Capitolo 102. Custodi.

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Quando Steve gli apri la porta Brandon era uno straccio.
Gli occhi gonfi. Un'aria alienata.
"Sono venuto a fare una doccia."
"Potevi chiamarmi ti sarei venuto a prendere."
"Non fa niente" rispose lui "ho preso un taxi".
Steve non sapeva bene come muoversi, lo osservava pronto a sostenerlo nel caso cadesse, ma al solito Brandon pareva infrangibile.
"Brenda come sta?"
"Sempre uguale ma i medici dicono che si sveglierà a momenti. Quindi se ti chiama Andrea vienimi a chiamare subito" disse.
"Ti servirà un telefono nuovo e anche una macchina nuova".
"'Mi serve un cuore nuovo" concluse lui sotto lo sguardo spezzato di Steve.
"Magari vado a prenderti un telefono nuovo, cominciamo da quello".
"Si ti ringrazio. Magari prendimi anche un numero nuovo. Non voglio quello vecchio."
Lui lo fissò. Sapeva esattamente dove Brandon stava andando.
"D'accordo" gli disse.
Brandon si infilò sotto la doccia. Cercò di lavare via i pensieri cattivi che lentamente avevano fatto il callo nelle sue stesse mani.
Fece un paio di chiamate in ufficio. Disse ai suoi collaboratori che aveva avuto un piccolo incidente stradale e che avrebbe lavorato un paio di giorni da casa. Il lavoro non poteva aspettare oltre. Una ottima scusa per i lividi in faccia.
Poi si appoggiò sul letto con gli occhi sbarrati.
"Vuoi mangiare qualcosa?" gli chiese Steve.
"Si magari."
"Ci penso io" gli disse.
Steve andò in cucina. Fece un po' di uova e qualche toast. Magari Brandon aveva voglia di parlare. Di farlo custode del suo dolore.
Quando tornò indietro per chiamare Brandon lo trovò addormentato ed esausto. Non lo svegliò. Se ci fossero state novità Andrea avrebbe chiamato lui.
Chiuse la porta vigilando il suo amico spezzato dagli eventi.
Quando suonarono al campanello maledì chiunque fosse.
"Kelly" sussurrò sorpreso quando le aprì la porta.
Lei aveva un viso pallido. L'aria spaventata. Gli occhi segnati da una notte insonne.
"Ciao Steve, scusa se disturbo ma c'è Brandon?"
"Oh Kel" gli rispose lui che provò una sensazione strana di rabbia per il suo amico e tenerezza per lei, una tenerezza per cui davvero era impotente "si c'è ma sta dormendo. Era esausto. È stato con Brenda fino adesso."
"Oh." disse lei "certo. Non riesco a mettermi in contatto con lui."
"Kel. Non credo che Brandon voglia parlare con te adesso cerca di capire".
Lei era in lacrime.
"Steve.."
"Non lo voglio sapere Kel. Davvero. Ci conosciamo dalle scuole. Sai che ti sono amico. Ma quello che è successo..."
"Non è successo niente"
"Eravate a letto insieme Kel. Vi abbiamo visti"
"Lo so ma ..."
"Kel, quando si sentirà pronto lui verrà. Ma ora c'è Brenda in quella situazione, voi due. Cerca di capire. Qualsiasi cosa tu dica adesso non è lucido da capire."
"Se solo mi desse la possibilità di spiegare"
Steve la prese a sé "sono certo che lo farà ma devi dargli il tempo. Brenda deve stare bene. Lo conosci più di chiunque altro. Lo sai come è fatto".
"Ho commesso uno stupido sbaglio Steve. Solo uno stupido sbaglio".
Steve l'abbracciò perché per lui era sempre la piccola Kelly, fragile e piena di errori, ma lui le aveva sempre voluto bene. E sarebbe stato sempre così. Ora però c'era anche Brandon di mezzo e sapeva che quella situazione avrebbe rotto ogni cosa.
"Sto uscendo anche io" le disse " Clare parte domani. Vuoi venire con me a salutarla?"
Kelly fece cenno di si con la testa. Non aveva forze. Steve le mise un braccio intorno alla spalla, per sorreggerla ma sentiva che stava scivolando tra le sue dita.
"Andiamo" le disse "forza."
Più tardi si ritrovarono al Peach Pit. Clare fu sorpresa dal vedere Kelly insieme a Steve ma bastò un solo sguardo fra lei e Steve per capire in quale momento si trovava Kelly.
Fu improvvisata una piccola festa di addio. Una di quelle senza allegria. Senza Brandon. Senza Brenda. Senza Dylan.
Per un attimo Clare pensò di rimanere. Capì il momento terribile in cui si trovavano tutti.
Era difficile persino parlare con Kelly. Cosa potevano mai dirle? Quale erano le parole giuste? Te lo sei meritato? Cosa hai fatto?
Donna e David non avevano alcuna voglia di parlarne. Si concentrarono su Ethan. Parlarono del più e del meno. Dei progetti futuri di Clare.
Forse qualche viaggio in oriente.
Tutto senza voglia. La brutta conclusione di una magnifica estate.
Kel se ne andò quasi subito. Non ce la faceva.
Si abbracciarono forte le due amiche. Si promisero di chiamarsi e forse non lo avrebbero fatto.
Si promisero tante cose come i soldati che restano al fronte e quelli che tornano a casa.
Persino Andrea venne a salutarla. In fondo erano state un po' complici quella estate. Giocatori onesti. Più onesti degli altri. Senza nulla a pretendere. Un passaggio di testimone  te lo affido ma potrei persino tornare a riprendermelo.
La parte più dura fu salutare Steve.
Non era più come sulla spiaggia anni fa. Lui in abito da sera, lei in lacrime.
Ma era lo stesso triangolo lui o la sua vita dall'altra parte del mondo. E Clare scelse di nuovo l'altra parte del mondo.
"Mi dispiace andare via in un momento così."
"Già" rispose Steve "è un vero casino."
"Tu cosa ne pensi?"
"Non lo so davvero. Credo a quello che vedo. E poi, le parole di Sammy."
"Già."
Steve abbassò lo sguardo "ci rivedremo?"
"Forse chi lo sa" gli disse Clare trattenendo a stento le lacrime "forse potrei tornare a vivere qui."
"Forse" disse lui senza alcuna speranza.
"Però Steve" aggiunse lei "mai e per nessun motivo dovrai pensare che io non abbia amato o non ami te."
Lui le sollevò il mento e la baciò. E cosi Clare uscì di nuovo dalla sua vita. Per sempre o forse per una parentesi. Per una buona stella a cui Steve rivolse una preghiera mentre alzava la mano per salutarla.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora