L'estate ruggiva fuori dalla cabina/appartamento. Gli altri erano in spiaggia pronti per passare anche la serata. Brandon e Kelly si dedicavano un po' al sogno di lei. Una pubblicazione scientifica di tecnica psicologica che forse avrebbe aperto qualche porta a Kelly. Un tentativo o comunque il premio per il suo lavoro.
Brandon indossava i suoi occhiali da lettura, esaminava le carte, chiedeva a lei come impostarle al meglio. Se per nome. Se per diagnosi. Se per terapia.
Leggevano insieme le storie di quelle giovani vite. Lei ne ricordava la fisionomia, l'attaccamento flebile alla vita, le difficoltà che potevano capitare a chiunque ed erano capitate a quei ragazzi.
Kelly osservava lui mentre era concentrato. I suoi occhi blu che scorrevano sui suoi appunti. Costruiva i capitoli. Costruivano insieme. Erano tornati una squadra. Forte. Invincibile. Inattaccabile.
"Se mi guardi Kel smetterò di concentrarmi" suggerì Brandon senza guardarla.
"Scusa e che mi piace guardarti mentre lavori."
"Mentre lavoriamo."
"Oh certo.. lavoriamo, sei molto sexy, devo cominciare a preoccuparmi ogni mattina che vai al lavoro" gli disse.
Lui sorrise, la fissò per un attimo e si scambiarono un bacio.
Sammy entró veloce.
"Mamma hai finito?"
"Non ancora. Pochi minuti e arriviamo."
"Vuoi aiutarci per caso amico?" Chiese Brandon.
"Tipo che posso fare io? Non so scrivere".
"Vero, vero" disse Brandon "ma conosci i colori. O no?"
"Sì certo."
"Vedi questi fogli sparsi? Ognuno ha su un colore, ci servirebbe qualcuno responsabile che li ordini per colore ma non abbiamo trovato nessuno così bravo".
"Io posso."
"Sul serio?"
"Certo, mi pagherai per il lavoro?"
"Sammy!" Kel era stupita da quella affermazione.
"No" la fermò Brandon "è giusto, è giusto."
"Hannah e Maddy dicono che bisogna sempre farsi dare i soldi se si svolgono lavori."
"Be non hanno torto."
"Mamma ti paga perché l'aiuti?"chiese Sammy.
"Oddio" disse Kelly scuotendo la testa per la situazione.
"Tutti i giorni" rispose Brandon dando uno sguardo dolce a lei.
"E quanti soldi ti da?"
"Mi permette di stare con lei" Kel gli sorrise.
"Io voglio i soldi però."
"Tipo quanto?"
"Cinque dollari!"
"Cosa???"
"Cinque dollari o niente."
"Anche questa tariffa te l'ha suggerita Hannah?"
"Certo."
"Ok" Brandon tirò fuori il suo portafoglio e mise cinque dollari sul tavolo.
"Puoi cominciare."
"Mi piace fare affari con te Brandon."
"Ti credo" gli rispose lui imitando i cinque dollari a boccacce verso Kelly che rise.
Sammy si buttò a capofitto nel suo nuovo impegno. Voleva stare insieme a loro. In qualche modo controllarli, in altri modi essere parte di qualcosa che avrebbe reso felice sua madre. E lei lo era, lo era davvero. A dir la verità lo era anche Sammy. Gli piaceva stare con Brandon. Quando lo accompagnava alle partite. I momenti per "soli uomini" che lui ritagliava per loro. Gli piaceva quando lo faceva ridere. Quando gli insegnava cose. Quando andava a scuola insieme a lui.
Kelly li osservava vicini. Testa a testa. Non c'era somiglianza fra loro. Eppure un legame esisteva. Data dalla frequenza, dalle piccole cose, tutte cose che Dylan aveva perso. Non aveva voluto vedere. Aveva negato a se stesso. E improvvisamente Kel si accorse che non la feriva più. Che il problema era solo suo. E di lui solo.
"Vogliamo inserire in questo punto la storia di Anita? Kel?" Brandon la riprese dai suoi pensieri.
"Fammi vedere" gli disse avvicinando il viso a quello di lui. Entrambi si videro riflessi nello schermo del laptop di Bran. Lei gli prese il viso e lo baciò profondamente.
"Smettetela ci sono dei ragazzini" disse Hannah entrando con alle spalle Maddy " ci prendiamo da bere".
Brandon e Kel risero.
"Fate pure" dissero staccandosi.
Quella dannata ragazzina li fregava sempre.
"Che stai facendo Sam?"
"Sto aiutando i miei" disse lui fiero.
I miei. Non sfuggi nè a Brandon nè a Kelly. Si guardarono ma non dissero nulla. Era una cosa bella. Una parola detta da un ragazzino di neanche sei anni. Pura. Buttata lì. Che prese Brandon dritto al cuore.
"Ti sei fatto pagare?"
"Cinque dollari."
"Bravo" si complimentò Hannah.
"Ma li avrò solo dopo aver finito."
"È giusto" disse Hannah "comunque mia madre ha detto che ceniamo qui, chiedeva se aveste finito."
"Si dieci minuti" sorrise Kelly.
Lasciarono che Sammy terminasse di mettere insieme i fogli segnati dal blu e poi chiamarono Andrea per la preparazione del pesce.
Le ragazze si infilarono tutte nella piccola cucina della cabina.
"Volete aiuto?"
"Non serve, ci piace rimanere insieme e chiacchierare un po'".
Donna diede Ethan da tenere direttamente nelle braccia di David. È tutto tuo. In realtà cucinare non era lavoro ma una liberazione.
"Allora, come è andata con quel tizio, Mark?"
"Uno strazio" disse Andrea "i medici sono noiosi, ma io ho pescato il più noioso di tutti. Sono senza speranza".
"Si lo pensavo anche io"sorrise Kelly "e invece".
"Già" confermò Andrea "ma pare che per me non torni nessuno dal passato".
Steve arrivò in quel momento con grossi scampi presi al mercato del pesce.
"Giuro che non ci vado più, puzzo come una sardina e anche la mia macchina".
"Non essere drammatico" gli rispose Andrea prendendogli le buste dalle mani "aiutami a pulirlo".
"Pure" fece una smorfia Steve.
Brandon aprì un buon vino bianco fresco e ne versò per tutti, uscirono tutti sul terrazzino, ad esclusione di Andrea e Steve.
Era una serata meravigliosa, con tinte rosa. Un bicchiere ampio di vino fresco. I ragazzini che ancora correvano fuori.
"È una meraviglia" disse Kelly, cingendo Brandon alla vita "meraviglia" ripetè.
David raccontò novità sulla sua piccola radio.
Forse qualcuno era interessato ad acquistare un nuovo format che stava pensando. I podcast sui telefilm famosi. Esperti ed autori che svisceravano le serie più famose.
"Pensavo che fosse un prodotto invenduto invece non avete idea di quanti fan amorevoli ci siano che resistono negli anni".
"E di cosa state parlando adesso?"
"Happy days!"
"Io l'adoravo" disse Donna "Come mi piaceva!"
"Già e mica solo a te" rispose David " comunque da una cosa nasce l'altra ed è diventato pieno di contenuti. La gente ci scrive, insomma funziona, e io finalmente mi diverto".
"Questa è la cosa più sacrosanta, se ti diverti lavorando allora non è neanche un lavoro" disse Brandon.
"Vero" confermò Kelly "certo che ne abbiamo fatta di strada."
"Già. Sempre uniti."
"Quasi sempre" rispose Brandon stringendo la mano di Kelly.
"Mancano solo Brenda e Dylan del gruppo storico".
Kel fece un mezzo sorriso "torneranno entrambi a breve devono venirmi a parlare dell' autorizzazione" disse sarcastica.
"Kel" sospirò Brandon.
"Ok" rispose lei posando il bicchiere senza dire altro. Intercettò con lo sguardo Hannah uscire dall'interno della cabina.
"Hanno finito con il pesce? Possiamo cucinare?"
"E che ne so'" rispose lei "per ora si stanno baciando". Fece i gradini di fretta e si rimise le cuffie sulla testa.
"Non ho capito" disse David mentre dondolava Ethan avanti e indietro.
Gli altri si guardavano a vicenda. Uscì Steve "allora se siete pronte potete andare" disse notando l'atmosfera impietrita " che avete?"
Si mossero tutti contemporaneamente.
"Niente" alzò le sopracciglia Brandon.
"No no niente" disse Kelly.
"Io devo coccolare Ethan."
"Io vado in cucina eh."
Steve si prese il suo bicchiere e si sedette al tavolo sotto gli occhi di Kelly, Bran e David.
"Cosa?"
"Niente" risposero in coro.
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...