Leonard aveva appena finito di caricare il van navetta per l'aeroporto; alle valigie che Valerie aveva portato da New York se ne erano aggiunte diverse riempite dallo shopping a LA.
"Ciao Leonard, grazie per il tuo servizio" e gli allungò una mancia più che onorevole.
Il ragazzo l'accettò con entusiasmo.
"Signora Malone, torni quando vuole, sempre a sua totale disposizione".
Val salì sulla vettura che partì lentamente. Guardava fuori dal finestrino e ripensò al giorno prima. Era passata in casa Silver per salutare la coppia di amici. Aveva aperto David, che allarmato aveva messo un piede fuori casa e richiuso la porta alle sue spalle. "Che cosa ci fai qui?"
"Tranquillo David, me ne torno a New York, sono passata solo per salutarvi: te, Donna ed il piccolo Ethan" David si sentì un verme.
"Scusa Valerie, per un attimo...ok, lascia stare, entra pure – aprì la porta e la fece accomodare – Donna! C'è Valerie".
I tre avevano trascorso un'ora sul divano di casa, avevano giocato con Ethan, che era adorabile; Valerie si era scusata per essere stata poco presente in quei mesi ma il lavoro l'aveva totalmente assorbita. Donna l'aveva tranquillizzata, era comunque bello averla rivista. David ascoltava in silenzio, si limitava ad annuire o ridere alle battute che ora Donna ora Valerie si scambiavano. Un normale pomeriggio di visita in cui lui non riusciva a guardare nessuno negli occhi. Poi, l'accompagnò alla porta.
"Mi dispiace per essere sparito in quel modo, ma ho temuto di mandare a monte il mio matrimonio con quel colpo di testa; e poi, tu sei una donna in gamba e bellissima, ti meriti molto di più che una storia segreta o peggio una parentesi".
Valerie non lo ascoltava neanche. Aveva in mente il suo David e quello voleva tenere. Ora e sempre.
Aveva fatto ciò che doveva. Aveva mostrato la strada sbagliata perché gli altri scegliessero quella giusta. E così fu anche con Sanders. Un lungo abbraccio. Un ringraziamento per ciò che agli altri era invisibile. Tutti con le loro famiglie. Tutti lontani da lei.
Con Kelly le cose furono complicate come sempre. Anche i saluti.
"Domani torno a New York e non voglio lasciare nulla di irrisolto; stavolta non credo tornerò più." "Capisco".
"Io invece non capisco; non capisco perché mi hai sempre giudicata e condannata senza possibilità di difesa, né tanto meno di appello"; lo disse senza cattiveria né rancore, ma con dispiacere reale, tangibile. un dispiacere che Kelly colse pienamente.
"Valerie, non puoi negare che in passato più di una volta hai provato ma ferirmi, e spesso ci sei riuscita; ed ogni volta che ho provato a darti una seconda possibilità, eccoti sferrare un nuovo colpo".
"Anche tu hai ferito me".
"Lo so" disse Kelly disfatta "Tu sei stata con David?" le chiese Kelly.
Valerie abbassò lo sguardo "Si"
"Ne ero sicura; vedi non importa se colpisci me, Donna, David o il mio vicino di casa; le tue azioni hanno comunque delle conseguenze sulle vite degli altri, conseguenze che ti squalificano. Ai miei occhi, a quelli di Brandon o delle persone che ti vogliono bene".
"Come se qualcuno mi volesse bene".
"Non dire così Val. Sei sempre stata in grado di rialzarti e ricominciare. Contrariamente a me che non mi sono mai mossa da Beverly Hills, attaccata alle mie sicurezze, piccole o grosse che fossero. Nessuna propensione al rischio. Guarda te invece. Tutto il contrario. Non puoi che avere la mia stima; ma a volte fai delle cose, sembra che tu non abbia limiti. Comunque" le disse
Kelly "non sono io a doverti assolvere Val e non pretendo che tu assolva me; ma almeno giochiamo a carte scoperte" a quel punto le fece un sorriso. Che Valerie ricambiò.
"Saluta Dylan per me, appena lo vedi"
"Certo lo farò e tu salutami New York".
"Ci puoi scommettere".
Valerie se ne andò come era venuta. Sexy e spregiudicata. Los Angeles non faceva per lei. La Grande Mela, invece, con la sua frenesia, le cene, gli affari, le luci ed i colori, riusciva a calmare i suoi istinti, come intorpiditi dalla velocità degli eventi. Le dispiacque solo non avere salutato Brandon che era sparito dalla sera alla mattina, lasciandole solo in messaggio in reception.
Lo aprì e lo rilesse "Abbi cura di te, piccola Val".
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Oltre la fine. Beverly Hills 90210
FanfictionFanfiction su una delle serie più amate degli anni 90 BeverlyHills90210. Una finestra su cosa è successo dopo la fine della famosa serie tenendo in considerazione le dichiarazioni degli scrittori, attori, e le interviste rilasciate. È una fanfiction...