161. Festa di benvenuto.

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Brenda era emozionata e aspettava nervosamente insieme a Dylan in una stanza di aspetto dell'aereoporto.
Il volo era atterrato. La Winsley li aveva garbatamente informati. Era un affidamento temporaneo di sei mesi. In cui sarebbero stati supervisionati e controllati. Un bambino non era un giocattolo. Blanca era un'anima da crescere.
La Winsley aveva visto fin troppi bambini riportati indietro, ma per Blanca era diverso, forse persino peggio perché lei non era una cittadina americana.
Brenda si sorprese a ticchettare con le dita sul tavolo. I secondi ed i minuti si allungavano e fiutavano fuori dalla porta i passi leggeri di Blanca.
Improvvisamente la porta si aprì. La Winsley entrò tenendo la bambina per mano, la piccola si accese di gioia non appena vide Brenda e Dylan e lasciò immediatamente le mani della Winsley per correre ad abbracciare loro. Si tenne stretta alla gamba di Dylan e allungò la mano verso Brenda che si inginocchiò alla sua altezza e le tolse i capelli nerissimi dal viso.
Blanca indossava un vestitino bianco con piccoli disegni rosa. I capelli ben pettinati e lunghi. Neri come il carbone. La pelle di porcellana. Due occhi grandissimi. Nessuno potè trattenere le lacrime.
Nessuno neanche il cielo.
Mentre viaggiavano verso casa Blanca osservava con i grandi occhi spalancati le strade ed il traffico di Los Angeles.
Dylan temeva che le sarebbe mancato il mare e gli spazi aperti dell'Ecuador. I piedi scalzi. Gli altri bambini con cui giocare eppure guadava quella bambina, la dolcezza dei suoi movimenti, il sorriso con le fossette appena accennate.
Conosceva la storia di Blanca, Xavier gliela aveva raccontata, e lui l'aveva fatta propria. Anche Blanca non aveva abito una famiglia. Cresciuta in strada. La sola differenza era la fortuna di essere nata in questo o quel luogo del mondo. Non appena a casa Brenda era entusiasta nel mostrarle la sua stanza. L'aveva curata personalmente e si era fatta aiutare da Kelly e da donna. Il giallo era il colore preferito della bambina e giallo fu. Come il sole, come la vita di Brenda e Dylan che si stava colorando.
"Questo è tutto per me?" Chiese la piccola.
"Si" le rispose Brenda "è tutto per te"
Blanca sfiorò i libri ben riposti sulle mensole. Vide negli armadi i vestiti, li sfiorò con le dita.
"Se non ti piacciono poi possiamo andarne a prendere altri".
"Mi piacciono" e corse ad abbracciarli.
"Blanca" le disse Dylan "so che per te non è semplice ma noi siamo qui per te. Possiamo fare questo percorso insieme. Io tu e Brenda. Senza paura" concluse lui. La bambina annuì.
"La cena è pronta se hai fame" disse Brenda e la bambina sorrise "Sammy vive qui?"
"Si Sammy vive in questa città con la sua famiglia."
"Mi piacerebbe salutarlo" disse Blanca.
"Ho una idea" sorrise Dylan "che ne pensi Blanca se facciamo una piccola festa qui di benvenuto e ti facciamo conoscere la nostra famiglia e i nostri amici. Vorresti? Ci sarebbe anche lo zio Brandon e Sammy."
Blanca sorrise.
"Tu che ne pensi? Chiese a Brenda.
"Penso che sia una idea meravigliosa, ovviamente anche zia Kelly"
Dylan non profferì parola.
"Chi è zia Kelly?" Chiese Blanca a Dylan ma lui non rispose.
"È la mamma di Sammy.." rispose Brenda per non lasciare la piccola senza risposta.
"E lo zio Brandon?"
"È mio fratello gemello" sorrise Brenda "ma ci sono anche altri bambini.. Ethan, Madeline, Hannah che è un po' più grande. Ti andrebbe davvero di conoscerli?"
"Certo" sorrise Blanca addentando un po' di pollo.
Dylan rimase silenzioso, non aveva davvero voglia di vedere o parlare con Kelly ma era inevitabile.

La festa si tenne qualche giorno dopo, ovviamente i ragazzi avevano già fatto la conoscenza di Blanca nei giorni immediatamente successivi al suo arrivo. Singolarmente erano andati a casa Mckay a conoscere quella bambina che aveva rubato il cuore di entrambi, tuttavia sia Brenda che Dylan ci tenevano molto a darle un pieno benvenuto.
Nei racconti dell'infanzia di Blanca vi era la lacuna indicibile di non aver festeggiato mai un compleanno, non finché era arrivata da Xavier e Isabel.
Solo quando arrivò  alla casa famiglia, Blanca ebbe la sua prima torta ed il suo primo regalo. Cose semplici fatte a mano dagli altri ragazzi così come la torta semplice preparata da Isabel. Brenda sapeva bene che nulla avrebbe superato quei compleanni ma voleva lo stesso presentare la bambina, saldare con la sua famiglia allargata un rapporto vivo.
Il più felice dell'arrivo di Blanca era Sammy. Da quando la bambina era da zia Brenda  non faceva altro che chiedere di poter andare da lei. Erano in classe insieme e la sosteneva in ogni sua esigenza. Era tipo un piccolo principe al servizio della sua principessa. Era instancabile.
"Secondo me ha una cotta per lei" disse Brandon sfregandosi gli occhi appena svegli.
Kelly sorrise chiudendo il cassetto del comò "si credo anche io, e non so come prenderla, voglio dire teoricamente sono cugini."
"Andiamo Kel, ha otto anni. Sono le prime cotte. Tu lo ricordi quello per il quale hai avuto la prima cotta?" Brandon si rese conto e si corresse subito mettendosi in ginocchio sul letto e cingendo le sue braccia intorno alla vita di Kelly "no, non lo voglio sapere già lo odio questo tizio."
Kelly rise "e tu la ricordi?"
Brandon la ricordava ma fece finta di niente tanto non aveva alcuna importanza "no, per niente" scherzò baciandola. Il bacio si fece più profondo e passionale. Kelly amava riaverlo con lei. Tutte le nubi che si erano addensate nei mesi precedenti parevano un lontano ricordo. Brandon sapeva prenderla e riprenderla nei luoghi in cui Kelly a volte si nascondeva e Kelly aveva imparato che quella stabilità, quella forza e quell'amore con i quali lui l'avvolgeva di fatto era la sua parte di felicità nel mondo.
"I bambini dormono?" chiese Brandon a Kelly.
Kelly fece un cenno malizioso.
"Ma potrebbero svegliarsi, tipo ieri, per poco Sammy non entrava mentre stavamo facendo l'amore, dobbiamo sbrigarci"
Brandon tirò su il sopracciglio, si avviò alla porta e chiuse a chiave "non voglio avere fretta, voglio tutto il tempo del mondo".
Il pomeriggio stesso Kelly, Sammy e Grace andarono ad aiutare Brenda con i preparativi. Dylan arrivò molto più tardi e Brenda che lo conosceva meglio di chiunque altro sapeva che lo aveva fatto per evitare Kelly. Prese come scusa il dover andare a prendere Jim e Cindy all'aereoporto ma Brenda sapeva il motivo reale.
Quando rientrò  era insieme ai genitori di Brenda e fu per la loro presenza che si limitò a frasi di cortesia con Kelly.
"Mi dispiace Kel, magari gli ci vuole un pochino più di tempo" cercò di rassicurarla Brenda.
Lei scrollò le spalle " so che è ferito e davvero lo capisco"
"Si, ma Brandon è andato avanti, Sammy anche, a proposito come va con Brandon?"
Kelly arrossì "molto meglio"
"Ah lo vedo"
"Ti devo ringraziare Brenda" concluse lei "se non fosse stato per il tuo supporto in queste settimane io davvero non so cosa avrei fatto."
Brenda le mise una mano intorno alla spalla "è stata dura ma siamo arrivate fino a qui e onestamente preferisco quando siamo alleate. Possiamo essere anche più speciali di Brandon e Dylan. Chi si credono di essere" e rise.
Rise anche Kelly.
Cindy e Jim si avvicinarono con la piccola Grace in braccio.
"Bisogno di una mano?"
"Si ci sarebbero da andare a prendere le torte fresche"
"Vado io, si propose Jim"
"Le chiavi della macchina sono all'ingresso" gli disse Brenda mentre il padre gli dava l'ok.
"Hai preparato tutto benissimo Brenda"
Lei sorrise "grazie mamma"
"E Blanca sembra felice"
Tutte e due si girarono verso la bambina "io spero davvero di poterla tenere con noi" le rispose Brenda. "Il solo pensiero di non poterlo fare mi distrugge".
"Tesoro" sospirò la madre abbracciandola.
"E vedessi Dylan con lei. Ieri si sono messi ad aggiustare la moto" cioè lui aggiustava e lei gli passava gli attrezzi imparando i nomi. Hanno condiviso la loro infanzia e io non ho potuto che ascoltare."
Cindy accarezzò la figlia "e il telefilm?"
"Esce il mese prossimo con i promo. Oh mamma sono così emozionata!"
"Ci credo e siamo molto fieri di te. Lo siamo sempre stati anche se non te ne sei sempre accorta."
Kelly osservò quel momento madre figlia e fu felice di farne parte. Di assistervi in qualche modo.
Poi Cindy si rivolse a lei "a che ora arriva Brandon?"
"Ha chiamato e ha detto fra mezz'ora"
"Oh bene perché volevamo parlarvi di una cosa."
Brenda assunse uno sguardo preoccupato.
"Che succede mamma?"
"Oh no piccola" le disse dolcemente Cindy "non succede niente" battè qualche colpetto sul braccio di Brenda "aspettiamo tuo fratello".
Kelly e Brenda si guardarono curiose.
Poco dopo suonò alla porta Valerie alla cui vista Kelly sussurrò "Donna non sarà felice di vederla."
Brenda rese le cose più semplici "è una mia amica e fa parte della famiglia. Intendo quella allargata. Comunque l'ho detto a Donna. E lei e David non sono insieme. Andiamo lei gli ha offerto un lavoro."
"Lui non torna a casa, sta facendo un casino" disse Kelly poi riflettè da sola sotto lo sguardo di Brenda "ok io non posso proprio giudicare."
"Valerie non è responsabile della testa di David."
"Neanche Donna" concluse Kelly.
Brenda si allontanò qualche minuto per prendere bicchieri e così Valerie colse l'occasione per avvicinarsi a Kelly "come stai?"
"Sto bene" rispose Kelly.
"Si lo vedo, per qualche strano motivo tutti ti perdonano tutto" la punzecchiò Valerie "contrariamente a me."
Kelly posò i fiori che stava sistemando nel vaso "fammi capire, è il momento in cui mi stai per dire che io non merito Brandon e vorresti che mi lasciasse?"
Valerie scosse la testa "no" rise "mi sono arresa su quello. Lo dissi anche all'altro matrimonio, per qualche strana ragione lui ti ama".
"Grazie Valerie" disse Kelly sarcastica.
"Strano che non ti abbia chiesto ancora di sposarti."
Kelly assunse uno sguardo triste, era vero, convivevano, avevano due figli, avevano riacquistato serenità, ma sembrava che l'argomento matrimonio fosse finito in qualche scatola impolverata.
Valerie colse il lampo di Kelly, infilò un acino d'uva in bocca " non deve essere per forza lui a chiederlo, ti pare?" Poi le strizzò l'occhiolino. Kelly la osservò mentre lei si allontanava.
"Non sono in ritardo.."Lo sguardo di Kelly si posò su Brandon che seguiva sua madre corsa ad aprirgli la porta.
"Pappaaaaaaaaaaa!" Si sentì Grace che ormai camminava appena e che volle andare dal padre da sola.
Lui si avvicinò a Kelly salutandola con un bacio sulla bocca "ehi babe!" Le disse.
"Hei."
"Dylan?" Chiese lui.
"È nel suo studio. Sta incartando un regalo." Gli rispose Brenda.
Brandon spostò lo sguardo su Kelly.
"Tutto bene meraviglia?"
"Se te lo stai chiedendo non mi parla, ma lo capisco, tutto a posto."
Brandon la ribaciò sulla fronte "tornerà prima o poi. E noi saremo qui."
Poi si voltò verso sua madre "allora, Brenda ha detto che volevi parlarci."
Cindy si guardò intorno, Jim non era ancora tornato.
"Volevamo dirvelo stasera, ma" Cindy cominciò a trovare le parole "ecco io e vostro padre.. avevamo pensato."
"Di tornare a vivere a Los Angeles" concluse Jim in arrivo con i dolci freschi.
"Sul serio?" Chiesero Brenda e Brandon insieme.
"Beh, voi siete qui, i nostri nipoti anche. Ormai Minneapolis non ci appartiene più. Abbiamo pensato di vendere la casa, prenderne una qui. E aiutarvi con i ragazzi. Con Blanca, Sammy e Grace. Se voi siete d'accordo."
"Se siamo d'accordo?" Chiese retoricamente Brenda "non vediamo l'ora."
Anche Brandon partecipò all'abbraccio. E così Kelly.
Dylan li osservava da lontano. Si avvicinò ad un cenno di Brenda.
"Bentornati a casa." Disse ai Walsh stringendo la mano di Jim.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora