiamo, e del quale io sono grata. Quindi togliamo il forse, è stato meglio così, ma quando sei così innamorata di una persona speri che abbia il meglio. Due volte io ti ho dato la benedizione, prima di andare a Washington e prima che tu gli restituissi l'anello. Perché per qualche motivo tu lo cambiavi, lo facevi barcollare, lo rendevi uomo. Lui amava te. Lui voleva te. Qualcosa dentro di me lo ha sempre pensato e non ho mai capito perché ti ostinassi dietro a qualcun altro che invece ti avrebbe portato...."
"Alla solitudine?" Completò Kel.
"Non fraintendermi, io non giudico nessuno, guardami sono un medico sui trenta anni e con un divorzio alle spalle che ha avuto almeno due amanti durante il matrimonio fallito, voglio dire, che devo giudicare, e mi ritrovo madre single anche io. Non ho mai capito perché fosse finita fra di voi. Io te l'ho affidato con tutto il cuore ."
"Non ne avevo idea."
"È ancora così" disse Andrea " io sono ancora convinta che siate la scelta giusta."
La confessione di Andrea commosse Kel. La fece sentire sciocca. Una perdi tempo.
"Penso che dovresti parlare con lui."
"Si lo credo anche io" rispose Kel.
Ci fu qualche attimo di silenzio. Andrea evitò di dire a Kelly della questione dell'autorizzazione nonché della conversazione che aveva avuto con Brenda e Dylan poco prima di entrare. Il fatto che Kel si fosse mostrata così contraria le aveva dato il buon senso di non dire nulla perché ebbe l'impressione che lei non sapesse nulla.
"Senti, sono passata anche per chiederti un favore" disse Andrea.
"Dimmi."
"Venerdì sera ho un appuntamento".
"Davvero? Chi è?"
"Si chiama Mark. Fa il medico anche lui. L'ho conosciuto ad un meeting, insomma" si affrettò Andrea "Hannah odia la parola babysitter dice che è grande ma io non voglio lasciarla sola in casa la sera..."
"Può stare con me" chiuse subito Kel.
"Sicura? Non ti disturba?"
"Ma certo che no" si abbracciarono di nuovo.
Sammy le osservava da lontano, ormai Hannah non giocava più con lui, ma dava la caccia alle formiche e questo si era fatto più interessante.
"Di cosa stanno parlando secondo te?"
Hannah diede uno sguardo annoiato nella direzione in cui guardava lui.
"Mia madre le sta chiedendo se posso stare con voi venerdì."
"Perché?"
"Perché non vuole essere disturbata."
"Come non vuole essere disturbata?"
"Non è mai capitato che tuo padre e tua madre si chiudessero in camera perché non volevano essere disturbati?"
"Mio padre non vive qui."
"Ah be neanche il mio. Comunque" disse Hannah "a volte le persone dormono nello stesso letto e non vogliono essere disturbati perché devono baciarsi".
"Che schifo" disse il bambino.
"Non è così schifoso sei solo piccolo".
"Brandon bacia mia madre e dormono insieme."
"Bhe allora se non vogliono essere disturbati non li disturbare, si stanno baciando".
"Ok" rispose Sammy.
Andrea richiamò Hannah e Sammy.
"Che ne pensate di un gelato?" gli chiese Andrea.
"Yuuuuhuuu!" rispose Hannah scocciata. Andrea rivoltò gli occhi al cielo.
"Non è necessario che ti porti Sammy" disse Kelly.
"Chiama Brandon" le disse lei all'orecchio "torniamo tra un'oretta. Hannah dai la mano a Sammy".
La ragazza trascinò via il moccioso in qualche modo affascinato da quella presenza inquietante che Hannah rappresentava.
Aprirono la porta. Andrea diede uno sguardo fuori e si girò verso Kelly "forse non è necessario chiamare nessuno, ci vediamo fra un po' " poi baciò sulla guancia Brandon che stava per bussare "noi torniamo tra un'oretta" e gli fece l'occhiolino portandosi dietro Hannah e Sammy che riuscì ad abbracciare Brandon prima di essere portato via.
"Andiamo Sammy" gli sussurrò Hannah trascinandosi dietro il bambino "mi sa che Brandon e tua madre non vogliono essere disturbati".

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora