105. Anelli.

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Andrea sostò qualche secondo davanti a casa di Kelly. Non era sicura di cosa esattamente avrebbe dovuto dire e come farlo. Aveva notato che la macchina di Dylan era parcheggiata lì davanti. Non voleva aspettare che lui si presentasse nuovamente in ospedale a supplicarla di poter entrare e parlare con Brenda. Brandon si era infuriato quando lei gli aveva raccontato di averlo lasciato entrare una volta perché comunque  pensava che la voce di Dylan avrebbe potuto aiutare Brenda. L'ira lo aveva travolto ma Andrea non se la sentiva di mentirgli o di nascondergli quello che aveva fatto. Con lei gli sarebbe passata, ne era sicura. Non sapeva neanche perché glielo avesse rivelato, forse per far capire a lui quanto profondo fosse il legame fra sua sorella e Dylan e che forse valeva la pena ascoltare o forse egoisticamente, Andrea voleva far tornare il tempo a qualche settimana prima. Quando Brandon e Dylan sorridevano, quando erano fratelli, quando ogni cosa era al suo posto.
I Walsh avevano portato via Brenda, preteso che fosse trasferita in una clinica in cui JT sarebbe rimasto con lei. E così Andrea ha firmato il trasferimento. Se ne è andata così, cercando di recuperare le macerie sparse intorno a lei per poter ricostruire una qualsiasi figura che la tenesse in piedi.
Da quel momento anche Brandon era scomparso. Era come se aver affidato la sorella e saperla lontana da Los Angeles avesse definito i margini del suo  dolore, che ora poteva vivere ed elaborare. Era come se da quel momento potesse pensare a se stesso, disperarsi da solo, buttarsi nel lavoro, fare qualsiasi tentativo per dissipare ciò che era successo.
"Hey" Kelly la salutò con un viso stanco "non ti aspettavo".
"Scusa, avrei dovuto chiamare, ma ho bisogno di parlare con Dylan, sono passata a casa sua e non ho visto la macchina, ho pensato che fosse qui".
"Infatti è qui, con Sammy" precisò inutilmente  Kelly "è successo qualcosa a Brenda?" Kelly pareva sinceramente preoccupata.
"No, no" si affrettò a dire Andrea "ma ho bisogno di parlare con lui".
"Entra".
Dylan comparve da fuori al giardino. Lo sguardo di Andrea gli  fece immediatamente capire ciò che  lui in qualche modo aveva già inteso e si era preparato ad ascoltare.
Kelly non era sicura di poter restare. Avrebbe voluto chiedere ad Andrea di Brandon. Aveva tentato a casa sua, ma Steve gli aveva sempre risposto che non c'era o che era al lavoro, Brandon si era trasformato in un fantasma, una presenza che cercava di evitarla in ogni modo. Alla CBS non passavano le sue chiamate, la sua segretaria riferiva che era sempre impegnato, e all'ingresso l'avevano definita "persona non gradita".
Il tizio della Cbs si era persino dispiaciuto per lei. "Mi dispiace" aveva detto non guardando lo sguardo spezzato di Kelly.
Tuttavia Kelly si sentiva sollevata all'idea che lui fosse ancora in città, che non avesse abbandonato ogni cosa, magari con un po' di tempo le cose potevano sistemarsi e lei avrebbe avuto la possibilità di spiegare. Non riuscendo ad accettare la verità, la fine delle cose, Kelly se ne raccontava un'altra. Stava annegando. Stava annegando da sola.
Non era più come i giri di valzer dell'adolescenza, ogni mattina doveva inventarsi una faccia nuova per Sammy che comunque percepiva il clima in casa, seppur anche Dylan facesse enormi sforzi,
Kelly era una madre non poteva permettersi colpi di testa. Cercava di andare avanti nella sua vita con il cuore a pezzi ma pur sempre di andare avanti..
"Dimmi..." le sospirò Dylan guardano Andrea negli occhi.
Andrea tirò fuori l'anello di Brenda e l'appoggiò sul tavolino di fronte a lui.
"Non volevo che venissi inutilmente in ospedale per l'ennesima volta. Brenda ha saputo della perdita del bambino e dei danni che l'incidente le ha riportato. Ha deciso di andarsene. Ha detto che non vuole passare la vita a chiedersi perché, a volere spiegazioni, né tanto meno ad odiarti. I Walsh l'hanno portata via. Se ne è andata Dylan."
Dylan prese l'anello fra le dita e lo osservò da vicino ma non lo stava realmente guardando. Stava fissando i ricordi di lei sorridente, delle loro parole, dei giorni brillanti. E Andrea lo vide commuoversi.
"Non mi ha dato mai la possibilità di chiarire."
"Non è pronta" si affrettò a dire Andrea "troppe cose tutte insieme".
"Dove è andata?"
"Mi dispiace, ma io non lo so, è venuto un suo amico, JT a prenderla per trascorrere la convalescenza da qualche parte, poi non lo so immagino che torni a Londra ma non ha specificato niente".
"JT" sussurrò Dylan.
Kelly osservava la scena dalla porta ingresso del giardino. Non aveva bisogno di sentire, vide il passaggio dell'anello da una mano all'altra. Da un cuore all'altro e capì da sé. Salutò Andrea con un abbraccio ma sentiva che nelle ultime settimane non era più lo stesso. Tutti si  facevano sentire a mala pena, Steve era sbrigativo, Clare era andata via, Andrea a lavoro, David e Donna sviavano,  i giorni del Beach Club erano lontani. Sammy chiedeva di tornare in spiaggia e Kelly o Dylan lo portavano ma da un'altra parte e mai insieme. Dopo ciò che era successo trascorrevano tempo insieme solo per Sammy. Il resto era un continuo senso di colpa. Si sforzavano di giocare con lui perché di fatto era solo. Maddy e Hannah non c'erano.  La cabina era a nome di Brandon e a Kelly sembrava davvero un affronto tornare al Beach Club.  Comunque non avrebbe trovato Brandon. Era sicura. Era certa che aveva immerso la sua testa al lavoro, che si fosse cancellato dalla faccia della terra, conosceva il suo ego, il suo orgoglio ferito, il suo silenzio protratto, Brandon non era un emotivo, teneva tutto dentro e murava l'ambiente intorno a lui.
Improvvisamente a Kelly venne in mente che tutti i suoi appunti ed il suo lavoro erano rimasti lì. Dentro il laptop di Brandon.   Non aveva mai pensato di salvarne una copia per sè, non ce ne era bisogno, lei e B erano una cosa sola, mai avrebbe pensato di trovarsi in una situazione simile. Che non lo avrebbe rivisto, che non lo avrebbe potuto toccare o parlarci e non aveva idea di quanto tempo le ci sarebbe voluto.
"Stai bene?" Chiese Kelly mentre si avvicinava a Dylan evidentemente ferito ed incapace di nasconderlo.
"Devo andare Kel" le disse semplicemente.
Avrebbe voluto dirgli di restare, che non era in grado di affrontare quella situazione da sola, non ne aveva la forza, che era spezzata, che gestire Sammy in quelle condizioni le diventava impossibile, e che comunque se pur condividevano un chiaro atroce dolore entrambi, questo tenersi con un filo di spago in qualche modo l'aveva aiutata. Dylan era l'unico rimasto accanto a lei in quei giorni.
"Dove vuoi andare?"
"Non lo so, a Minneapolis a parlare con Jim e Cindy, loro mi ascolteranno. A Londra, non lo so".
"Non la troverai" gli disse Kelly con un annuncio nefasto "perché non si farà trovare."
"Forse Brandon sa dove si trova".
"Dylan" Kelly fece un debole sorriso "Brandon è esattamente nella stessa situazione di lei. Non vogliono parlare con noi. Non ci hanno mai dato la possibilità di spiegare. Non vogliono ascoltare e onestamente non capisco perché" poi Kelly cominciò a piangere "mi sembra che tutto sia finito. Lui non tornerà più " Kel lo guardava con occhi disperati ed atroci.
Dylan le cinse un braccio intorno alla spalla. Kelly aveva perso l'uomo che amava esattamente come lui aveva perso Brenda. Non aveva mai fatto veramente caso a quanto fosse costato anche a Kelly. A quanto lei stesse annegando nel dolore.
"Io torno, te lo prometto" le disse.
Ovviamente entrambi non potevano sapere delle parole di Sammy quella mattina "loro non vogliono essere disturbati perché si vogliono baciare". Non ne avevano coscienza. Non sapevano che Sammy aveva rivelato la sua verità.

Oltre la fine. Beverly Hills 90210Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora